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FRANCOBOLLO DEDICATO A BERLUSCONI?


BERLUSCONI E  GLI DEDICANO UN FRANCOBOLLO

Senza scrupoli, tutto pur  di fare soldi, anche e soprattutto la politica perché gli ha dato potere.

Ma chi era veramente? 

Personalmente non ho mai dimenticato questo episodio e fu uno dei miei primi articoli sul blog:

“Io non apprezzo Berlusconi, non lo stimo, non condivido nulla né della sua vita, né della sua politica di governo.  Nutro un disprezzo profondo verso di lui. La sua persona mi procura un disagio fisico. L’origine di tutto questo risale agli anni 1970-1980 e fu il modo con cui venne in possesso della villa “San Martino” di Arcore.

Per capire il personaggio, un breve accenno alle modalità “politiche” di fare soldi, ovvero la  parte finanziaria del grande maestro, quella che forse è comune anche ad altri imprenditori, più o meno furbi o spregiudicati.

** Fare il costruttore senza soldi, ma con i soldi della Banca Rasini di Milano, diretta da suo padre.

** Costruire case e palazzi fuori dai piani regolatori, più alti tanto che si costringe persino l’autorità preposta a deviare le vie aeree, deviate anche per valorizzare le nuove costruzioni di Segrate (Milano2).

** Usufruire di una piccola banca, quella di piazza Mercanti a Milano che diventa una fonte “miracolosa” di soldi. In relazione a questo fatto, in quegli anni, la Lega tuonò, dai suoi giornali, le famose 11 domande, che dovevano chiarire i rapporti tra Berlusconi e la mafia, sospettata, forse a ragione, di essere l’origine nascosta dei soldi misteriosi che crescevano a vista d’occhio in quella micro banca milanese. A queste domande, naturalmente Berlusconi non ha mai risposto.

** Creare un labirinto di società, intricate l’una nell’altra con a capo persone tipo casalinghe, zie e zii, cugini vari, svizzeri e svizzere di sua conoscenza, per cui qualsiasi ricostruzione sulla loro origine, di quanto valessero, dove fossero collocate, divenne problematica. Un intrigata faccenda, quelle delle società a scatole comunicanti, che neppure il Pubblico Ministero, Antonio Di Pietro, è riuscito  a ricostruire completamente, anche se ha capito benissimo che servivano a moltiplicare i soldi, in modo miracoloso. Soldi, a valanghe, della cui provenienza, nulla è dato a sapere. Mistero dei misteri.

E fin qui, si parla di soldi, il piatto dolce di Berlusconi imprenditore, che intanto, con i favoritismi,  le corruzioni e gli scambi di mazzette, fra lui, Craxi e Mammì, è diventato anche proprietario di tre reti televisive.

Ma l’episodio che, secondo me, ha svelato il vero modo di agire di questo uomo, la sua assenza di moralità, la sua spregiudicatezza e la sua cattiveria, è stato “l’acquisto” della villa San Martino di Arcore. Un acquisto che è rimasto un giallo irrisolto e soprattutto una ingiustizia feroce.

La villa di Arcore è un ex convento rinascimentale, per secoli appartenuto alla famiglia Casati Stampa Soncino. Una villa con 145 stanze, arredi antichissimi, collezioni pregiate di quadri e libri, ettari di parco pieno di fiori ed alberi molto rari.

Il marchese Casati, Camillo, il 30 agosto 1970, uccide la moglie, Anna Fallarino, sorpresa con l’amante e poi si toglie la vita.

Passata la curiosità dell’omicidio-suicidio del marchese e della moglie, il patrimonio passa alla figlia Annamaria Casati Stampa di 19 anni, minorenne. In quegli anni la maggiore età si acquistava a 21 anni.

La ragazza si trova un’eredità di due miliardi e 403 milioni, che al netto delle tasse diventano 1 miliardo e 965 milioni di lire. Annamaria decide di lasciare l’Italia e lo scandalo della morte dei suoi genitori e va a vivere in Brasile. Il 27 settembre 1972 affida i suoi beni, senza limitazioni di mandato,  ad un avvocato, di nome Bergamasco, suo ex tutore che, nel frattempo, era diventato un ministro del governo Andreotti. Tra i vice di questo avvocato diventato ministro, c’è Cesare Previti e a lui, Annamaria, nell’autunno del 1973, affida l’incarico di vendere Villa San Martino, “con espressa esclusione degli arredi, della pinacoteca, della biblioteca e delle circostanti proprietà terriere”.

L’acquirente si materializza nella persona di Silvio Berlusconi, che ha appena costruito Milano2 e vuole smettere i panni del palazzinaro per indossare quelli di “Sua Residenza” ed è in cerca di una dimora “adeguata” per rappresentare se stesso nella elite della imprenditoria.

Il mediatore di questa compra-vendita è Cesare Previti, figlio di Umberto che negli stessi anni in cui Berlusconi costruisce il suo labirinto societario, compare in quel “busillis” di Berlusconi.

Pochi mesi dopo il prezzo che Silvio Berlusconi riesce a “pattuire” con Previti per la villa San Martino è di 500 milioni di lire.  Cioè riesce a comprare una villa di quel tipo, settecentesca,  del valore di 1 miliardo e 965 milioni di lire, pagandola un quarto del valore. 

Notare che con questi soldi 500 milioni, include anche la pinacoteca, il parco, gli arredi e la biblioteca, espressamente esclusi, su richiesta della venditrice, ma lui prende tutto lo stesso, se ne frega delle volontà della venditrice. Un uomo già straricco, ruba e truffa una ragazza, complice ovviamente il fido Previti.

Gli scrittori Guarino e Ruggeri, hanno scritto un libro a tal proposito intitolato “Inchiesta del signor tv” (Editore Kaos), nel quale indagano a fondo su quella vendita, che io chiamo furto vero e proprio. Come al solito sono stati querelati da Berlusconi per diffamazione, ma nel 2000, hanno vinto la causa: nessuna diffamazione era stata scritta, solo verità supportate da centinaia di documenti.

500 milioni di lire sono nulla, per una villa settecentesca di 3500 metri quadri  con tutti gli annessi. L’acquirente ha commesso un vero e proprio “raggiro” nel confronti della ragazza, ancora sconvolta, presumo, dalla morte violenta dei suoi genitori.

Ma i raggiri nei confronti di Annamaria, non si limitano a pagare la villa e tutto il contorno un quarto di quello che vale, infatti Berlusconi, mette in atto altri raggiri.

*** Il primo raggiro: Berlusconi dilaziona il pagamento di questa cifra ridicola, fino al 1980 (l’atto di cessione è del 2 ottobre 1980), ma, quel che è peggio, Annamaria continua a pagare le tasse.

*** Il secondo raggiro si attua il 4 maggio 1979, quando nasce l’immobiliare Idra, una spa nella già affollata galassia societaria di Berlusconi, società che ancora oggi gestisce almeno 12 tra le dimore berlusconiane, tra cui Villa Certosa, Arcore e Macherio. Nel consiglio di amministrazione della società Idra siedono i Previti, padre e figlio, la società riesce ad ottenere dalle banche due superfinanziamenti sulla villa di Arcore, appena pagata solo mezzo miliardo di lire: e sono 7 miliardi di lire, subito rigirati alla Cantieri riuniti (altra società berlusconiana), più altri 680 milioni di lire.

 E’ stato compiuto un delitto perfetto, ben remunerato.

 Arcore è poi diventata quello che sappiamo: il rifugio di Berlusconi, la cabina di regia del governo, una dimora vincolata dal segreto di Stato, un mausoleo che custodisce grandi segreti.

Siamo nel 1980, l’anno del terremoto in Irpinia, della strage di Bologna, delle partite di calcio truccate e della “Milano da bere”. Si apre la stagione dell’edonismo, della crescita del debito pubblico, dell’era craxiana e della apertura, a scatola chiusa, delle televisioni private a Berlusconi, alla sua visibilità e quindi alla sua voglia di potere politico, che da oltre 15 anni sta imperando.

Comunque sia quell’episodio di furberia, di tradimento di una ragazza che meritava il suo patrimonio, e averglielo rubato letteralmente, mi ha fatto schifo, letteralmente schifo e da allora Berlusconi potrà anche vivere centinaia di anni, diventare papa, o fare tutto quello che vuole, ma per me rimarrà un uomo privo di scrupoli, privo di coscienza, con la moralità ed il  comportamento etico sotto le suole delle scarpe. Un uomo che, tra l’altro, ha messo sotto la suola delle scarpe anche la donna che è diventata una merce da comprare e da vendere, al pari delle sue società finanziarie.

E’ questa la moralità che lui dice, ora, di avere introdotto nella politica italiana? Povero Paese, Povera Italia.

Infine, nel 2008, il comune di Arcore ha concesso a Berlusconi, l’ampliamento della villa San Martino. Un intero paese al servizio di un uomo. Rinnovamenti, ampliamenti, miglioramenti, cambiamenti costosi, effettuati in una dimora “coperta da segreto di Stato” e quindi tutte spese a carico del “solito” contribuente, vale a dire: a carico nostro”.

(Fonti: “Inchiesta sul signor tv” di Guarino e Ruggieri, ed. Kaos; Quotidiani: Corriere della Sera e l’Unità)

PUZZA DI LETAME


PUZZA DI LETAME

In attesa che i pomodori, il vino, il pane, il latte e la frutta crescano spontaneamente nel frigorifero, l’agricoltura viene sempre bastonata in qualche modo.

Lo stop dell’esenzione Irpef per i redditi dominicali ed agrari, misura voluta dal Governo Meloni, non trova tutti d’accordo, specialmente in un periodo che si porta dietro cambiamenti climatici che hanno compromesso le produzioni, ma anche per le tensioni internazionali che non sono certo un toccasana per l’export e la stabilità dei prezzi.

In sostanza sono state aumentate le tasse a coltivatori diretti, imprenditori agricoli, aumentando l’Irpef per 248 milioni di euro all’anno.

La giustificazione del governo  per questa decisione è che questa misura andava soprattutto a beneficio di chi ne aveva meno bisogno, cioè i principali beneficiari di questi anni sono state le imprese con grande estensione di terreno, e redditi elevati.

Poi se ne lava le mani, perché, dice, siamo stati bravissimi: questo problema  l’abbiamo portato avanti in Europa per costruire un nuovo modello di tutela della sovranità alimentare, europeo ed italiano. Noi vogliamo che le risorse vadano a chi ne ha effettivamente bisogno e non vogliamo agricoltori che vivono di sussidi.

Non è vero perché era una  misura che “interessa tutti, nessuno escluso, e che è proporzionale se consideriamo la questione del piccolo o grande imprenditore: ognuno paga, proporzionalmente, rispetto a quanto possiede”, dicono le organizzazione degli agricoltori.

Eppure per vivere dobbiamo tutti mangiare e chi produce il cibo sono gli agricoltori, ma pare che sia la categoria di lavoratori meno conosciuta.

Sarà perché la puzza di letame non arriva nei piani alti del governo.

LA PAURA DELL’ABBANDONO


LA PAURA DELL’ABBANDONO 

“Bambini annoiati ai quali si fanno feste di compleanno grandiose, con torte giganti che non mangiano, con animatori che non ascoltano, con genitori che sembrano schiavi, dei figli e degli occhi della gente.

Genitori attaccati a smartphone subitamente pronti a riprendere i figli che mangiano-dormono-bevono-RESPIRANO, troppo impegnati nelle frivolezze quotidiane e nel riempire i vuoti dei loro figli con quintali di giochi-giocattoli-vestiti-dolciumi-vizi inutili perdendo d’occhio quel che conta sul serio: crescere dei figli oggi per permettere loro di diventare adulti domani.

Bambini senza fantasia, che non sanno cosa fare se gli togli un tablet o uno smartphone dalle mani, che non ringraziano, che non salutano, a cui si elemosinano baci, che non accettano mai un NO come risposta. Bimbi iper protetti in tutto dagli errori, dagli insegnamenti, dalla vita…che non conoscono ragioni plausibili per chiedere scusa, per leggere un libro, per socializzare con chi non ha le scarpe firmate o l’ultimo modello di barbie!

Bambine truccate e smaltate, con vestiti da ragazza, con lo specchietto nella piccola borsetta …che sbadigliano e non disegnano.

Ragazzini che scrivono con le K al posto della C perché la grammatica è obsoleta.

Generazione che cambia, tempi che cambiano, i genitori fanno gli amici, i nonni fanno gli schiavi, gli insegnanti sono gli aguzzini che li stressano, poverini, stanchi come sono alla loro età imprecisata, fatta di troppi SI.

Forse dovremmo fermarci e RIEDUCARE (e in alcuni casi EDUCARE) non come ieri né come oggi, dare ai piccoli la possibilità di essere piccoli e ai grandi l’occasione di crescere davvero”!

Giulio Scarpati

[Non tutti, ovviamente. Ci sono ancora, fortunatamente genitori che  sanno fare i genitori veri, crescono bene i loro figli e li educano altrettanto bene, ma purtroppo a volte manca l’educazione e l’insegnamento in famiglia, quell’educazione che porta a far capire loro che non tutto è dovuto a questo mondo. Quand’è così si rischia di crescere in famiglia uomini (o donne) che restano tali anche da adulti e può succedere che la “paura” di essere abbandonati” li trasformi in assassini]

 

IL PATRIARCATO


IL PATRIARCATO

Patriarcato significa “legge del padre” e storicamente il termine indicava il predominio del padre sulla famiglia in ambito domestico. Oggi invece con patriarcato intendiamo una società in cui il potere è prevalentemente nelle mani degli uomini. Il patriarcato nelle diverse società si è manifestato nell’organizzazione politica, religiosa ed economica delle popolazioni, e ha dato vita a una cultura ancora oggi estremamente radicata nella nostra società. Il primo modo in cui si manifesta il patriarcato sono gli stereotioi di genere. Nel 2019 l’Istat ha fatto uno studio sugli stereotipi più comuni sui ruoli di genere. Ne è emerso che gli stereotipi più comuni sono:

  • Per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro (32,5%),
  • Gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche (31,5%),
  • È l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia (27,9%).

In questi stereotipi secondo lo studio si ritrova ben il 58,8% della popolazione tra i 18-74 anni e il pregiudizio cresce al crescere dell’età (65,7% dei 60-74enni e 45,3% dei giovani) e tra i meno istruiti. L’idea dei diversi ruoli di genere è inoltre più radicata al Sud Italia (67,8%) e meno al Nord-est (52,6%).

Questa però è solo la punta dell’iceberg quando si parla di società patriarcale, che si manifesta attraverso gli stipendi minori percepiti dalle donne a parità di mansioni e il gender gap, ovvero la differenza di condizioni e trattamento tra uomini e donne in vari campi della vita, insieme alla maggiore difficoltà delle donne a trovare lavoro per il semplice fatto che potrebbero rimanere incinte.

Ci sono poi le conseguenze drammatiche del patriarcato, come la cultura dello stupro, il revenge porn, ovvero la condivisione non consensuale di materiale intimo, la violenza di genere, che colpisce 1 donna su 3, fino al femminicidio, di cui nel 2021 sono state vittime 118 donne, di cui 70 uccise dal partner o dall’ex.

Altri modi in cui si manifesta la società patriarcale, talmente radicati nella nostra cultura da essere ormai considerati normali, sono ad esempio il catcalling, le molestie subite in strada, le battute sessiste, oppure il mancato riconoscimento del ruolo professionale della donna (quante volte in ambienti lavorativi le donne sono passate per segretarie, quando in realtà erano manager o CEO, e quante volte le dottoresse si sono sentite chiamare infermiere?).

Non solo, ci sono anche casi in cui sono le stesse donne ad essere nemiche delle donne, come nel caso delle donne maschiliste, le prime a discriminare le altre donne a volte quasi inconsapevolmente, un chiaro segno di quanto la cultura patriarcale sia radicata nella nostra società.

Il patriarcato passa anche dalla lingua e dalla grammatica, basti pensare all’utilizzo del maschile plurale anche in presenza di termini femminili, così come l’utilizzo esclusivo del maschile per alcune professioni. Del sessismo nella lingua italiana parla anche un documento redatto dalla Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna.

La società patriarcale mette le donne in una posizione di svantaggio, ma non sono solo loro a esserne vittime. Il patriarcato infatti è dannoso anche per gli uomini, perché condiziona i ruoli di genere e i comportamenti che gli uomini devono avere per dimostrarsi tali.

Quante volte un bambino si è sentito dire frasi come “non piangere”, “non fare la femminuccia”, “fai l’uomo”, “non indossare colori da femmina”? E quante volte gli uomini non si sono sentiti liberi di esternare le proprie emozioni oppure non hanno denunciato una violenza subita da una donna per paura di non essere presi sul serio?

Questi sono solo alcuni esempi di quanto il patriarcato sia dannoso per tutti e di come sia fondamentale che tutti smettiamo di considerare il femminismo come una lotta tra donne e uomini, ma come una lotta comune per arrivare all’uguaglianza di genere.

(Da ELLE)

 

VATTENE VIA SUBITO


VATTENE VIA SUBITO

– La prima volta che ti umilia in pubblico o in privato, VATTENE VIA SUBITO

– Quando ti farà notare che tu hai meno diritti di lui, VATTENE VIA SUBITO

– Quando sparisce per giorni e poi ritorna, VATTENE VIA SUBITO

– Se colpisce il muro o un mobile durante un litigio, VATTENE VIA SUBITO

– Se tu sei felice e splendente, ma lui non lo è per te, VATTENE VIA SUBITO

– Se guarda le altre sempre e non valorizza te, VATTENE VIA SUBITO

– Se ti dice “sono fatto così, questo posso darti”,

VATTENE VIA SUBITO

– Quando ti schiaccia l’ego o ti usa per essere idolatrato, VATTENE VIA SUBITO

– Quando abbatte la tua autostima e ferisce la tua anima, VATTENE VIA SUBITO

– Se ti deride per l’aspetto fisico o schernisce le tue idee, VATTENE VIA SUBITO

– La prima volta che ti controlla, VATTENE VIA SUBITO

– Quando ti tradisce, ti mente, ti insulta, usa toni aggressivi, t’incolpa, ti manipola, usa silenzi punitivi, VATTENE VIA SUBITO

– Quando non gli importa nulla se gli manchi, se lo aspetti, se fai delle cose importanti per lui, VATTENE VIA SUBITO

– Se ti fa pesare delle cose normali, le ingigantisce oppure minimizza il tuo dolore, VATTENE VIA SUBITO

VATTENE VIA SUBITO PERCHÉ TU VALI PIÙ DI CHIUNQUE ALTRO!

( dal Web )

 

[Nota mia: ma è possibile che siano sempre le donne a dover riconoscere tutti questi errori di comportamento dell’uomo o del compagno? E l’uomo non fa nulla per “imparare”? E’ l’uomo che fa la vittima? Ovvio viene educato così, a comportarsi da “uomo” , già in casa, anzi lo si rimprovera se fa la “femminuccia”. Quante volte un marito arriva a casa dopo il lavoro e la moglie deve correre a togliergli le scarpe e mettergli le ciabatte, perché poverino ha lavorato (Prima forse ha anche bevuto 3 birre con gli amici tanto per consolarsi). E la donna non ha lavorato? Avrà accudito un bambino, pulito, fatto da mangiare, lavato e stirato, fatto la spesa e tutte le incombenze che, per consolidato costume della nostra società, le vengono affidate. Se escono dallo schema. magari studiano, sono brave e non rispettano il sistema vengono ammazzate nel peggiore dei casi, oppure vengono offese, picchiate, umiliate, stuprate. Vi è mai capitato, in ufficio, per esempio, che qualcuno abbia fatto apprezzamenti, palpeggiamenti, e non siate mai state promosse, perché era l’uomo che doveva fare carriera? Sono sicura di sì, e questa è mentalità patriarcale]

L’ITALIA DI SERIE B


L’ITALIA DI SERIE B

Ricordate le dichiarazioni di Berlusconi sulle intenzioni di Putin, quelle giuste secondo lui, che voleva entrare in Ucraina, solo per mettere al governo delle persone “perbene” e tornare in Russa in una settimana? Ricordate le sue dichiarazioni su Zelensky, o il  messaggio del presidente ucraino a Sanremo letto alle 2,15 di notte, per ordine della Rai?

Ricordate la cena di Macron a cui Meloni non è stata invitata, e il dispetto della Meloni a Macron non invitato all’assemblea, da lei organizzata, con i paesi del mediterraneo per la questione migranti?

Forse sì. E ne vediamo le conseguenze negative.

Ma tutti questi dispetti, dispettucci atteggiamenti bambineschi e non da politici seri, fanno sì  che il nostro paese via via perda credibilità da tutte le parti e diventi un partner di serie B o C se non ultimi in Europa e chissà, anche nel mondo, considerato che la nostra presidente (o meglio il nostro presidente come  vuole essere chiamata lei) del consiglio, snobba una cena di civiltà politica con Biden, per andare a mangiare una pizza con la figlia.

Bene fare il buon genitore o la dolce mamma, ma esistono impegni interazionali che, per dare dignità al paese del quale si preside il governo, si deve partecipare anche se non “piace”.

Un paese declassato e poco affidabile in Europa, lo dimostra anche l’atteggiamento ostile della Germania, logico se, come esempi da imitare, si scelgono paesi guidati da un Orban, pieno di idee sovraniste e indicibilmente egoiste su tutti i fronti. A Orban piace prendere i soldi dagli altri paesi europei che pagano (noi compresi) per non dare niente in cambio. 

E’ evidente che, con questo governo, l’Italia è un partner di serie B non solo per l’Europa, ma per chiunque, per il semplice fatto che i suoi esponenti continuano a comportarsi secondo la logica di figure che sono mezze tacche se non peggio, tutte cresciute in sezione a pane e Almirante.

Lo stupore di alcuni nasce perché continuano a volersi illudere del fatto che Fratelli d’Italia e Meloni non siano la stessa cosa. E da come parla, almeno dagli spezzoni che  ci fanno sentire, o dai continui elogi stucchevoli su tutte le Tv, ci dà ad intendere che non sia così, ed incanta anche personaggi importanti, sembra credibile, poi, emergono leggi, strampalate che dicono molto, come fare pagare ai migranti, per non andare nei centri di raccolta provvisori. 

Leggi che paiono uscire dal 1938.

E’ così, la radice resta, e non c’è e non hanno nessun interesse a fare una mutazione genetica.

 

LAMPEDUSA


LAMPEDUSA

Millantavano la soluzione degli sbarchi.

Una, la Sorella d’Italia, sbraitava, in lungo e in largo, il suo “Siamo Pronti” ad attuare il blocco navale come soluzione.

L’altro, il Kazzako Verde (l’uomo per tutte le stagioni), forte del suo curriculum sui Decreti Sicurezza, rispondeva con la sua collaudata, strategia dei porti chiusi.

Due venditori di fumo, spacciatori di frottole e millanterie che, come pataccari da mercatini rionali, con frasi ad effetto hanno attirato un pubblico (già frastornato e rincoglionito dal quinquennio grillino), convincendolo all’acquisto di un prodotto taroccato.

E con l’imbroglio hanno vinto la lotteria del voto.

Eccoli, adesso, i due Guardiani del Faro (duo meraviglia) del governo, sprofondare nel dramma dell’immigrazione, e non sanno come venirne fuori.

Facile per la Sora Gioggia, sull’esperienza di Cutro, fare due passi in Tunisia e spacciarli come soluzione al problema.

Facile, molto facile, come a Caivano, dove rispondendo alle preghiere di un prete, è apparsa come la Madonna di Pompei, e con una passerella mediatica, ben coperta e distribuita, con la complicità del prete, ha millantato un miracolo.

A Lampedusa non c’è un Don Patriciello, e la passerella sarebbe, sicuramente, movimentata, di miracoli, da quelle parti, meglio non parlarne, la pataccata sarebbe evidente.

L’altro, il Kazzako, che ha più confidenza con i Sacri Cuori delle Madonne e raccomandato dal Dio Po, non parla più di porti chiusi, ma di Stato di Guerra!

Spera nell’apparizione della Madonna d’oltralpe, la Le Pen, che si dovrebbe manifestare in quel di Pontida a breve, forse oggi stesso, a Pontida

Ecco una Le Pen e una testa di Le Pen, assieme a gridare contro l’Europa, darà, sicuramente, un sostanziale contributo alla soluzione.

Se tutto va bene, ma proprio bene-bene, come minimo ci arriverà un ulteriore calcio in c.lo dall’Europa.

Altro che miracolo.

Siamo nella cacca e non abbiamo gente capace di interloquire, sapendo che l’unica nostro miracolo è sperare che l’Europa ci possa dare una mano.

Anche per questo, la gente dovrebbe capire l’importanza delle prossime elezioni Europee, quant’è importante votare gente preparata e credibile.

Questo sarebbe un miracolo.

Al momento sono questi che abbiamo: la Sora Gioggia e il Kazzako e speriamo che Lampedusa resista e non esploda.

 

 

COSÌ VA IL MONDO


COSÌ  VA IL MONDO

1% controlla il mondo.

4% sono marionette.

90% sono ignari.

5% sa e sta tentando,

di fare in modo che

il 90% si svegli.

L’1% non vuole che

il 5% renda consapevoli il 90%.

Così

l’1% usa il 4% perché  faccia in modo

di far tacere il 5%.

 

REMARE ANCORA CONTRO LA VERITÀ


REMARE ANCORA CONTRO LA VERITÀ

Quando uno Stato ammazza la sua Gente …e dopo 43 anni rema ancora contro la verità…!

Povero e martoriato paese.

Il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, fu compiuta una strage fascista, vigliacca, come ha ribadito il Presidente della Repubblica Mattarella.

Fascista, nera, come il governo a Palazzo Chigi, adesso.

Incredibile eppure ci succede anche questo.

85 morti innocenti non sono bastati (di cui sbiadisce la memoria), ma i fascisti ora comandano e impongono le loro idee, come un tempo.

Come se nulla fosse successo.

 

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA


STORIE DI ORDINARIA FOLLIA

Due vicende calcano le cronache, unico comune denominatore: storie di folle follia.

I protagonisti sono dei ragazzi, 14enni e 20enni.

I 14nni già a ottobre, quando hanno sparato con una pistola a salve dei pallini alla loro professoressa , avevano fatto parlare di loro.  Mentre uno sparava, l’altro riprendeva la scena e gli altri ridevano entusiasti.

Al’epoca il provvedimento disciplinare adottato dall’istituto di Rovigo è stato all’acqua di rosa: nessuna sospensione, ma una lezione di educazione civica. Chi sparò invece spazzò le scale.

Finisce l’anno scolastico e quel 9 in condotta deciso agli scrutini, oltre ai bei voti riportanti in pagella, fa discutere.

Addirittura  il ministro Valditara è scioccato, l’insegnate presa a pallini non si capacita e promette azioni legali.

Sta il fatto che per quanto riprovevole sia l’accaduto i ragazzi, rei dei pallini sparati, sono di fatto promossi.

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il 14 giugno uno youtuber (?) 20enne, quasi neo patentato per sfida e per gioco, a bordo di una Lamborghini, noleggiata da un compiacente commerciante, decide con 4 amici  di dimostrare che la Smart è un’auto da supermercato e che non vale neppure 300 euro. 

Quindi carica sull’acceleratore, raggiunge i  110 Km/h, non frena e impatta contro una Smart. 

Muore un bimbo di 5 anni mentre mamma e sorellina vengono ferite.

All’istante il canale TheBorderline, grazie ai video in diretta, raggiunge un numero esagerato di visualizzazioni.

Qualche giorno dopo il canale sarà chiuso.

Nel frattempo il guidatore killer manda like, risulta positivo alla cannabis. Pare vada all’estero.

Oggi si legge essere indagato ma ai domiciliari. A Casal Palocco. In attesa della ricostruzione dei fatti.

Indigna, se ancora riusciamo a indignarci, o sconcerta di più il 9 in condotta e la promozione dei 14enni  nonostante i pallini sparati ,o la prodezza e lo sfregio verso la vita in nome di qualche soldo, di un’ effimera notorietà  fatta di  like e punito ad oggi, 23 giugno, solo con i domiciliari?