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LA VILLA DEI MISTERI


LA VILLA DEI MISTERI

Paginate per giorni e giorni e Talk show a go-gò per la vicenda relativa all’acquisto della villa da parte di Renzi, ricordate?

Prima lo scandalo del prezzo, poi quello del prestito, poi, ancora, quello del mutuo e, infine, quello dall’odore dei soldi, che in quanto arabo, puzzava.

Tutto dimostrato?

Macché….

soldi sporchi di sangue, ricevuti per conferenze in giro per il mondo, ma anche dall’Arabia, che, come tutti sanno, paga con sacche di plasma.

Quell’Arabia Saudita che foraggia di petrodollari l’intera economia mondiale, e che contribuisce al nostro PIL Nazionale.

Quell’Arabia che continua a fare shopping nelle migliori squadre di calcio, che con saccocce di milioni, si assicura i migliori talenti in circolazione (anche per consulenze), ma soltanto nel caso di Renzi dovevano essere rifiutati.

Soldi fatturati, con tasse pagate in Italia, a beneficio delle casse erariali dello Stato.

Ma si sa, la casa era di Renzi e lo scandalo doveva essere assicurato, con posto in prima pagina a caratteri cubitali.

Orbene, fate una capatina sulle nostre prime pagine di oggi, sfido a trovarne una che faccia riferimento alla vicenda della villa di Forte dei Marmi del duo La Russa-Santanchè.

La villa dei misteri!

È un mistero come si possa pensare di fare aumma-aumma su un caso del genere.

Come può essere credibile che si possa vendere una villa, con una plusvalenza di un milione di euro, un’ora dopo averla acquistata.

Addirittura 58 minuti dopo.

[Villa in Versilia comprata e rivenduta in un’ora.

È finita tra gli atti dell’inchiesta della Procura di Milano su Visibila la segnalazione di operazione sospetta redatta dalla Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sulla compravendita di una villa in Versilia fino al 12 gennaio scorso appartenuta al sociologo Francesco Alberoni. Villa che – come svelato dal quotidiano Domani – è stata acquistata da Laura Di Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa e da Dimitri Kunz d’Asburgo, compagno della ministra Daniela Santanchè, per 2,45 milioni e rivenduta dai due, dopo quasi un’ora, all’imprenditore Antonio Rapisarda per un milione in più].

Ma ci prendono per stupidi?

Nessun Notaio stipula una vendita, in particolare di quel valore, se prima non si assicura dell’avvenuta trascrizione della Conservatoria dell’acquisto precedente.

Nessun Notaio consiglierebbe di sborsare una cifra così importante senza avere le giuste garanzie di chi vende.

Tutti sanno che in caso di fallimento, ogni operazione dell’ultimo biennio rientrerà nella massa fallimentare.

E così si potrebbe continuare, chi ha esperienza del mercato immobiliare sa di cosa parlo, a noi, comuni mortali, per ogni operazione immobiliare chiedono finanche le analisi di laboratorio.

Ma veniamo alla sostanza, i soldi!

Tenuto conto che nel caso non ci sono soldi Arabi che puzzano di sangue, ma soldi guadagnati col sudore della fronte.

Quale fronte?

Vediamo dopo.

Nel caso non c’è un Senatore fiorentino, notoriamente bullo, che raccontando frottole in giro per i deserti dell’Arabia, raccoglie petrodollari e li porta in Italia, nell’attenzione dei giornali e TV, con prime pagine e Talk show.

Qui parliamo di soldi made in Italy, che forse la Santadechè dovrebbe spiegarne la provenienza.

Se, forse, hanno attinenza con quelli delle sue floride imprese, o con quelli del TFR dei lavoratori?

Se hanno attinenza con quelli dei tanti creditori della Visibilia Editore SpA, o forse ancora dei fondi Covid?

Così pure capire che c’azzecca la moglie del Presidente del Senato (seconda carica dello Stato), che in società con Sua Altezza Reale Principe D’Asburgo Lorena ecc. ecc. Dimitri Kunz in Santanchè, raccolgono questa manna dal cielo.

Vero, la Signora La Russa non sarà (e non lo è) una professoressa di scuola media, come l’Agnese Landini in Renzi, e quindi non ha bisogno di chiedere un mutuo, ma la domanda di sapere che c’azzecca con questa operazione immobiliare, qualcuno se la potrebbe porre?

Che c’azzecca, direbbe qualcuno!

E poi, perché dovrebbe interessare?

Certo i soldi non sono di provenienza araba, ma fonte di sudore, ma di chi?

E poi, il sudore puzza!

(di Enzo Lo Sicco)

IL GIOCATTOLO CON LA BANDANA


IL GIOCATTOLO CON LA BANDANA

I giornali di famiglia dicono, adesso, che Berlusconi ha capito di essersi contornato di personaggi troppo servili, con la vocazione al lecchismo,  magari dotati di culo e tette, ma di poco cervello.

Troppo tardi.  Doveva pensarci prima.  Sono convinta, che la scelta di contornarsi di mezze figure sia stata   ponderata e voluta. Lo fanno tutti coloro che vogliono emergere, per timore di essere surclassati dai propri collaboratori.

La stampa di casa sostiene, inoltre,  che Berlusconi è intelligente e saprà comunque rimediare in un prossimo fururo, anche a questo “errore”. Deve buttare via tutta questa zavorra di personaggi troppo devoti. Cosa che sarà impossibile da attuare perchè anche se si cambia qualche faccia, ne arriveranno altre con le stesse predisposizioni al servilismo. E’ una codizione naturale che deriva dal fatto che quel parttito, finché resta Berlusconi, sarà sempre un partito con un padrone cui si deve obbedienza e ossequio.

Chi si contorna di mezze figure, comunque, non è intelligente, ma fragile e infantile, perchè dimostra tutta la sua pochezza d’animo, il desiderio di essere sempre il capoclassse, il primo, di essere sempre al centro dell’attenzione e di essere il migliore di tutti. «Io comando un governo che è il migliore degli ultimi 150 anni»  sono le frasi che denotano il  “grado” di intelligenza e che danno l’idea della incapacità di conoscenza della realtà, mentre sta vivendo una realtà fasulla, presente solo nella propria testa. Infantilismo.

«Ci sono i ristoranti pieni, si fa fatica a prenotare un posto in aereo, quindi non vedo il benché minimo segno di crisi» affermazioni  dell’ex presidente del consiglio, che fanno pensare chiaramente ad una realtà personale, estranea al paese.

E non credo che le cose nella sua testa siano cambiate. La voglia di essere sempre il primo c’è ancora ed è grandissima, forse anche più di prima. Tacita Alfanino, va lui a parlare con Monti, è lui che stabilisce l’ordine delle cose nel partito anche se ne è solo il presidente, è lui che avanza le idee straordinarie che dovrebbero rilanciare il Pdl. Per esempio la Repubblica Presidenziale alla francese.

Ma chi sono queste persone vedove del Papi? Queste zavorre incombranti da cacciare? E’ ovvio quelli che lo rimpiangono aspettando che risorga.  Quelli che con il loro servilismo hanno contribuito anche a sminuire Berlusconi stesso.

Gli Scilipoti, le veline e le ministre per scherzo cui l’Unto del Signore ha dado immeritata ma lucrosa celebrità. Le Santanchè e i La Russa, personaggi politici bruciati  dalla loro rabbiosa inconsistenza  cui egli ha dato la possibilità di entrare  nel gioco o nel giro dei VIP.

I Giovanardi  e i Rotondi, rottami vaganti senza direzione  fra le onde di un mare torbido  dopo l’implosione della Balena Bianca.

I Belpietro e i Sallusti, quelli che adesso denunciano il comportamento di Berlusconi inopportuno nelle scelte dei personaggi, convinti del fatto che la brutalità del pensiero e della scrittura sia prova di intelligenza  robusta e creativa. 

E i Ferrara,  e i Cicchitto  e i Sacconi, convinti, come l’ultimo giapponese nell’isola sperduta del Pacifico, di dover ancora combattere i Komunisti dei loro incubi politici.  Personaggi che hanno vagato, come mine senza miccia, da un partito all’altro in cerca, appunto, di chi, in quel momento, era sulla cresta dell’onda.

Tutti insieme in attesa del suo ritorno, magari come Presidente della Repubblica, con la nostalgia dolorosa dei vedovi  e delle vedove. Animati da una rabbia implacabile contro quelli che hanno tolto loro il giocattolo di mano. Il giocattolo con la bandana.

QUEL PD COSI’ INESISTENTE CHE SI OSTINA A VINCERE


QUEL PD COSI’ INESISTENTE CHE SI OSTINA A VINCERE

Sono giorni e giorni di dibattici e talk show in cui assisto allo sforzo che diversi commentatori, giornalisti, analisti, sondaggisti, stanno facendo per dimostrare che il PD ha perso, in questa tornata elettorale amministrativa, perché ha perso a Parma e perché, dove ha vinto la sinistra, i candidati non erano del PD, vedi Doria a Genova, De Magistris a Napoli, Pisapia a Milano, Orlando a Palermo. 

Vorrei sottolineare che le primarie rappresentano la vera novità politica di questi anni, ed è uno strumento valido promosso dal PD, per far sì che la gente possa partecipare e scegliere il proprio candidato. E si è visto che, laddove si fanno le primarie, il candidato che le vince, vince anche le elezioni.

Per il Pd è importante che le persone si esprimano e che scelgano una personalità che si colloca nell’ambito della sinistra. Pare che questo non entri nella testa dei suddetti saccenti commentatori, i quali si ostinano a dire che se non vince il candidato del PD, ma vince uno dell’area delle sinistra (Sel o Idv) , il Pd perde, anche se lealmente sostiene colui che ha vinto  le primarie, Secondo me, ci vuol poco a capire che si tratta di primarie di coalizione, anche se promosse dal PD,  e non sono primarie solo del partito democratico.

Chiarito questo, credo proprio che sbaglino di grosso  questi soloni della politica a sottovalutare la vittoria della sinistra in queste ultime elezioni . «Certi fatti sono impressionanti, – scrive Alfredo Reichlin – quasi tutte le città del Nord, il famoso Nord delle partite Iva e del triangolo industriale nel quale si diceva che la sinistra, questa sinistra così stupida, così antipatica, così inesistente, non poteva mettere piede, sono governate dal PD». 

In Lombardia, i risultati delle comunali, hanno messo in evidenza un rifiuto  profondo e capillare di quelle forze che qui giocavano in casa. Lega e Pdl hanno perso  Monza, Como, Tradate, Lissone, Desenzano, Palazzolo sull’Oglio, Castiglione delle Stiviere, Meda, Abbbiategrasso, Arese, Buccinasco, Garbagnate, Legnano, Magenta, Melegnano, San Donato Milanese, Senago e tanti altri piccoli comuni. A Cassano Magnago, paese di nascita di Bossi, la Lega non è andata neppure al ballottaggio.

Se non è una batosta questa a favore della sinistra, quella sinistra così inesistente, così antipatica, così stupida, quella che non c’è, come piace tanto ad alcuni definirla, vorrei sapere la motivazione per cui ci si ostina a dire che il Pd ha perso.

Perché non ha vinto a Parma? Ma Parma, per quanto sia una gran bella città emiliana, non è tutta l’Italia. Ed i grillini dovranno fare un po’ più fatica e spendere anche qualche soldo in più, se vogliono “prendere Berlino, alle elezioni politiche”. A meno che le tv ed i giornali non continuino a sponsorizzare gratuitamente il comico genovese, come hanno fatto per settimane e settimane,  in queste elezioni amministrative.

Un’altra piccola perla va aggiunta: la vittoria della sinistra a Paternò, una città di 50.000 abitanti che sorge ai piedi dell’Etna, in quella Sicilia del 61 a zero del fu Pdl, e del fu Udc, condito di cannoli. Il candidato sostenuto dal PD, Mauro Mangano, 41 anni, insegnante di lettere, ha vinto. Una vittoria significativa visto che questo paese era considerato il feudo di La Russa e dove La Russa non aveva certamente lesinato la sua augusta presenza durante la campagna elettorale.

Per una sana, corretta e concreta lettura dei risultati elettorali:  http://ilseniomormora.blogspot.it/2012/05/risultati-elettorali-4-conti-in-padella.html

NON SOLO IL TROTA


NON SOLO IL TROTA

Da poco è uscito un libro “Scurriculum” Viaggio nell’Italia della demeritocrazia (Alberti editore), scritto dai giornalisti Paolo Casicci e Alberto Fiorillo, che riporta uno sconcertante elenco di gente sbagliata messa al posto sbagliato, grazie alle amicizie giuste.

Ci si trova di tutto:

Da Miriam Tekle, già miss Eritrea e finalista di miss Italia, consulente per l’assessorato all’Industria di Catania, alla showgirl Hoara Borselli, ingaggiata dal ministro della Difesa La Russa per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Un professore di francese, Domenico Sudano, in pensione ed ex assessore regionale dell’UDC in Sicilia (anche da lì pensionato), messo da Saverio Romano a capo del Consiglio per la ricerca in agricoltura.

L’ex promotore di Mediolanum, Feruccio Zigiotto, già calciatore della Sambonifacese, messo dal predecessore di Romano, Giancarlo Galan, a capo dell’Istituto nazionale di economia agraria.

Eros Maggioni, dentista ed ex fidanzato dell’ex ministro Brambilla, è stato elevato (insieme a Geronimo La Russa (figlio di tanto ‘Gnazio), a membro del cda dell’Aci di Milano, struttura che gestisce, tra l’altro, il Gran Premio di Monza.

L’accanito sostenitore del riconoscimento del dialetto veneto come lingua ufficiale al Nord-Est, Nicola Falsirollo, dipendente dell’Unicredit e segretario  della Lega Nord a Zevio (Verona),  è stato premiato con la Direzione Generale di una grande Azienda Sanitaria del veronese.

Ci sono poi storie incredibili, come quella del falso dentista di Como, Fulvio Caradonna, divenuto assessore ai Lavori pubblici  e costretto alle dimissioni  per aver costruito un costoso ed alto muro sul lungolago.  Un progetto vecchio di 12 anni, antiallagamento, che ha reso invisibile il lago oltre che George Clooney e Alessandro Manzoni. Caradonna è stato poi premiato con un posto alle infrastrutture lombarde e uno al Cda di Atm, l’impresa milanese dei trasporti.

Il Parco dello Stelvio lo dirige, Ferruccio Tomasi, maestro di sci e amico personale di Frattini, quello del Gran Sasso Arturo Diaconale, giornalista vicino al Pdl, la riserva naturale del Laghi Lungo e Ripasottile, nel Lazio, è diretto da Guido Zappavigna, un capo ultrà della Roma, molto simpatico a Renata Polverini.

Forse i veronesi si sono chiesti per quale motivo e per quali meriti un perito agrario, Francesco Girondini, faccia il sovrintendente dell’Arena di Verona.

Chissà se quelli che fanno la coda ai caselli delle autostrade venete e friulane si sono chiesti perchè nei consigli di amministrazione delle società che gestiscono  quei preziosi nastri d’asfalto non siedono fior di professionisti, ma ci sono politici come Attilio Schnek, presidente leghista della provincia di Vicenza, Leonardo Murano presidente  leghista della provincia di Treviso.

Enzo bortolotti, (il famoso sindaco sceriffo leghista di azzano decimo), sospeso dall’incarico sindacale dopo una condanna in appello per eccesso di velocità è diventato vicepresidente di autovie venete.

Più emblematico di tutti è il caso di Ganluca Comazzi, di anni trenta, che con 328 voti non riuscì a farsi eleggere al Consiglio comunale di Milano, nel 2006, e poco dopo fu nominato dall’allora neo sindaco Letizia Moratti «garante per la tutela degli animali» in città. Un incarico da 400.070 euro per cinque anni, 7.500 euro al mese. Veterinario? No, però ha assicurato Comazzi che coi veterinari c’era cresciuto.

«Si potrebbe continuare a oltranza – scrivono gli autori dl libro – come in quelle partite di calcio tra ragazzini in cui, per evitare di finire in pareggio, si aspetta che una delle due squadre, stremate e coi crampi, segni il golden goal che assegna la vittoria»Davvero una folla di personaggi, amici, parenti, politici scaduti e trombati, che rappresenta il vero costo della politica e la più pericolosa delle malattie italiane:l’antimeritocrazia e la demeritocrazia.

Non so se il nuovo governo ce la farà a mettere mano, con una bella sforbiciata a tutto questo sottobosco di “parassiti” immeritevoli, le forbici non bastano, qui ci vorrebbe il lanciafiamme, ma per ottenere qualche risultato, bisognerebbe cambiare un cultura diffusa e velenosa che in questi anni si è diffusa a macchia d’olio.

Non è necessario studiare, faticare, farsi un credito di conoscenze e di sapienza, basta andare al Grande Fratello o apparire come miss o essere amico degli amici per garantirsi un posto ben remunerato.

In sostanza : «prima, piazzare se stessi o gli amici, anche se incompetenti, nei posti migliori; e poi pretendere, da cittadini e da utenti, di avere a che fare solo con professionisti e tecnici qualificati».

NON IN MIO NOME


NON IN MIO NOME

Testamento biologico:

Cicchitto e La Russa non devono decidere come “IO DOVRO’ MORIRE”.

L’UTILE BUFFONE SERVE ALL’AMERICA


L’UTILE BUFFONE SERVE ALL’AMERICA

Ho scoperto di avere un sentimento antiamericano.

Nel leggere le ultime rivelazioni di Wikileaks sull’Italia,  (pubblicate da l’Espresso), c’è stata una cosa che mi ha disturbato moltissimo. Non è stato il sapere che Berlusconi è ritenuto un buffone poco affidabile, ma scoprire il cinismo di un paese, come gli USA di tenere in vita proprio il buffone, per poter ottenere tutti i benefici possibili per loro, senza alcuna contropartita per il nostro paese.

Il ritratto che viene fatto del cavaliere è spietato: « è diventato il simbolo dell’incapacità, dell’inefficienza dei governi nell’affrontare i problemi cronici del Paese: un sistema economico non competitivo, la decadenza delle infrastrutture, il debito crescente, la corruzione endemica»

Ma nonostante questo il cavaliere “deve”  essere sostenuto per realizzare gli obiettivi degli USA ed ottenere concessioni insperate:

**più soldati in Afghanistan. Ultimamente, se ne aspettavano 500, La Russa ne manda 1200; così da 2600 unità si è arrivati a 4200. Inoltre, il governo italiano si è impegnato a condurre operazioni offensive a fianco dei marines contro i talebani. In buona sostanza a fare la guerra. Ne abbiamo visto le conseguenze: 36 morti.

** nuove basi militari in Veneto, in Sicilia e in Campania. A Vicenza sarà installato un nuovo comando americano che gestirà tutte le operazioni militari in Africa e l’Italia si è impegnata a non ostacolare gli interventi delle forze americane in Africa. In Sicilia, a Sigonella,  sarà installata una nuova base americana per gli aerei da ricognizione strategica a lungo raggio per spiare il Medio Oriente  e l’Africa. Sempre in Sicilia a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, c’è l’impegno del governo italiano a rimuovere gli ostacoli (le organizzazioni ambientali temono un forte inquinamento elettromagnetico), per installare la grande antenna di comunicazione che collegherà tutti i reparti americani, schierati in Europa, Africa e Medio Oriente. A Caserta il governo del buffone si è impegnato a garantire l’extraterritorialità della US Navy Gricignano, caserma della Sesta Flotta americana (ci portano via un bel po’ di territorio).

** sostegno totale dell’Italia nel braccio di ferro con l’Iran ed impegno dell’Italia a non accettare nuovi contratti. Se, per esempio, il petrolio iraniano finisse col costare due euro al barile, noi non potremmo approfittarne, perchè l’Italia ha promesso di non stipulare più  alcun contratto vantaggioso, non solo, ma i ministri del governo del buffone, si sono impegnati a dissuadere  le istituzioni finanziarie italiane dal collaborare con il regime iraniano. Lo scopo sarà quello semmai di favorire solo gli americani.

** blocco totale delle leggi italiane che possono dare fastidio a Washington. E’ già accaduto nel 2003,  il ministro dell’agricoltura era Gianni Alemanno,  si mise di traverso con il divieto di coltivare in Italia degli OGM. Dette fastidio molto agli americani.  Fu sufficiente invitare il buffone alla Casa Bianca e farlo sentire importante, perché questa legge di Alemanno che impediva alle multinazionali americane (La Monsanto per esempio) di moltiplicare gli introiti, venisse cancellata. Con buona pace di chi, in Italia non vuole mangiare gli OGM. Di qui anche la conversione dei nostri politici che in sede Ue  hanno accolto le posizioni americane sulle coltivazioni OGM.

** appoggio totale alle iniziative statunitensi anche  all’interno delle istituzioni UE. Si è già detto per quanto riguarda gli OGM, cui vanno aggiunti gli appoggi italiani in sede Ue, alle istanze americane negli accordi sulla riduzione delle emissioni di Anidride Carbonica.

Per realizzare tutti i loro scopi, sfruttano la megalomania della persona, facendolo passare per un alleato fidatissimo, l’unico ed insostituibile, com’è successo nel 2009 durante il G8 all’Aquila, dove Obama si è fatto fotografare, in maniche di camicia, a braccetto con Berlusconi. E Berlusconi è scoppiato dalla gioia dicendo che quel G8 è stato un successo clamoroso per l’Italia, mentre non si è accorto di essere stato solo sfruttato.

Quello che si legge in queste carte e che comunque fa molto male agli italiani, è il cinismo e l’opportunismo di un paese straniero, che sfrutta un paese illudendo il suo governo,  il suo premier e i suoi ministri. E nessuno si accorge che in cambio di tutte queste concessioni l’Italia non ottiene niente.

Le carte di Wikileaks rivelano, inoltre, che ai tempi di D’Alema alla Farnesina  e di Carlo Azeglio Ciampi, le trattative erano state più complicate. D’Alema ribatteva punto per punto ad ogni istanza e  Ciampi, non fece alcuna intesa con gli Usa per i supercaccia Jsf, Ciampi riteneva, infatti,  quella intesa troppo vantaggiosa per gli Usa. Dopo, con Berlusconi, l’intesa è stata fatta, naturalmente.

Non è che sia stato tutto rosa e viole anche con altri governi, ma un minimo di dignità e di personalità forse è stata espressa. Con Berlusconi, proprio zero assoluto.

La zona grigia che non è piaciuta agli americani del premier italiano, descritto come il buffone utile, è il rapporto stretto e personale con Putin, sospettati di aver contratto un patto economico personale, con soddisfazione per entrambi.

Sostanzialmente agli americani interessa rafforzare il loro potere sul nostro territorio, perchè il nostro paese è la piattaforma ideale per tenere sotto controllo l’Europa, l’Africa e tutto il Medio Oriente. E l’Italia si è impegnata a non impedire queste loro mire espansionistiche.

Sotto questo aspetto il Berlusconi buffone, sfruttato nelle sue debolezze di megalomania e di compiacimento, dai megacolossi internazionali, è davvero un grande disastro per questo Paese.

Va bene che sono stati i nostri liberatori, va bene che siamo più piccoli, va bene che siamo italiani, ma il prezzo l’abbiamo già pagato e se lo stiamo pagando ancora adesso, in questo modo, è un prezzo piuttosto caro.

CALMA E GESSO PER CERTI MINISTRI


CALMA E GESSO PER CERTI MINISTRI

I nostri politici attuali ed anche i giornalisti al soldo di questa politica, dovrebbero chiedersi perché, uomini di Stato come il francese  Mitterand, (socialista dal comportamento etico),  come il francese Chirac (uomo di destra accorto e pragmatico) e come il brasiliano Lula (democratico convinto) , si siano rifiutati di estradare Cesare Battisti, un uomo , ex “proletario armato per il comunismo”, condannato per vari omicidi compiuti negli “anni di piombo” del nostro paese.

Cosa avrebbe spinto, questi uomini di Stato, oltretutto politicamente diversi, a tenere sul caso Battisti un atteggiamento apparentemente così contraddittorio e non coerente con l’esigenza di punire chi si è macchiato di delitti imperdonabili?

Colpisce certamente l’intransigenza del governo brasiliano, riconfermata il 31 dicembre 2010, nel respingere la richiesta di estradizione di Cesare Battisti. Ma colpisce ancora di più e fa impressione l’uso spregiudicato che alcuni politici e giornalisti disinvolti, legati al governo in carica in Italia, fanno dell’episodio, evitando di approfondire una storia che non può essere letta solo come la protezione per motivi ideologici che la Francia socialista di Mitterand, ma anche quella più conservatrice di Chirac e poi il Brasile di Lula, hanno concesso ad un personaggio non certo trasparente come Battisti stesso.

Lula avrà avuto sentore della Strage di Piazza della Loggia a Brescia, strage fascista, causata da una bomba e che ha lasciato sul terreno otto morti e centodue feriti. Dopo 36 anni non si è trovato nessun colpevole, sono rimaste solo le vittime innocenti senza giustizia.

Lula  avrà sentito parlare di quei due fascisti, Freda e Ventura,  che misero la bomba nella Banca dell’Agricoltura di Milano. Franco Freda e Giovanni Ventura, due neofascisti tre volte accusati e tre volte assolti per insufficienza di prove (nel’81, ’84 e ’85) come organizzatori proprio della strage di Piazza Fontana, ora, anche se incolpati da nuovi testimoni, non possono più, per legge, essere giudicati. Piazza Fontana fu l’inizio di una guerra civile non dichiarata che la politica italiana non ha mai saputo o voluto affrontare per studiarla, spiegarla, condannarla, chiarirla insomma. Morirono 17 persone ed altre ottantotto rimasero ferite. Vittime che non hanno mai avuto giustizia, perché per quella strage fascista non è stato condannato nessuno, pur sapendo benissimo chi fossero i colpevoli. Anzi c’è stato un morto innocente Giuseppe  Pinelli, anarchico, morto per il solo fatto di essere anarchico e quindi considerato un pericolo.

Lula avrà sentito che cosa dice Giovanardi a proposito dell’aereo di Ustica abbattuto da un missile “amico” francese o americano che fosse, che ha causato 81 vittime rimaste senza giustizia. Giovanardi dice che è stata “una bomba” ad abbattere l’aereo senza spiegare chi ha messo questa bomba, lasciando intendere che si tratta dei soliti anarchici o comunisti, se non i centri sociali, che in Italia esistono e vogliono piantare grane.

L’Italia, ultimamente, non si è guadagnata una grande fama di equità giuridica. Il nostro paese si è ormai abituato, da quando governa Berlusconi, ad assolvere chiunque si macchi anche di reati pesanti e indecentemente truffaldini nel campo economico, commerciale e fiscale. Proprio l’Italia, ha negato l’anno scorso l’estradizione ad un imprenditore italo-brasiliano condannato da un tribunale, dall’altra parte dell’oceano, a dodici anni di carcere per bancarotta e gravissimi reati nel campo finanziario. Alcuni sostengono che il rifiuto dell’estradizione di Cesare Battisti, sarebbe una risposta stizzita del Brasile ad un comportamento non proprio trasparente del nostro governo.

Le nazioni che hanno, come la Francia, una grande dimestichezza per le lotte sui diritti delle persone o le nazioni che finalmente si avvicinano ad una democrazia compiuta, come il Brasile, e quindi a volte hanno la tentazione dell’intransigenza, conoscono bene queste storie italiane piene di ombre e di ingiustizie.
La Germania ha avuto lo stesso problema dell’Italia con la complicazione delle riunificazione con l’ex Europa comunista dell’Est, ma non si è tirata indietro di fronte alle proprie responsabilità e ha chiuso i conti con il suo passato.

In Italia invece questo dovere di chiarezza verso i cittadini non è stato mai sentito ed espletato da nessuno dei governi che ci hanno guidato in questi anni.Le inquietanti connivenze di alcuni settori dello stato, oltre che nella strage alla Banca dell’agricoltura a Piazza Fontana a Milano, non sono state mai completamente chiarite e condannate, anche negli attentati alla Questura di Milano, a Brescia, al treno espresso Italicus, ad Ustica ed alla stazione di Bologna.

Questo quadro inquietante e “dimenticato”, di cui la destra eversiva del paese fu mandante e complice, prima e dopo che si materializzassero le Brigate Rosse, dovrebbe invitare ministri come La Russa, Alfano, Frattini, ad essere più cauti, per decenza, nelle loro dichiarazioni sul caso Battisti, e alcuni colleghi della grande stampa e della tv a sentire l’umiltà che richiede la ricerca della verità e il rispetto verso i cittadini, che non sono mandrie di pecore, ma abitanti di questo paese con il diritto ad un ricordo onesto.

«Se il Brasile negherá l’estradizione – sostiene Torregiani – chiunque potrebbe sentirsi autorizzato in futuro a fare stragi in Italia per poi scappare in Brasile, Francia o Svizzera. Un governo democratico –  dice –  non può permettersi di cadere in questo tranello».

Si può rispondere a Torreggiani, col quale condividiamo lo sdegno per la mancata giustizia nei confronti delle vittime delle stragi, che quello che lui sta paventando sta avvenendo da anni nel nostro paese. Si possono fare stragi fasciste, rifugiarsi all’estero con la connivenza dei servizi segreti e rimanere impuniti per sempre, non vengono richieste neppure le estradizioni.

Dobbiamo anche aggiungere che a Lula, non saranno certamente sfuggite le furiose campagne elettorali di Berlusconi e soci, impiantate tutte sulla paura dei comunisti, sulla presenza ammorbante dei comunisti in Italia e sulla sinistra complottista e disfattista. Campagne e parole di questa destra che non hanno certamente rassicurato e dato garanzie di equilibrio politico. E Lula, democratico  presidente, lui sì ex operaio, che ha riportato il Brasile nel solco della democrazia, non si fida di questa politica da guerra fredda e completamente sbilanciata, che ha in odio qualsiasi sentore che venga da sinistra.

Per questo Lula, nel suo ragionamento lucido, sostiene che un terrorista “comunista”, in Italia,  non sarebbe trattato con giustizia.

Prima di sbraitare, minacciare rotture diplomatiche ed azzerramenti di contratti economici vantaggiosi per le nostre industrie, ricorsi al tribunale dell’Aia e prima ancora di fare l’ennesima figuraccia internazionale,  certi ministri dovrebbero studiarsi la storia delle stragi e ragionarci sopra.

ECCO A VOI… LA RUSSA


ECCO A VOI LA RUSSA… L’ONOREVOLE

Mica la badante (e neppure l’insalata)

(Da non utilizzare per condire gli spaghetti)

LA VIOLENZA DELLE “CARTE IN REGOLA”


LA VIOLENZA DELLE “CARTE IN REGOLA”

Adele Parrillo

Lo scorso 12 novembre 2010, a Roma, nel settimo anniversario della strage di Nassiriya, sono stati inaugurati due monumenti in onore di quei 19 caduti.

Uno davanti al palazzo della Regione, una stele raffigurante due soldati, inaugurata dalla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, l’altro al Belvedere Caffarelli in Campidoglio, inaugurato da Alemanno e da La Russa, dedicato a tutti i caduti in missione di “pace”.

La signora Adele Parrillo “compagna di vita” (ma non moglie con contrato in comune o in chiesa) del regista Stefano Rolla, caduto a Nassiriya, non è stata ricevuta, non è stata inclusa tra i 230 familiari invitati.

Non aveva il “certificato di matrimonio”, non aveva le carte in regola, e, come per un clandestino non aveva il permesso di soggiorno. Nell’elenco del ministero della Difesa dove comparivano i nomi di tutti i familiari, il suo non c’era.

Per la legge italiana una persona che è stata per tutta la vita accanto ad un’altro, l’ha amato, curato, custodito e magari gli ha dato figli, non è un parente. La signora è stata trascinata via sui sanpietrini.

Due anni fa, all’inizio dei questa legislatura, per la verità, il neo Ministro Ignazio La Russa aveva incluso il nome della signora Parrillo fra i parenti. E la signora partecipò alle cerimonie commemorative.

Ma quest’anno è stata di nuovo esclusa. Che cosa è successo, nel frattempo, da determinare una retromarcia di La Russa?

Alemanno, La Russa, Polverini, in quelle occasioni si riempiono la bocca di parole come Pace e Giustizia, ma la capacità di creare un universo di pace e giustizia fallisce di fronte alla burocrazia e alle scartoffie.

Si vogliono onorare  uomini caduti, ma di quale onore parlano queste persone che non sanno accogliere, con umanità e giustizia, neppure la persona straziata dalla perdita del suo compagno? Costa tanto un gesto di umanità? Sarebbe un gesto umanitario che ci squalifica davanti al mondo?

(Per approfondire si può leggere qui, oppure qui).

[Una storia analoga, altrettanto disumana, la si può leggere nel blog di Gilioli. Riguarda Alessandra Biancalana, “compagna” di Antonio Farnocchia, morto il 29 giugno 2009 nell’esplosione del treno a Viareggio]

DUE O TRE FRASI SOLTANTO


DUE O TRE FRASI SOLTANTO

Due o tre frasi dette da Fini a Mirabello mi sono piaciute.

1)      GHEDDAFI A ROMA: GENUFLESSIONE POCO DECOROSA. Mi sarebbe piaciuto sentire il digrignare dei 92 denti finti del “ghe pensi mi”, in quel momento.

2)      QUALCHE COLONNELLO HA CAMBIATO GENERALE. Mi sarebbe piaciuto vedere la faccia mefistofelica di La Russa, la faccia da ebete di Gasparri e la faccia di patata con l’acne di Matteoli, sorpresa! Non se l’aspettavano dal gentleman Fini.

3)      BERLUSCONI NON CONFONDA LEADERSHIP CON PROPRIETA’. Cosa impossibile ed impensabile per il capo d’azienda. Non fa parte del suo DNA. Frase attesa, ripetuta in altre occasioni.