Archivi del giorno: 5 luglio 2020

SOTTO IL SOLE DI LUGLIO


SOTTO IL SOLE DI LUGLIO

Sotto il sole di luglio, contingentati davanti al supermercato, a un metro di distanza, con le mascherine indossate, una signora di mezza età sfoggiava, sopra i guanti nero pantera, anelli di grande effetto. Simpaticamente buffa.

Diceva: “A metterli mi par già la normalità. Mi fanno sentire quasi come prima”.

Rispondeva l’altra signora: “Mah io sto come prima: sabato prossimo andrò in vacanza. E andrò in Costa Azzurra, perché, se poi il virus a ottobre torna e me lo becco, almeno un sogno me lo sono goduta. Comunque dicono che sono attrezzati e che isolano i focolai, quindi mi sento più tranquilla”.

Interveniva deciso il signore: “Beata lei che è tranquilla. Finché c’è gente che ragiona così, hai voglia quanti focolai si dovranno spegnere. E finché la gente, credulona e sciocca, abbassa la guardia, chi ci rimette siamo noi che rispettiamo le regole. E ce ne stiamo già accorgendo”.

Forse per via del distanziamento, forse per rincarare la loro posizione, sta il fatto che il tono della loro voce era alto.

Tant’è che qualche carrello più indietro, una giovane donna con un bambino dentro il cesto replicava: “Non è il popolo il colpevole dei nuovi casi, ha seguito le giuste direttive per la ripartenza. È ripartito tutto tranne gli asili”.

Intanto è arrivato il mio turno di entrata: mentre caricavo il carrello pensavo a come lo stesso messaggio di prudenza e ripartenza viene recepito in modo diverso.

Ognuno di loro raccontava il proprio disagio o il proprio timore o le proprie speranze.

E ognuno di loro pensa di aver ragione ragione.

Nel sentire Luca Zaia, ieri, inveire contro chi, coscientemente, non si attiene alle disposizioni date e addirittura non si sottomette neppure alle cure, in presenza di sintomi chiari, perché forse ritiene di essere immune, ha ridimensionato mica di poco, il problema.

Il virus, anche in luglio, c’è.

Anch’io sono dell’avviso che non sia ancora il tempo per abbassare la guardia e, allo stesso tempo, mi spaventa l’atteggiamento di troppi che invece se ne strafregano.