Archivi Mensili: febbraio 2011

UNA TELEFONATA …DI OBAAAAAMA


UNA TELEFONATA… DI OBAAAAAMA

GLI CAMBIA LA VITA

Ed ora chi stringerà la mano a Mr Berlusconi? È una domanda che si fa il giornalista Umberto De Giovannangeli. Una bella domanda, ma la risposta che lui dà  è sbagliata.  Il giornalista sostiene che nessun leader (a parte i dittatori suoi amici) vorrà stringerli la mano e nessuno vorrà farsi fotografare vicino a lui,  

Saranno in molti  invece a stringergli la mano, a volergli dimostrare un’amicizia (finta) e a dargli un’importanza enorme (sempre finta) in campo internazionale.

Lo blandiscono, lo accarezzanno ed accrescono la sua megalomania, ce lo ha svelato Wikileaks.

Obama. Per poter realizzare in Italia tutte le basi militari americane e fare dell’Italia un territorio a disposizione dell’America, per controllare tutta questa parte del continente.

Sarkozy. Per le cinque centrali nucleari che dovremmo costruire con la tecnologia dei francesi (è assodato) e perché Berlusconi e tutto il suo governo, senza il minimo di ripensamento per la nostra salute, ha promesso alla Francia di ritirare in casa nostra tutte le scorie radioattive delle LORO centrali nucleari. Dove le metteremo Dio solo lo sa. Certo non nel giardino di Arcore, ma sicuramente nei nostri giardini. Avremo un inquinamento alle stelle.

Per la Gran Bretagna, e per la Germania, per ora non si sa, ma se corteggiano Berlusconi, sorge il dubbio che anche questi paesi ci vogliano sfruttare a loro vantaggio.

E ora più che mai è tornato in auge.

I moti di piazza del mondo arabo gli hanno dato un’importanza enorme. L’Italia si trova in posizione strategica rispetto a quei paesi. Berlusconi, pur non avendo mai capito niente di quella gente, adesso si trova nelle condizioni privilegiate di dover dettare l’agenda persino ad Obama.

L’ha detto De Michelis, di recente in una intervsita: Berlusconi è fortunato. Tutte queste rivolte nei paesi del Nord Africa, hanno ridato smalto a Berlusconi e fatto scordare le varie Ruby, i bunga bunga, le concussioni, i processi. Tanto per cominciare, ha ribadito De Michelis, Obama ha dovuto chiamarlo.

Sì, anche noi dobbiamo dire che è fortunato, ma di una particolare fortuna, se per ricevere una telefonata da Obama, ha bisogno di migliaia di morti.

IL FIORE DEL MESE – HIPPEASTRUM


IL FIORE DEL MESE – HIPPEASTRUM

Il genere Hippeastrum, comprende piante originarie delle regioni tropicali dei Caraibi, Messico e Sud America ed appartengono alla famiglia delle Amayllidaceae (o Liliaceae).

I floricoltori tendono a chiamare questa pianta bellissima dal superbo fiore, con la sua vecchia denominazione   AMARILLIDE anche se ciò è sbagliato in quanto oramai a livello internazionale i botanici hanno classificato questa pianta come Hippeastrum. Il vero Amarillide in realtà è una specie sudafricana.

Gli Hippeastri vivono in vari habitat, dalla foresta umida atlantica agli altipiani andini, dai litorali sabbiosi ad aree subdesertiche.

Il colore predominante è il rosso,  ma gli ibridi presentano una vasta gamma di sfumature. Alcune specie sono profumate, gli ibridi non lo sono mai.

L’Hippeastrum è consigliato come pianta d’appartamento. Ha bulbi grandi e raggiunge un’altezza che va da 50 a 80 cm. I fiori, rossi con la base bianca, sono lunghi 12-15 cm e sbocciano a coppie. . La fioritura dura  più di 10 giorni.

Possono essere esposti anche in peno sole, ma vivono bene anche a mezz’ombra. Una cosa bisogna evitare assolutamente: le correnti d’aria. Avvizziscono il fiore molto presto.

Quando sono fioriti si possono annaffiare ogni due o tre giorni, quando il fiore è sparito (va tolto), l’annaffiatura deve essere sufficientemente rara, ogni 15-20 giorni per evitare marcescenze.

Come concime si possono usare quelli liquidi per piante d’appartamento, seguendo le istruzioni: indicativamente uno o due  misurini per litro d’acqua.

Ce ne sono di vari e bellissimi: per esempio

HIPPEASTRUM VITTATUM

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L’Hippeastrum vittatum è uno splendido esemplare di questo genere con fiori molto grandi e larghi fino a 15 cm di colore bianco striati di rosso.

HIPPEASTRUM APHRODITE

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La dimensione del fiore e l’altezza gambo sono gli stessi della grande fioritura Amaryllis, tranne che producono un fiore “doppio.

CURIOSITA

Il nome del genere “Hippeastrum” deriva dal greco e significa “Stella del cavaliere”. Non si sa con certezza da cosa derivi questo curioso nome.  La prima identificazione di questa pianta fu fatta Linneo che chiamò il primo Hippeastrum da lui classificato Amaryllis equestris e non si sa per quale motivo abbia associato il nome “equestris” alla pianta. Nel Curtis’s Botanical Magazine del 1795 viene fornita una spiegazione: sembra che all’inizio della fioritura se osservati attentamente ricordano le orecchie di un cavallo, quindi il fiore avrebbe ricordato a Linneo la testa di un cavallo, da qui il nome.

Alcuni anni dopo però William Dean Herbert, un botanico studioso della famiglia delle Amaryllidaceae del 1800, si rese conto che la pianta classificata da Linneo come Amaryllis in realtà non aveva nulla a che vedere con quel tipo di piante e così coniò un nuovo genere e per mantenere il nome dato da Linneo (Amaryllis equestris) chiamò il genere Hippeastrum,  “stella del cavaliere”.

CI DICA MARA CARFAGNA


CI DICA MARA CARFAGNA

 Ci dica, Mara Carfagnaanzi signora ministra alle pari opportunità, si sente orgogliosa del suo compagno di posa fotografico, immortalato assieme a lei, con i pugni alzati?

Dagli occhioni sgranati si direbbe di sì, oppure mostra meraviglia per quei pugni stretti di cui non conosce il significato.

Ci dica, signora ministra alle “pari opportunita”, è riuscita a convertire il beduino del deserto, che le donne non sono solo “quella cosa”, hanno anche intelligenza, capacità lavorative, idee, sono essere umani “viventi”  che amano e soffrono come tutti?

Non c’è dubbio che sia rimasta soddisfatta delle lezioni di democrazia e di civiltà impartite dal dittatore beduino Gheddafi che ora sta macellando il suo popolo. 

Un domani, forse, quando non farà più la ministra, potrebbe mettere nel suo curriclum, questa bella esperienza di vita.

Per rinfrescarle la memoria, le trascrivo dal blog Femminismo a Sud, questa breve nota: “Ecco cosa fa la ministra alle pari opportunità Mara Carfagna assieme alla presidentessa della confindustria Emma Marcegaglia: fedelissime agli uomini che ispirano la politica più abietta che viene concepita dal nostro stato, reclutano 700 donne da offrire in pasto a Gheddafi come alibi per i rastrellamenti, le deportazioni, i “respingimenti”, la cattiveria promossa a metodo di governo, le violenze subite da tanti uomini e da tante donne nelle prigioni libiche. Questo è quanto sanno fare la Carfagna e la Marcegaglia. Cumulare corpi di donne da usare per ogni occasione, persino per legittimare uno come Gheddafi”.

Già anche la Marcegaglia, oggi, tanto preoccupata, per le industrie. Su tutto, dignità, rispetto prevale sempre il mercato, l’economia, l’interesse.

Nel complesso donne  molto deludenti. Anche la compiacenza femminile al satrapismo è stomachevole e offende tutte le donne, almeno quelle che non si sentono rappresentate nè dallla ministra alle pari opportunità, nè dalla presidentessa  di Confindustria.

IL SALTO DELLA QUAGLIA DI FRATTINI


IL SALTO DELLA QUAGLIA DI FRATTINI

Soltanto un mese fa, quando già si erano manifestati importanti moti di piazza in Tunisia ed in Egitto ed  i dittatori Ben Ali e Mubarak erano scappati (con tutti i loro tesori), il ministro degli Esteri italiano,  Franco fFrattini, intervistato dal Corriere della Sera il 17 gennaio 2011, appariva totalmente serafico e tranquillo e a proposito della situazione in Libia.

Anzi affermava che l’attuale Muammar el Gheddafi, al potere dal 1969 con un colpo di Stato, era un modello di dialogo con le popolazioni di un Paese arabo,  defininendo un «fallimento» l’Unione per il Mediterraneo fondata nel 2007 su proposta francese. (L’intervista si può leggere  qui.)

Ora mestamente Frattini  ammette che “noi della Libia, sappiamo poco o nulla, conosciamo solo Gheddafi“.  Era evidente anche prima, ma fa male sentire espressioni del genere perchè è assurdo che il nostro paese sia guidato da gente di questo livello.

Che tristezza Frattini!!! Quanta poca conoscenza degli altri paesi, per un ministro degli esteri !!! 

 Il 1° settembre 2010, solo 6 mesi fa, abbiamo dovuto scrivere queste parole, su Frattini, disgustati dal suo atteggiamento fru fru, in costante movimento, come un pollo starnazzante nell’aia berlusconiana::

VAI FRATTINI VAI

C’è il domatore di leonesse con la frusta in mano che ti incalza, vai Frattini, vai.

C’è il Cavaliere che deve fare i suoi affari con la Libia, vai Frattini, vai.

Vai in Europa a fare il piazzista del beduino, è un mestiere che ti riesce bene.

Vai a dire quant’è buono e bravo, il beduino con lo straccio in testa, quello  che promette di fare invadere l’Europa,  aprendo le cateratte dell’Africa, se non gli danno cinque miliardi di euro l’anno.

Vai Frattini vai a reclamizzare il ricatto perpetuo  dell’amico di Silvio.

Vai Frattini vai, altrimenti 2.000.000 di negri invaderanno l’Europa.

Vai Frattini vai, diventa un eroe seminando paura in tutta l’Europa.

Vai Frattini vai, a dire che tutti si debbono  convertire all’Islam,

Vai Frattini vai, a reclamizzare il modello cavaliere-baciamano-beduino-strafottente,  sono il meglio del mondo.

Vai Frattini vai, a dire la verità all’Europa: l’Italia di Berluska è diventata il bancomat della Libia.

Vai Frattini vai, a dire quanta sia misera la politica del tuo capo, quali sono le conseguenze del suo personale “rapporto” col beduino, se ci riesci

Vai Frattini vai, fai solo pena! (il post)

E aggiungiamo, ora.  che continui a fare pena!! Dopo tutto quello che sta succedendo in quelle terre,  davanti alla morte di migliaia di persone, i tuoi tentennamenti in omaggio al tuo capo e alla paura di far male ai dittatori, sono ancora più indecenti. Ci sono volute le parole di condanna di Obama e dei premier dei paesi europei, per farti dire qualcosina di più, ma sempre con la boccucia di rosa.

Poca cosa Fratini, e decisamente troppo tardi, la figuraccia resta. Ti si addice solo il salto alla quaglia.

QUINTINO SELLA E LA TASSA SUGLI ALLOCCHI


QUINTINO SELLA E LA TASSA SUGLI ALLOCCHI

Quintino Sella la chiamava “tassa sugli allocchi”: una tassa  su coloro che meno hanno, su coloro che meno sanno e su coloro a cui di solito la politica non spiega niente per evitare che la conoscenza provochi un sussulto di coscienza politica.

Per finanziare  le politiche sociali del Welfare, il ministro dell’Economia si è inventato la tassa sui giochi e le lotterie,  per un valore piuttosto modesto rispetto alle necessità.

Nessuno si ricorda più del piccolo Devid, morto in piazza Maggiore a Bologna. La società italiana è distratta ed i suoi governanti ancora di più. Devid non è morto di freddo, ma “di povertà”. A causa delle politiche sociali vuote, interrotte,  disarticolate.

Il Welfare all’italiana” è in caduta libera. E mette, ormai, in fila drammi, uno dopo l’altro. Siamo a dieci anni dalla legge 328 dell\’8/11/2000, conosciuta come  “Legge quadro per un sistema integrato di interventi e servizi sociali”, e di quella legge non c’è più traccia.

Fu approvata con i voti del Centrosinistra e senza l’opposizione del Centrodestra, ma in questi ultimi 10 anni è stata snaturata e disarticolata.  S’è fatto in modo che il suo spirito, la speranza che indicava,  sparisse dall’orizzonte del paese. I finanziamenti, si sono ridotti a un livello talmente basso da essere quasi inconsistenti.

Tre anni fa, (2008, prima del governo Berlusconi), il Fondo per le politiche della famiglia era dotato di 346 milioni di euro. Nel 2010 si è scesi a 52 milioni. Il Fondo per le politiche sociali passa da 929 milioni di euro a 75. Quello per l’affitto da 205 milioni a 33. Il Fondo inclusioni per gli immigrati da 100 milioni a 0 (zero). Stessa sorte per il Fondo servizi per l’infanzia da 100 a 0 (zero). In totale, negli ultimi tre anni, i Fondi statali di carattere sociale sono stati tagliati del 76 per cento.  E la previsione fino al 2013  è di un ulteriore taglio, pari al 21 per cento.

Si sono persi per strada 2 miliardi di euro per la spesa sociale. Ipocritamente si continuano a pubblicare Libri bianchi e Libri verdi sul Welfare. Si fotografa la realtà e si indicano prospettive future. Cosa abitudinaria del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, parlare di prospettive future senza consistenza  e senza un seguito positivo.

Le risorse  lasciate dal taglio drastico di Tremonti  o la loro mancanza totale spingono alla sussidiarietà. Ma non per convinzione politica e costituzionale, ma solo per nascondere un deficit sociale. Tanto poi c’è il volontariato, che supplisce a uno Stato che disarticola il welfare. Oppure, passa alle politiche del sussidio: bonus e social card, che non risolvono nulla.

Ma in parlamento si parla d’altro. Di processo breve. Di riforma della giustizia, Di magistratura comunista. Di separazione delle carriere dei giudici. Di legittimi impedimenti. Di Ruby. Di Minetti. Di Lele Mora e Fede. Di mettere bavagli alle intercettazioni. Di par condicio nell’informazione. Eccetera. Eccetera. Eccetera. Mentre la gente continua a morire di povertà.

(Fonte dati:  vari quotidiani)

IL PERICOLO DI CASA NOSTRA


IL PERICOLO DI CASA NOSTRA

In questi giorni sono tante le notizie che ci arrivano, soprattutto dall’estero, e che ci distraggono. Ma  non dobbiamo distrarci da quanto sta capitando ora in casa nostra.

Stiamo assistendo ad un golpe, e pochi lo sottolineano.

Si sta tentando di delegittimare la magistratura, cancellandone l’autonomia. Pericoloso tentativo che porterebbe il nostro paese  ad uno scontro istituzionale senza precedenti, sull’orlo di una guerra civile.

Berlusconi, dopo essersi comprato una miserrima maggioranza parlamentare, servile e coesa come ai tempi in cui Mussolini portò l’Italia allo sfascio, ha annunciato che darà luogo ad un golpe.

Cambierà tutto sulla giustizia, con il voto risicato della sua maggioranza.  Maggioranza fuorviante, perché si tratta di numeri parlamentari,  che non rispecchiano più la maggioranza del paese.

L’attacco che i suoi si preparano a sferrare contro la magistratura,  rea di aver mantenuto la sua indipendenza, sarà un golpe letale, per la democrazia.

Separazione delle carriere con procure collegate al ministero di Alfano  che indica quali sono i reati da perseguire e gli uomini da lasciare in pace, significa prepararsi ad un uso “politico” della giustizia penale.

Superamento della Consulta vuol dire, annullamento dei controlli di legittimità sugli atti del Governo.  

Padrone delle tv, del parlamento, delle nomine dei managers e delle carriere degli industriali, degli artisti e quant’altro, Berlusconi  diventerebbe padrone anche della “giustizia”, piegandola al suo interesse personale e di partito.

All’interno di una dittatura che potrebbe davvero portare ad una guerra civile.

Mentre altri paesi del mediterraneo si stanno sbarazzando, a prezzi altissimi,  di decennali dittature, qui in Italia, la si sta re-impiantando,  al solo scopo di difendere una persona. Il beduino di Arcore.

MAMMA, MI SON FATTO LA BUA


MAMMA, MI SON FATTO LA BUA

SkyTG24, ha intervistato le colombe del Senato che una volta volate entusiaste nel FLI, sono tornate alla colombaia berlusconiana meste ma piene di ragioni giustificative per un tale ritorno.

Una di queste colombe, di cui purtroppo non ho afferrato il nome, ma ne ho visto l’aspetto, circa 60 anni o poco più, stempiato, capelli bianchi, portamento signorile anche se un po’ piagnucoloso, alla domanda del giornalista che gli chiedeva il motivo di tale ritorno nel PDL,  ha risposto testualmente: «Me lo ha detto la mia mamma, non vorrai mica metterti con i comunisti!»

Questo sessantenne è rimasto un bimbo di tre anni che, quando cade dal triciclo e si sbuccia un ginocchietto  urla disperato: «Mamma, mi sono fatto la bua».

Uno così si è spaventato e non poteva che tornare dal papi.

Ci si può chiedere con quali criteri sia stato scelto e  come mai gli sia stato concesso uno scranno così alto ed impegnativo come quello di senatore della Repubblica. Forse perchè di questi tempi in parlamento, è sufficiente schiacciare il bottone che dice il padrone. Anche un bimbo di tre anni lo sa fare.

CHE FA L’UMBERTO?


CHE FA L’UMBERTO?

In questi giorni mestamente la Lega è muta. E’ pensierosa. Depressa. Non sa bene che pesci pigliare. E’ cosciente che sta perdendo l’ennesima battaglia per il federalismo.

L’efficiente Angelino Alfano ed il suo compare Ghedini mavalà si stanno dando da fare per evitare che il credulone di Arcore compaia al processo davanti ai giudici di Milano.

Non dormono più, si vede dalle occhiaie violacee che hanno sotto gli occhi. Un tremendo fantasma  non li lascia dormire: Berlusconi con le manette.

La trovata più recente dei due è quella di reintrodurre “Immunità parlamentare” una specie salvacondotto protettivo per tutti coloro che siedono in parlamento e che, finché sono lì seduti, non possono subire processi, né per reati commessi prima della loro elezione, né per quelli eventualmente commessi durante il loro incarico  parlamentare.

Questa protezione era già ammessa nella prima repubblica,  fu abrogata  a furor di popolo in seguito a  tangentopoli, per dar modo di processare gli onorevoli disonorevolmente seduti negli scranni. E così si è assistito alla passeggiata dei vai Forlani, Craxi, e compagnia del vapore, davanti ai magistrati del pool manipulite di Milano. ( Per un maggior approfondimento leggere qui).

Uno dei partiti allora più focosi e più decisi ad abrogare l’immunità parlamentare, fu proprio la Lega Nord, ai tempi di quando ce l’aveva duro.

Ora, per difendere il papi,  la vogliono reintrodurre questa benedetta immunità parlamentare e la Lega si trova costretta a firmare la legge. A firmare in modo che tutto ritorni  come prima e la costringono, in nome di un federalismo che non otterrà mai, a accettare di nuovo ciò per cui ha combattuto a suo tempo. E’ come rimangiarsi il vomito.

E la base, quel famoso popolo legaiolo del pratone verde di Pontida, quella gente che beve l’acqua del PO, ascolta ancora questi suoi capi che si stanno afflosciando per parare il culo a Berlusconi?

Io se fossi legaiola mi arrabbierei moltissimo.

Caro arcoriano dei miei stivali, adesso portiamo avanti  il  federalismo, dei cazzi tuoi ce ne freghiamo e se non metti all’ordine del giorno questa legge, ce ne andiamo dalla  maggioranza. Siamo nati con un’idea ed i patti erano questi:  rendere l’Italia una Repubblica federale, e vogliamo che si realizzi, sono 17 anni che  parliamo d’altro”.

QUESTI UMILIATI FANNO UN PO’ SCHIFO


QUESTI UMILIATI FANNO UN PO’ SCHIFO

Nel sentire e nel vedere la processione degli umiliati e offesi che prima erano nel  Pdl poi nel Fli e che adesso ritornano al Pdl, compreso l’orgoglioso Guzzanti ed il ballerino Barbareschi, si assiste ad uno spettacolo talmente miserevole che desta quasi compassione.

Non nel senso che si ha compassione o pietà per una persona particolarmente sfortunata nella vita, ma compassione per la poca personalità e per la mancanza di dignità oltreché di equilibrio mentale.

Non è che mi piaccia Fini, non mi è mai piaciuto come politico, perché non amo e non stimo  i fascisti, neppure quelli pentiti, ma vederlo bastonato dai propri stessi estimatori o ex sostenitori, fa un po’ pena.

Condivido con lui la sua analisi: lo strapotere mediatico ed economico  di Berlusconi è talmente sfacciatamente grande che toglie ogni forza di reagire, anche quando se ne avrebbe voglia.

Il trionfo mediatico, per pochi giorni, di uno Scilipoti qualunque, ha fatto invidia ed ha destato emulazione. Godere di potere per un giorno, giocare ad essere l’ago della bilancia della politica di questo paese, specialmente  se si è degli emeriti sconosciuti, deve essere irresistibile.

Berlusconi ci sta lasciando anche questa triste e brutta eredità: « Politica letamaio, senza dignità. Solo per il portafoglio personale anche se ci si rimette in credibilità e dignità. Uno schifo»

TOM KNOX E IL GOBEKLI TEPE


TOM KNOX E IL GOBEKLI TEPE

Al supermercato si vendono anche libri. Cosa bellissima. Fermarsi e curiosare è ancora più bello-

Per curiosità mi sono fermata su un titolo “Il Segreto della Genesi” di Tom Knox, in edizione  economica. Conoscevo l’autore, ma non il libro. Mi ha attirato perché si legge che Tom Knox è un maestro del mistero, e a me i misteri piacciono e poi perché c’è anche Scotland Yard che indaga e a me Scotland Yard, piace. Leggo volentieri anche i gialli vecchio stampo.

Nella pagina introduttiva del libro  c’è un nota dell’autore che dice: 

«Il segreto della Genesi è un’opera di finzione, ma per la maggior parte i riferimenti religiosi, storici e archeologici sono accurati e interamente basati su fatti reali. In particolare, Gobekli Tepe è un sito archeologico risalente a circa dodicimila anni fa che si sta attualmente riportando alla luce nella Turchia sudorientale, nei pressi della città di Sanliurfa. L’intero complesso di pietre, colonne e sculture  è stato deliberatamente sepolto nell’8000 a.C. Nessuno sa il perché.

La questione si fa interessante e mi intriga parecchio. Grande.  Ho comprato il libro.

Poiché Google è grande anche lui, mi sono buttata alla ricerca di notizie del sito archeologico dal nome straordinario: Gobekli Tepe  e ho scoperto cose straordinarie.

Mi limito a segnalare un sito, in particolare, che  mi sembra illustri molto bene sia il libro che il sito archeologico straordinario di Gobekli Tepe:

Su questi reperti archeologici pare sia scolpita una storia antichissima della nostra terra. Una grande cometa colpì la terra 13.000 anni fa e provocò una strage che uccise molti uomini  e fece scomparire grandi specie di animali, dando inizio ad una mini era glaciale lunga più di un millennio.

 

L’autore continua nella sua nota:  «Nella regione che circonda Gobekli Tepe, tra i curdi della Turchia meridionale e dell’Iraq settentrionale, è diffuso ancora oggi un gruppo di antiche religioni noto come culto  degli angeli. I suoi adepti adorano un dio chiamato Melek Taus».

Ed anche qui andare alla ricerca di notizie sul culto degli angeli è favoloso.

Buona ricerca.