IL VIGLIACCO QUALUNQUISMO DI GRILLO


IL VIGLIACCO QUALUNQUISMO DI GRILLO

Il nemico più insidioso per il Pd nel prossimo futuro è il suo senso di responsabilità. Dal tempo in cui Bersani decise di fare posto a Monti per non andare alle elezioni anticipate a quello in cui, sempre per evitare un nuovo ricorso alle urne, si diede vita al governo delle larghe intese, il Pd si è caricato sulle spalle il peso di una crisi economica resa più grave dall’insipienza di Berlusconi e dei suoi Tremonti. Impopolari e difficili, i provvedimenti presi da Monti  prima e da Letta poi sono stati pesanti per i più deboli, spesso soprattutto per colpa dei ricatti dello stesso Berlusconi. Ora che lui si è sfilato dalla maggioranza e tenta spudoratamente di cavalcare l’onda della protesta, da lui provocata, quello che prende forma, però, nel movimento di grillo, è un attacco contro il Pd, contro l’unica forza politica, cioè, che crede ancora nelle istituzioni di cui fa parte.

Vigliacco e strumentale, il blog di grillo che chiede ai poliziotti di non proteggere i “politici” nasconde il dato per cui, in questo momento, il più politico dei politici è proprio lui: quello che prima impedisce, rifiutandosi di governare, di fare le cose di cui il paese ha bisogno e che così pesantemente insulta, poi, chi comunque ci ha provato.

Dimostrando coi fatti cos’è il qualunquismo : una tendenza allo sfascio dietro cui si nasconde solo una grande irresponsabilità: avida sete di potere.

( Luigi Cancrini)

20 Risposte

  1. In Italia siamo dei professionisti a cercare sempre il peggio in tutti i campi e anche la politica ha rifiutato di governare la società, ma si limita alla gestione alla meno peggio dei servizi che dovrebbero essere erogati ai cittadini e ogni riforma significa solo e sempre che riescono a toglierci ancora qualcosa.
    In tutto questo marciume galleggia alla grande l’ imbonitore che vende fumo promettendo a tutti il paradiso in terra, ma chi prospera è solamente l’imbonitore con la sua corte dei miracoli.
    Le tante legislature passate come preda di corrotti e incapaci, non ci hanno insegnato niente, restiamo sempre fiduciosi nell’ ultimo uomo dei miracoli.

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    1. Che te ne pare Sileno?
      Ho preso dal blog di Gad Lerner questo suo pensiero.
      A me non dispiacerebbe, anche a sinistra-sinistra le persone si debbono svegliare.
      Un abbraccio. Spera.

      “Non è dietrologia sulle reciproche manifestazioni d’interesse evidenziate di recente, e più volte, fra Matteo Renzi e Maurizio Landini. E’ un ragionamento politico, che parte da una constatazione: nel mentre il sindaco di Firenze assume la guida del Partito Democratico imprimendogli una linea piuttosto lib-lab che socialdemocratica in campo socioeconomico, la sinistra-sinistra vive una carenza di leadership. Non solo la sconfitta di Cuperlo nel Pd. Più a sinistra ancora, dopo il flop di Ingroia, soffre di un oggettivo appannamento anche il ruolo-guida di Nichi Vendola, sofferente per l’inchiesta di Taranto da cui (ne sono certo) uscirà senza macchia, ma comunque rivelatrice di errori politici.
      Che gli piaccia o non gli piaccia, il segretario della Fiom-Cgil sta diventando il punto di riferimento politico di un’area vasta che va dall’estrema sinistra fino ai difensori della Costituzione (Rodotà-Zagrebelski). Un’area oggi frazionata in mille rivoli, attraversata da continui velleitarismi settari (De Magistris) e frazionistici (Ferrero), per non parlare delle miserevoli rivalità interne. Eppure si tratta non solo di una porzione di elettorato rilevante, ma soprattutto di una cultura politica che a livello europeo e mondiale propone una lettura critica della crisi del capitalismo occidentale tutt’altro che irrilevante.
      Insomma, comincio ad avere l’impressione che Landini, magari controvoglia, sia trascinato dalle circostanze ad assumere un ruolo di leadership politica. Avendo lui tutte le caratteristiche di autorevolezza e di popolarità necessarie per diventare il federatore di una vasta area di sinistra. Ciò non dovrebbe dispiacere affatto a Matteo Renzi. Le strizzatine d’occhio fra i due sul tema della rappresentanza sindacale da rivisitare su basi democratiche, potrebbero rivelarsi qualcosa di più. E non solo un siluro precongressuale a Susanna Camusso”. (Gad lerner)

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  2. Pur condividendo l’analisi che fai di Grillo e del suo Movimento debbo affermare che, secondo me, il nemico più insidioso del Pd (e se vogliamo, similmente, anche dell’intera sinistra) è proprio all’interno del Pd (o della sinistra con i suoi contrasti e divisioni tra correnti, capi e capetti). Il Pd è il partito che avrebbe dovuto unire intorno a se tutte le forze della sinistra, invece guarda troppo spesso al centro-moderato, quei moderati che somigliano tanto a quell’omino che rimane nel bel mezzo di un guado, incapace di decidere quale sponda raggiungere (e alla fine, in procinto di affogare, solitamente tende una mano verso la sponda destra).

    Da Monti in poi, sempre secondo me, in nome di un confuso principio di “responsabilità”, ha fatto il grosso errore di guardare a destra, sostenendo insieme alla stessa il governo Monti (una destra conservatrice della peggior specie, altro che tecnici!!) e, da ultimo, formando quel governo di “larghe intese” con quel delinquente che, nell’imminenza della sua espulsione dal Senato, si è rivelato il delinquente che è sempre stato.

    E noi, lo sapevamo… non posso pensare che Letta o, ancor peggio, Napolitano non lo immaginassero neanche.

    Spera, le scelte “impopolari” si definiscono da sole: sono scelte contro il “popolo” e questo, un centrosinistra serio, NON può e NON deve permetterselo. Quindi, se vogliamo parlare di “responsabilità”, nel momento in cui il Paese aveva bisogno della stessa per uscire dal baratro in cui stava precipitando (e nel quale ancora precipitiamo) il Pd avrebbe dovuto cercare il sostegno a sinistra, parlando chiaramente agli italiani e, soprattutto, proponendo agli italiani un piano di salvezza “di sinistra”.

    E’ insensato cercare il sostegno della destra in nome di una presunta “responsabilità” perché significa continuare a perseguire le politiche da macelleria sociale prima attuate da Tremonti (mentre il pregiudicato prendeva in giro il Paese con le sue barzellette) e poi da Monti. Significa che non si possono tassare i patrimoni, non si possono perseguire gli evasori, non si può controllare e regolamentare la finanza speculativa… significa continuare a lacerare la società e, un brutto giorno, ritrovarsela in mano ai populisti alla Grillo oppure ai forconi targati casapound o forza nuova, come avvenuto in questi giorni.

    La gente è stanca e reagisce, purtroppo, a modo suo. Individui come Grillo hanno gioco facile, puntano dritti alla “pancia” della gente e la conquistano. Sta al Pd dimostrare che la politica, le istituzioni ed il governo del Paese sono altra cosa.

    Certamente non massacrando quella “gente stanca”.

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    1. Lo so che la gente è stanca, ma quando vedo che forze importanti, che hanno a disposizione voti e voti, si limitano a fare baccano, cadono le braccia.
      Anch’io vorrei che la sinistra si svegliasse, e vorrei che il Pd fosse di sinistra, e che scegliesse sempre la sinistra per portare aventi responsabilmente progetti seri e costruttivi in questo poaese. Ma provo sconforto quando guardo a sinistra, Che cosa vedo?
      Posso solo dirti che vedo una miriadi di puntini, che tradotti in voti si risolvono un 2, massimo 3 per cento. Troppo poco per vincere.
      Tempo fa mi posi lo stesso problema e cercai chi a sinistra avesse potuto dare una buona mano al Pd. Il risultato fu quanto sotto ho riportato. Le cose da allora non sono cambiate molto.
      Grazie Carlo, un abbraccio. Spera.
      °°°°°°°°°
      Guardando in alto a sinistra si scorgono le ragnatele dei ragni, ciascuno chiuso nel proprio buco, in attesa della mosca che vola.
      Troviamo:
      Partito della Rifondazione Comunista RC (Paolo Ferrero)
      Partito dei Comunisti Italiani PCI (Oliviero Diliberto)
      Socialismo 2000 (Cesare Salvi)
      Sinistra Ecologia Libertà SEL ( Nichi Vendola)
      Federazione dei Verdi (Angelo Bonelli)
      Partito Comunista dei Lavoratori PCdL (Marco Ferrando)
      Sinistra Critica SC (Luigi Malabarba, Franco Turigliatto, Salvatore, Calabrò, Lidia Cirillo)
      Partito di Alternativa Comunista PdAC , (già PC = Progetto Comunista + ROL = Rifondare l’Opposizione dei Lavoratorii) (Francesco Ricci, Fabiana Stefanoni)
      Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista PCIML (Domenico Savio e Gennaro Savio)
      Partito Marxista-Leninista Italiano PMLI (?)
      Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo CARC (?)
      Partito Comunista Internazionalista PCInt (Onorato Damen, Mario Acquaviva)
      Lotta Comunista LC (Arrigo Cervetto, Lorenzo Parodi)
      Più divisi di così non si può. Si vorrebbe l’unità a sinistra? Utopia solo pensarlo.
      Da questa parte quindi nessun pericolo per la destra. Può dormire tranquilla per sempre.
      Ma dovendo fare un’alleanza ci si può fidare di una sinistra del genere?
      (https://speradisole.wordpress.com/2012/03/04/in-casa-daltri-in-alto-a-sinistra/)

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  3. Quando si decide di trascrivere il proprio pensiero, bisogna accertarsi che le sinapsi siano quelle giuste!
    Per prima cosa, il linguaggio che usi è lo stesso di quello che usa Grillo, con la sola differenza che tu non ne hai nessuna ragione!
    E’ troppo comodo, dare la colpa agli altri dopo che si è stati tra i principali artefici della crisi socio-economica italiana, in fondo con uomini, partiti e coalizioni rimodellabili, eravate sempre gli stessi…
    Il senso di responsabilità, dovrebbe andare di pari passo con valori tipo capacità, efficacia, morale, se no non avrebbe senso la responsabilità assunta! –Vedi caso Cancellieri! Rimborsi…-
    Si vuole togliere agli italiani anche il diritto di protestare…?!
    Le tue osservazioni sono del tutto prive di senso logico.

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    1. Ho riportato in questo post il pensiero di Luigi Cancrini, psichiatra, che conoscerai, se leggi a volte l’Unità. E credo che le sinapsi cerebrali di questo medico siano assai più giuste e ben collegate delle mie.
      Lo psichiatra infatti rileva che il peso di questa crisi economica è stato tutto collocato sulle spalle del Pd. Ed io condivido questo ragionamento. Si è messo addosso un peso che poteva benissimo non accettare, quando, decaduto Berlusconi fosse andato immediatamente alle urne. Invece per un eccessivo senso di responsabilità il Pd ha accettato che si facesse il governo Monti, lo ha appoggiato lealmente, fino a perdere molta della sua credibilità. Mentre dall’altra parte, Berlusconi appena si è accorto che stare nelle larghe maggioranze significava perderci la faccia, si è immediatamente sfilato, lasciando il peso agli altri. Del paese non gliene poteva importar di meno.
      Poi subentra questa “novità” grillo. A suo dire doveva rialzare le sorti del paese. Anche lui accortosi delle difficoltà e soprattutto delle responsabilità che avrebbe dovuto affrontare se avesse deciso qualcosa di positivo per questo paese, ha preferito la comoda posizione di urlare stando fuori da qualsiasi decisione. Tutto il suo impegno, almeno per ora, è stato quello di dare la caccia ai soldi, di santificare sui rimborso elettorali, e di rinunciare ad una manciata di euro per tenersi poi una diaria molto cospicua.
      Ma in tutto questo rinunciare e sfilarsi chi può portare avanti con responsabilità un paese e cercare di toglierlo dal pantano in cui una politica dissennata da vent’anni l’ha cacciato?
      Nessuno, se non il Pd, che continua a rimetterci la faccia, a prendersi tutti i calci della gente e tutte le colpe di questa crisi. E quando ha tentato, di restituire almeno la dignità a questo paese, mettendo al governo un uomo, Letta, che per lo meno non ci fa fare le figuracce che facevamo in tutto il mondo, ci ha rimesso e ci sta rimettendo ancora.
      Le osservazioni di Luigi Cancrini, osservazioni che condivido pienamente sono logiche e credibili, perché in questo paese tutti criticano e la colpa è sempre degli altri, ma nessuno ha il coraggio di costruire qualcosa, nessun altro, se non il Pd, tenta di risollevare questo paese, perché a lavorare davvero e con responsabilità si ha paura di rimetterci qualche voto
      Lo ha detto lo stesso Grillo, in un chiaro esempio, se avessero sostenuto buone idee per l’immigrazione, avrebbero avuto una percentuale di voti da prefisso telefonico, segno che si pensa al partito, alle proprie tasche e al potere e non ai problemi del paese. E così, questa nuova ed inutile forza, continua a fare.
      Ciao, un abbraccio. Spera.

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      1. Spera, per quanto mi riguarda non ho mai creduto che i grillini, una volta entrati in Parlamento, avrebbero fatto qualcosa di buono. E non per incapacità, intendiamoci. Non sapevo chi sarebbe stato candidato alle ultime politiche e, quindi, non potevo basarmi su questo.

        Molto più realisticamente, era nel loro programma ed il presupposto per farsi votare: spazzare via la vecchia politica e non fare patti elettorali con nessuno. Tu, sai meglio di me che questo è impossibile in politica, è demagogico se devi governare un intero Paese. A meno che…. non instauri un regime. Infatti, il comico sta aspettando il 100%. Aspetta e spera! E speriamo anche noi… perché questo è un Paese talmente marcio che, un giorno, sarebbe capace anche di sostenere un regime. In fondo, ci siamo fatti scippare principi democratici come quelli contenuti nello Statuto dei Lavoratori senza muovere un dito, principi per cui i nostri nonni hanno sputato sangue, pensi sia così remota l’ipotesi che questo Paese potrebbe accogliere un regime? In fondo, il 20ennio berlusconiano, che era?

        Ma veniamo ai fatti di casa nostra che sono più importanti del comico. Come te, spesso guardo a sinistra. E non alla sinistra del Pd ma di Sel perché tu sai bene che ideologicamente è in questo partito che confido e che sostengo. E Sel, me lo riconoscerai, è più a sinistra del Pd. Come te, e l’ho affermato precedentemente, vedo una sinistra “…con i suoi contrasti e divisioni tra correnti, capi e capetti”. Tuttavia, lasciando perdere la sinistra di ispirazione marxista-leninista che ancora non s’è accorta che il muro di Berlino è crollato, possibile che il Pd non riesca a coalizzare, intorno ad un programma di governo che sappia di socialdemocrazia, le restanti forze politiche?

        S’era messa in gioco Sel, con Bersani! E’ stata presa a pesci in faccia!!!

        Sono d’accordo con te che i danni del centrodestra li ha sempre dovuti affrontare il centrosinistra e sono anche consapevole che la politica è fatta di compromessi. Ma compromessi è un discorso, governare con il centrodestra, questo centrodestra, è altra cosa. Cercare il compromesso è sacrosanto in politica, capovolgere il senso dei propri ideali, no. Anche perché, Spera, parliamoci chiaro: stanno perseguendo le stesse politiche di Monti e se non lo sopporto più io che non voterei Grillo neanche sotto tortura, figuriamoci il resto del Paese che prima pensa alla panza e poi ai contenuti che in quella panza infila!!!

        Continuando così, ti ripeto, consegneremo il Paese a personaggi come Grillo. Ma anche peggio!

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        1. E’ vero, il Pd che adesso è al governo fa la stessa politica di Monti. Non c’è pezza che tenga,sai perché?
          Perché Bersani ha ceduto completamente questo partito nelle mani di Napolitano, si è lasciato circuire.
          Io conosco Bersani benissimo come amministratore, è un bravo amministratore, ma come politico a quei tavoli, ha perso la testa e si è lasciato convincere in nome di una “responsabilità” politica molto compromissoria.
          Ma in questo paese la responsabilità politica la conoscono in pochi, anzi quasi nessuno e tutti concorrono a strappare una fettina di consensi per stare seduti in parlamento e avere diritto a benefici.
          Sono anni da quando Berlusconi c’è, che i partiti giocano in questo modo, e pensano solo a loro e non alla gente. Col risultato che la gente si sta ribellando e prende a calci tutti, senza distinguere, facendo appunto emergere un qualunquismo preocupante.
          Possono essere questi i prodromi di un regime, della nostalgia dell’uomo forte, ma sappiamo come vanno a finire i regimi e come lasciano la gente: o laceri e miseri da guerre, o laceri e miseri da poteri inamovibili.
          La sinistra, la nostra sinistra è acciaccata, ci vuole anche da quella parte un uomo credibile che trascini la gente, come ha fatto Renzi per una certa parte di elettorato e ci vuole la capacità e l’intelligenza di coagulare attorno a sé tutte le persone (e credo che ce ne siano) che hanno in mente gli ideali di uguaglianza, di pace sociale, di giustizia sociale, di lavoro, di solidarietà e così via.
          Anche Sel nel quale anch’io avevo (ed ho) fiducia ha perso molti colpi con la faccenda dell’Ilva. Vendola si è giocato una credibilità, pensando comunque che convenisse dialogare con certe persone e sono convinta che l’ha fatto in buona fede.
          Siamo messi così, non proprio bene, ma vorrei che queste intese finissero presto. Che si faccesse una legge elettorale e si tornasse al voto. Oltre non possiamo reggere.
          Ciao carissimo, un abbraccio. Spera.

          P.S. Non mi riesce di spostare nulla, ma il commento sta bene qui, dove l’hai messo. Ciao.

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  4. Questo continuo parlare per tv della grave situazione della nostra bella Italia,sta cominciando a stancarmi..se ne parla tanto per non concludere nulla! Ho perso la fiducia per tutti i partiti ! Buon fine settimana.

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    1. E’ vero, si parla male del nostro paese e della pessima situazione in cui siamo. Ma quando qualcuno parla ancora più forte e sempre peggio, si prende gli applausi. Segno che un senso di dispregio per tutto ciò che è politica fa audience.
      E se qualcuno prova a lavorare seriamente perché le cose migliorino si prende le colpe di tutti i disastri.
      Io non ho perso la fiducia in una buona politica, ma sono gli uomini che oggi fanno politica che deludono. Compresi quelli che apparivano come le novità.
      Sta a noi cambiare e decidere democraticamente di cambiarli e di rinnovare ciò che non va in questa gente. E magari sostenere coloro che ci danno più fiducia.
      Grazie per il tuo intervento. e complimenti per il tuo blog.
      Un abbraccio. Spera.

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      1. Cara Spera,
        non ho la cultura politica Tua e di tanti Tuoi interlocutori, ma qualcosina credo di saperla. Se tanta gente ha perso e continua ha perdere la fiducia nella sinistra, una qualche ragione c’è. Correggimi, ma cerca di persuadermi. Ti ricordi la scala mobile regalata da Lama all’avv. Agnelli? Ti ricordi Dalema che legittimava lo psiconanocalafato collaborando (?) subendo i suoi diktat e questi, nel frattempo, già che c’era, gli faceva da editore? Li abbiamo (noi) sopportati per vent’anni, loro (i sinistri) in parecchi, ci hanno convissuto e non farmi scrivere altro… Poi ci siamo precipitati in aiuto del bocconiano prof. Monti, tutto proteso al salvataggio delle banche e già che c’era approfittava per penalizzare i lavoratori, con la collaborazione della Fornero. Ma si può tollerare un comportamento tanto scellerato. Tu da domani resterai a casa per sette anni (per il momento) e non vedi un euro. Hai moglie, figli mutuo? Arrangiati. E la sinistra collaborava per senso altissimo dello Stato suppongo…Poi è arrivato Henri il globe trotter sì, quello con le sfere d’acciaio e il pallino dei viaggi all’estero che, se non viaggiasse con l’aereo presidenziale, avrebbe potuto contribuire al risanamento del deficit dell’Alitalia. Immediatamente è giunto un aiutino alle assicurazioni e alle società di scommesse. Sono mese che ci imbonisce solo di chiacchiere e ci rifila porcate, da fare invidia anche a un Calderoli. L’ultima la penalizzazione dei comuni che proibiscono il rilascio di macchinette mangiasoldi per non parlare dello sconto ai tenutari delle sale scommesse. Tenutari termine qui usato nella medesima accezione che si usava per quelle certe altre case… e la sinistra pare collaborare di buona lena. Adesso poi abbiamo l’ultimo arrivato, Bugs Bunny che con denti aguzzi si è precipitato sull’art. 18. Subito ho pensato, è giovane, forse crede sia un gruppo di rapper. Poi mi son dovuto ricredere era proprio l’art. 18 quello della legge 300del 1970. Sono trascorsi quarantatré anni e nessuno ci aveva pensato, finché non è arrivato lui, forse si crede l’erede di Lama. Ma si aboliamola pure, queste vestigia del diritto dei lavoratori, lasciamo che il professor Giugni si rivolti nella tomba. L’altro compagno, loro di viaggio, appena ascoltata l’eresia renziana, ne ha approfittato per chiedere una più grande mobilità, ora compariranno i contratti “ad horas”? E la sinistra? Manco ha dirlo: collabora. Facciamoci sentire chi? Quelli del blog e pochi altri. Ormai la nazione è in preda al caos e meno male che sono ottimista per natura. Si continua con gli scandali, continuano ha rubare a tutti i livelli, lo psiconanocalafato è sempre a piede libero, la Cancellieri al suo posto. Lavitola è tornato dentro, Tutto come prima, o no? E meno male che almeno il serial killer è stato arrestato. Mi sono detto: almeno questa volta la sinistra, certa sinistra, non c’entra. Ho il sospetto che la sinistra ha lasciato la Cancellieri al suo posto, perché lo psiconanocalafato ha il suo numero di cellulare. Fosse mai che un magistrato coraggioso incurante degli ordini, lo mettesse dentro. Una telefonata, può salvare una vita, E io che credevo fosse solo uno slogan pubblicitario. Vogliamo discutere del sovraffollamento carcerario? Sono almeno due anni che se ne parla, non hanno mosso una virgola. Tanto loro, dentro non ci vanno, almeno per il momento. Se capita, c’è sempre il luminare che diagnostica un qualche malore che rende impossibile il regime carcerario. E se si trattasse di malattia, pazienza. Ma l’ultima ospite di lusso, pare sia uscita (per precipitarsi subito dopo, miracolata, in Via Montenapoleone per lo shopping ) perché essendo abituata a un tenore di vita agiato. Il regime carcerario era per Lei insopportabile. Il che vuol dire, se tanto di mi da tanto che, se putacaso, un Elkann commettesse un omicidio e il PM considerasse nelle prime indagini il tenore di vita del medesimo, dovrebbe guardarsi bene dal solo ipotizzare un modesto mandato di comparizione a suo carico? Questa è l’Italia. Vogliamo che le cose cambino? Diamoci da fare, siamo un migliaio, possiamo farcela, forse…
        Sono stanco, siamo stanchi di quest’andazzo che non muta, ma come potrebbe mutare, in un paese dove ha regnato un piazzista di aspirapolveri per vent’anni .
        Carissimi auguri.
        Gerry

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        1. Carissimo Gerry,
          questo tuo commento mi conferma una cosa abbastanza tragica: che ci stanno riuscendo. Quelli che da tanti anni hanno sfondato il paese, quelli che in massa hanno votato il caimano, quelli che hanno votato lega, bossi e le sue orrende leggi, quei giornalisti che hanno promosso e servito la lega (e che ora promuovono e servono grillo), ci stanno riuscendo e additano come responsabile di tutto ciò la sinistra.
          Adesso scendono in piazza, ma chi sono? Se andiamo a vedere non sono i poveracci soltanto (anzi questi vengono strumentalizzati), ma sono i votanti della destra, sono i forconi che hanno militato nella lega e nel Pdl, sono i registi e gli interpreti della destra italiana.
          In piazza si sta bruciando la sinistra e piangono, s’indignano maledicono contro la sinistra, che pare sia l’unica causa che in questo paese abbia dato il via alla distruzione.
          Ma tutti si dimenticano come e perché si è giunti al governo Monti. Chi ci ha portato a questo disastro.
          La destra. Eppure stanno rivoltando la frittata e la colpa è tutta del Pd.
          Perché?
          Perché non si sbraita, non si piange in diretta, non si insulta, non si stracciano le bandiere europee, ma si cerca di sistemare questo disastrato paese. E siccome nonostante tutto qualcosa in senso positivo si muove, ecco che si va all’assalto perché nulla cambi e perché resti l’ingovernabilità.
          Sia Berlusconi che grillo in questo clima ci sguazzano perché riescono a dare la colpa alla sinistra e soffiano sul fuoco della ribellione, versando benzina perché si alimenti, con i loro atteggiamenti e con i loro deliri.
          Gerry, il guaio è che ci stanno riuscendo, la destra sta capovolgendo la realtà, sta trascinando il paese a seguire i populisti e qualunquisti dell’ultima ora.
          Ho seguito, in parte, l’ultima trasmissione di Santoro. Era presente il ministro Graziano del Rio, ebbene, vedere persone scalmanate che offendevano una delle persone più brave ed oneste di questo governo, nel tentativo di prendersi gli applausi è stata, per me, una ferita al cuore. Non contava nulla quello che diceva con garbo ed educazione questo ministro, contava solo la frase offensiva ad effetto dell’interlocutore urlante.
          E’ così Gerry, ci stanno riuscendo.
          E noi che dobbiamo fare?
          Innanzitutto non perdere mai la fiducia nelle persone in cui crediamo.
          E poi dare fiducia anche a questo governo che sta facendo cose buone anche se nessuno le apprezza. Enrico Letta merita fiducia. Sta dirigendo un governo che neppure lui avrebbe voluto, ma lo fa con una dignità che merita rispetto.
          E’ chiaro che prima usciamo da questo ibrido delle larghe intese meglio è. Questo lo sa tutto il Pd, in particolare quella parte del partito che ha il cuore più a sinistra. Questo lo sa Renzi, che con la sua caparbietà e voglia di primeggiare sta comunque trascinando fuori dal pantano questo partito che per troppo tempo ha inseguito la destra. Questo ragazzo ha idee sue e poco male se qualcuno dice che “ci sta copiando” l’importante è che trasmetta un senso di speranza e di voglia di cambiamento. Lo sta facendo.
          Ho letto che è nato l’11 gennaio. È un Capricorno come me, testardo e volitivo. Se si prefigge di fare le cose le farà.
          A te carissimo Gerry, vorrei tanto darti speranza, la carica di credere nel futuro, e la voglia di guardare avanti, di scoprire che insieme possiamo fare cose buone.
          Un abbraccio e auguri cari di buone feste
          Spera.

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  5. Nel nostro paese, sono diventati tutti CT come ai mondiali, tutti hanno ragione.
    Ma con una sostanziale differenza che qui c’è in gioco il futuro dell’Italia dei giovani, che non hanno bisogno di un nano che da ragione ai forconi, che fino a ieri ha chiamato gli elettori coglioni. Le persone anziane non hanno bisogno di un fascista che urla piazza con il Jaquar e, loro ricordano bene quello di piazza Loreto.
    Noi tutti non abbiamo bisogno dei vaffanculo del comico delirante, tutti si comportano come bastian contrario.
    La politica dovrebbe essere fatta con il cuore e la mente giusta, non serve a nessuno fare il primo goal. Tu dici sta noi cambiare,si hai ragione ma chi comanda fa del suo meglio, ma non ha le palle d’acciaio ma di cartone,senza considerare che intorno a delle primedonne, che certamente non l’aiutano.
    Ciao spera un abbraccio Lidia.

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    1. Infatti siamo dei commissari tecnici, come dici tu, ma miriamo agli applausi e li otteniamo ogni volta che si fa del qualunquismo becero: tutti a casa, sono tutti uguali, tutti ladri, tutti condannati e chi ne ha più ne metta.
      Forse è una conseguenza delle liste bloccate volute dal porcello, per cui per anni sono stati eletti in parlamento personaggi squallidi, disposti a vendersi pur di restare.
      Ora abbiamo il fenomeno grillo. Un fenomeno che mostra tutte le magagne. Si parla, anche in Parlamento, solo per insultare. Cosa sgradevole sempre.
      Inoltre “sono bravi solo loro”. Ossessionanti e qualunquisti.
      “Teoria e tattica di grillo-casaleggio scommettono sull’isolamento delle loro creature. a qualunque costo. Devono solo attendere che il banco salti. Curioso come una forza politica che si dice responsabile conti esclusivamente sulla distruzione del paese, la invochi. Ma è così. ora, l’ostacolo più ostile al loro disegno è Renzi. In questo, e non solo, sono sulla barricata assieme al caimano. Questo non è un paese normale, e pazienza perché nessun paese lo è, ma la sua perversione è davvero molto scenografica. Guarda il buon Marco Bottiglioni: è passato a definire il pd il partito della mafia” (Toni Jop – UNità).
      Sono sicura che a Renzi non daranno neppure un capello, hanno preso paura, tanto che la loro volgarità si fa sempre più insopportabile. Si vedono sfumare dalle mani la popolarità.
      Ciao carissima, un grazie sempre ed un abbraccio. Spera.

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  6. Se questo è qualunquismo……………

    “Sostegno al lavoro, ai lavoratori ed alle piccole e medie imprese in crisi: il Consiglio regionale lombardo ha approvato un progetto di legge proposto dal MoVimento 5 Stelle che aiuta l’adozione nelle aziende dei contratti e degli accordi di solidarietà. Lo strumento sostiene l’occupazione in caso di crisi aziendale mantenendo i lavoratori “in azienda” aiutando finanziariamente le piccole e medie imprese, comprese quelle (mai considerate) con meno di 15 dipendenti. Il provvedimento incentiva la stipulazione di accordi tra l’azienda e i lavoratori che riducono l’orario di lavoro mantenendo congruo il livello degli stipendi, evitando così la riduzione del personale. I contratti di solidarietà, grazie alla riduzione dell’orario lavorativo, favoriscono anche nuove assunzioni. E’ una legge regionale che darà ossigeno alle aziende e all’occupazione. È la prima legge a 5 Stelle approvata dalla Lombardia. L’approvazione all’unanimità di un provvedimento portato in Regione da M5S chiude la bocca una volta per tutte a coloro che, compreso il Presidente Maroni, ci danno degli inconcludenti. Al contrario le nostre proposte sono concrete, convincono e migliorano la Lombardia. Erano anni che non veniva approvata una legge delle minoranze. Noi in 9 mesi abbiamo raggiunto anche questo risultato. I contratti di solidarietà non lasciano nessuno indietro, riducono l’orario di lavoro, ma mantengono l’occupazione. Per M5S il lavoro è una priorità e questa legge ridurrà gli effetti della crisi economica sui soggetti più deboli.” Stefano Buffagni Dario Violi – M5S Lombardia

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    1. Quello che hanno fatto in Lombardi del m5s è lodevole. Nessuno lo nega. E ci fa piacere che sia accaduto, sicuramente rafforzerà anche la vostra credibilità in quella Regione. E questo si verifica in tutte le realtà regionali, compresa la mia Regione, dove se c’è collaborazione, le cose si concretizzano.

      Il qualunquismo che trovo insopportabile in Grillo (e nella sua corte) è quello che al momento è in parlamento, dove anziché collaborare e tentare di costruire qualcosa di buono, ci si arrocca su dei pregiudizi: “O si fa come vogliamo noi, o non si fa niente”. E’ questo comportamento irrazionale, antidemocratico, che irrita e che con ogni probabilità fa anche perdere voti al movimento. Siete state eletti è per fare qualcosa di buono e non per arroccarvi sul fatto che “solo noi siamo bravi”.
      Questo è qualunquismo, così come lo è il lasciare tutte le responsabilità agli altri. Stare all’opposizione in democrazia significa anche collaborare. Dire che le cose si fanno solo se sono le nostre. è un totalitarismo strisciante che non ha niente a che fare con il parlamento.
      Per esempio non appena il nuovo segretario del Pd ha fatto una proposta, ne è seguita, da parte del capo vostro, una serie di volgarità. Non vi ha nemmeno consultati, E’ offensivo anche per voi stessi.
      Inoltre sono mesi che ci ossessionate con questi rimborsi, scontrini, diarie e via dicendo. Rimborsi o meno sono soldi che la comunià ha sborsato, se poi voi ne volete fare un uso caritatevole, vi lodiamo, siete bravi, ma non siete stati eletti per questo, siete stati eletti per ricostruire questo paese e ridargli una speranza.
      Speranza che non arriva né con le volgarità, né con il non assumersi responsabilità
      Un saluto. Speradisole.

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  7. Varie sono le questioni che il post di Cancrini implicitamente solleva: la prima, non certo per importanza ma soltanto per la sequenza in cui si presenta, riguarda l’inveterata abitudine a non confrontarsi con la realtà, etichettando con una qualche etichetta infamante quelli che propongono analisi non importa di quale profondità, purché critiche; una volta si veniva espulsi dal partito, ora che il partito non c’è più si trovano altri metodi, tra i quali, appunto quello del discredito. Che la parola di Grillo sia fortemente intrisa di populismo nessuno lo nega, ma quando il genovese parla dei conti, dice di una classe politica che incurante del proprio paese continua a mungere la vacca. E questo non è qualunquismo, questa è la realtà.
    La seconda questione riguarda la pratica dell’insulto alla Storia, il guardare all’oggi come se fosse sorto dal nulla, senza curarsi degli antefatti che nel caso specifico parlano di un partito, il PD (ultima metamorfosi, corrotta dalla commistione con una parte dei resti della DC, di un PCI già negli anni sessanta troppo occupato ad osservare la liturgia per accorgersi dei mutamenti della società; che nel decennio successivo diverranno evidenti prodromi del divenire e, come massima proposta politica, elabora il compromesso storico) che non riesce ad intuire, incapace di elaborare una qualsiasi visione del futuro per il paese; e non soltanto di quello economico, ma anche, e soprattutto, di quello sociale, inteso come crescita della soddisfazione dell’appartenenza, come stimolo al miglioramento e ad un “comune sentire” che fosse profondo e significativo. Non banale esposizione “di un tricolore ad ogni finestra”.
    Partito che per una ventina di anni vive esclusivamente sull’esistenza di uno pseudo-antagonista, da lui stesso creato (D’Alema che parla di modifiche alla Costituzione da elaborare assieme a Berlusconi lo legittima come interlocutore!), incapace di convincere la popolazione della bontà del proprio progetto politico semplicemente perché tale progetto non c’è, la navigazione è a vista, nessuno riesce ad immaginare una rotta che, anche se non d’altura, provi ad allontanarsi dal sottocosta.
    Ci si limita a rattoppare le falle ogni volta che si aprono, incuranti dell’ovvia considerazione per cui quando il fasciame “buono” è finito, le toppe non reggono più. I partiti che si sono adoperati per sostituirsi allo Stato (Berlinguer 1981) alla fine ci sono riusciti e l’hanno fatto tanto bene che oggi risulta impossibile districare la massa di metastasi che inquina e distorce le istituzioni, ingigantisce la spesa pubblica, frena lo sviluppo, impedisce l’espressione critica e omogeneizza il pensiero.
    Figure di dubbia (ad essere gentili) utilità disseminate in Comuni, Provincie, Regioni, società partecipate dagli enti locali e della cui legittimità si deve dubitare sottraggono risorse allo sviluppo arricchendo gli amici e gli amici degli amici; costituiscono un precedente difficile da smantellare (i diritti acquisiti di ex parlamentari, poi divenuti consiglieri regionali, presidenti di società e via dicendo che percepiscono tre, quattro, cinque pensioni e non contenti si deliberano un vitalizio extra, per carità solo tremila euro, giusto quello che serve per le sigarette), concentrando sempre più il potere in alcune, troppe, mani.
    E quando Grillo parla, banalmente, dei conti spropositati, fotografa esattamente questa realtà ed allo stesso tempo avanza una proposta politica; e questo non è qualunquismo! Che poi la proposta sia convincente e la visione del paese da essa sottesa modernamente liberale, è un altro paio di maniche: è discussione politica! Cui non ci si può sottrarre apponendo etichette.
    Il problema vero, del quale nelle condizioni attuali non si riesce a trovare soluzione, è la sostituzione dello Stato con il sistema di potere dei partiti: artefatto che si è tenuto più o meno a galla fino a quando le vacche hanno continuato ad essere grasse, mostrando i propri limiti quando i vincoli esterni al Paese (leggi Comunità Europea) hanno richiesto, o meglio imposto, un’assunzione di responsabilità che lo stesso sistema non poteva garantire, perché incapace di immaginare un percorso diverso dalla pura e semplice conservazione del potere.
    E allora, il senso dell’asserto “Il nemico più insidioso per il Pd nel prossimo futuro è il suo senso di responsabilità. Dal tempo in cui Bersani decise di fare posto a Monti per non andare alle elezioni anticipate a quello in cui, sempre per evitare un nuovo ricorso alle urne, si diede vita al governo delle larghe intese, il Pd si è caricato sulle spalle il peso di una crisi economica resa più grave dall’insipienza di Berlusconi e dei suoi Tremonti” è di pura propaganda misitificatoria. Che non fa fare il benché minimo passo in avanti e punta all’assoluzione di una dirigenza da sostituire in blocco.

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    1. Credo che la questione posta dal dottor Cancrini in sostanza sia una sola. Grillo non vuole assumersi alcuna responsabilità ed ha un nemico solo: il Pd, l’unico che gli fa paura. Paura doppiamente cresciuta con la presenza di Renzi come segretario eletto democraticamente con due milioni di consensi.
      Così se le cose vanno male è colpa degli altri. Non si sporcano le mani né si danno da fare.
      Tenersi da parte e riservarsi per chi sa quale obiettivo (forse il 100% dei consensi), cavalcando tutte le insofferenze che ci sono, è qualunquismo opportunista.
      Poi se qualcosa va bene, tipo la decadenza di Berlusconi, allora è solo merito loro. Anche questo è qualunquismo opportunista. Bisogna imparare a fare politica e non andare di qua o di là solo quando fa comodo.
      Questo non lo dico perché ho in odio i grillini ed il loro capo, ma per il dispiacere che provo nel vedere sciupata completamente una gran parte di gente che potrebbe lavorare moltissimo per il bene di questo paese, se non stesse appollaiata sul tronco come un avvoltoio ad aspettare e cacciare la briciola solo quando conviene.
      In buona sostanza mi sembra una lista di gente assai imparentata con quella di Berlusconi. Pecore.
      Un saluto.

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  8. […] “responsabile” che sacrifica gli italiani ( ?! ) ed una stangata ( pensa lui ) al M5S di Grillo, tacciato , guarda un po’,  di “qualunquismo“ vigliacco e strumentale per aver a…. ( sarebbe il PD di Letta-Renzi ed il pdl di Alfano e la forza Italia di Berlusconi o la […]

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  9. […] “responsabile” che sacrifica gli italiani ( ?! ) ed una stangata ( pensa lui ) al M5S di Grillo, tacciato , guarda un po’,  di “qualunquismo“ vigliacco e strumentale per aver a…. ( sarebbe il PD di Letta-Renzi ed il pdl di Alfano e la forza Italia di Berlusconi o la […]

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