MELONI ATTACCA JOHN ELKANN E REPUBBLICA E FERISCE LIBERTÀ STAMPA E D’IMPRESA


MELONI ATTACCA JOHN ELKANN E REPUBBLICA E FERISCE LIBERTÀ STAMPA E D’IMPRESA

Ieri la Presidente del Consiglio ha attaccato John Elkann per “aver venduto ai francesi” e poi Repubblica dicendo che il quotidiano di Maurizio Molinari non ha diritto di criticare le privatizzazioni che ha in testa la Meloni perché la proprietà di Repubblica è in mano a Elkann. Abbiamo registrato l’ovazione da parte di chi non ha mai amato la Fiat, la famiglia Agnelli, Villar Perosa, la Juve e il dominio sabaudo.

Ma ciò che ha detto la premier è gravissimo. Nessuna antipatia verso la proprietà di Stellantis può giustificare una sgrammaticatura così volgare e insidiosa. In Italia la libertà di iniziativa economica è costituzionalmente garantita. Se io decido di vendere una mia proprietà il Premier non ha diritto di mettere in discussione la mia scelta. Mentre se il Premier decide di vendere un bene pubblico quale le quote di ENI chiunque ha il diritto di criticare. Anche e soprattutto un quotidiano che illustra una legittima posizione di dissenso rispetto al Governo.

È l’ABC della democrazia. Ieri la Meloni ha ferito la libertà di stampa ma anche la libertà d’impresa. E lo ha fatto come ritorsione a una critica. John Elkann può stare simpatico o meno. Ma i liberali alle vongole che oggi lo attaccano dovrebbero rendersi conto della gravità della posizione di Giorgia Meloni, una Influencer sempre più nervosa, sempre più restia a tollerare il dissenso.

Matteo Renzi

 

6 Risposte

  1. Forse ti sfugge di quanti aiuti economici abbia goduto la Fiat.
    Di quante volte il paese abbia parato il fondoschiena a quest’azienda che ora nel silenzio assoluto di chi ha preceduto la Meloni ha venduto ai Francesi.
    Una cessione che di fatto ci toglie totalmente o quasi la produzione di auto nel nostro paese.
    Considerando il livello del mercato e l’interesse strategico direi che invece è molto doveroso ricordare come si sono svenduti.

    PS
    mai odiato la Fiat ma sono profondamente deluso da questo presidente su ogni fronte

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    1. La Fiat era lil vanto italiano nel mondo dell’automobilismo, per tante cose, soprattutto per l’invenzione di una piccola macchina, non tanto costosa che ha consentito a tante persone di potersi godere una giornata al mare con la famosa “500 Fiat”. In più a quanti operai ha dato lavoro? E quanti oggi godono della pensione per il lavoro svolto? Tutto questo sia pure con l’aiuto economico dello Stato. E credo che uno stato che capisce questo sia uno Stato che conosce le necessità dei propri cittadini.
      Non dimentico che cosa ha fatto la fiat no, ma il mondo è cambiato radicalmente, non è più tanto piccolo, e la globalizzazione o la concorrenza ha fatto sì che tanti cercassero di aumentare le loro possibilità di sopravvivenza, unendosi ad aziende più grosse. Forse poteva restare in Italia? Forse.
      Facciamo un piccolo paragone con l’Alitalia che, per volere di governi precedenti, doveva restare italiana. Che è successo? Un fallimento, nonostante i forti aiuti economici dello Stato. Capisco che il paragone fa acqua perché l’Alitalia non era un’Azienda privata, ma lo Stato poteva capire che aumentandone le capacità unendosi a compagnie forti, poteva evitare sprechi. Dico sempre forse, perché non sono esperta , ma provo a capire.
      Un saluto.

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      1. La domanda naturale è: come fanno gli altri?
        Diciamola chiara se non investi è difficile emergere e continuare.
        Dimmi un modello nuovo del gruppo.
        Dimmi quanti modelli invece hanno proposto le concorrenti.
        Dalla morte di Marchionne c’è stato un lento declino.
        Dalla Fiat che comprava i marchi americani alla Fiat svenduta ai francesi.
        Alfa Romeo, Lancia, Autobianchi, Maserati, Ferrari, ecc… cosa è rimasto?

        Mi dispiace ma la Fiat è stata una società che divideva le perdite e teneva i profitti per pochi.
        Difficile pensare ad un’Italia senza produzione di auto.
        Io vivo in quella Brianza che produce di tutto e di più per l’automotive, per il gruppo VW, BMW, Mercedes, ecc e non abbiamo più auto nostre?

        Alitalia altro esempio di azienda che fa acqua da tutte le parti ma che ha slot desiderati da altri… quindi com’ì’è che gli altri fanno soldi e alitalia no?
        Un pò come la sanità pubblica che non regge il confronto con la convenzionata privata, eppure lo stato paga gli stessi soldi.

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        1. Non sono in grado di risponderti in modo adeguato alla tua conoscenza del problema Lo ammetto.
          Ciò che ricordo comunque della Fiat, alt tempo dei tempi, è che tanta gente emigrava dal sud per venire a lavorare alla Fiat, e rispetto alle condizioni delle proprie vite di prima, stava meglio. migliorava anche il tenore di vita anche se l’integrazione è stata difficile.
          Poi come tutte le grandi imprese italiane è stata foraggiata da tutti noi. Ma una domanda me la faccio. Come mai nessuna azienda estera, importante, sceglie di traslocare in Italia?
          Semmai una filiale poco importante tipo Phillips Morris, qui nel mio territorio emiliano.

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          1. Ti rispondo da PI
            Con oltre il 50% di tasse e 0 servizi e burocrazia a 1000 chi vuole venire?
            Siamo un paese turistico oramai… finchè dura

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            1. Sì turistico,
              ma guarda chi c’è come ministro del turismo in Italia.
              Mi cadono le braccia.

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