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PABLO NERUDA


PABLO NERUDA

“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”.

Niente, mai, dall’inizio dei tempi, non le bombe, le guerre – come quelle che stiamo vivendo ora – ha mai potuto fermare la primavera.

(Pablo Neruda).

LA PRIMAVERA È TORNATA?


LA PRIMAVERA È TORNATA?

Non lo sappiamo, o forse non ce ne siamo accorti, presi da tutto quello che sta accadendo intorno a noi, eppure la primavera è tornata.

Una primavera un po’ surreale, per certi versi maledetta, ma pur sempre una primavera, fatta di alberi che fioriscono e rondini che tornano dai loro lunghi viaggi intorno al mondo.

In questa primavera noi abbiamo un compito importante: resistere!

Questa per noi è una primavera come mai ne abbiamo vissute, una primavera che difficilmente scorderemo. Il sole, il cielo azzurro, i fiori, gli uccelli che volano e cantano sono bellezze che, per il momento, possiamo ammirare solo affacciati alle finestre.

Ma l’atmosfera e il nostro umore non sono sereni come dovrebbero essere.

C’è chi è in prima linea e lavora giorno e notte per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, chi ha perso qualcuno dei propri cari o ha un parente malato ed è in apprensione, chi è in quarantena in quanto positivo al coronavirus (e magari da solo a casa), chi lavora fuori e sfida ogni giorno il virus.

Insomma sono tante le storie che potremmo raccontare in questa primavera, difficile per tutti, compresi i bambini che sono costretti a rimanere a casa e a cui è stata tolta la possibilità di frequentare la scuola, giocare all’aria aperta e vedere i propri amici.

Noi siamo in ansia, apprensione, abbiamo paura ma alla natura non importa del coronavirus, lei si non ferma per niente e nessuno, continua nell’avanzare delle stagioni e adesso è il momento della rinascita dopo un inverno che, seppur mite, l’ha vista un po’ sottotono nel mostrarci tutte le sue meraviglie.

Le giornate si allungano, la prossima settimana torneremo anche all’ora legale e dunque avremo un giorno con un’ora in più da gestire (a casa!). Tutta la bellezza della natura che si risveglia e la fortuna di vivere una nuova primavera ci è in qualche modo preclusa. Tanta è la voglia di uscire, di ritrovare i parenti e gli amici, di fare un picnic sui prati o in spiaggia, di abbracciarci e baciarci all’aria aperta, sotto il sole, di nuovo felici!

Tutto questo sarà nuovamente possibile un giorno, speriamo presto, e pensate quanto sarà bello dopo tutto quello che abbiamo vissuto.

Gli alberi in fiore, il canto degli uccelli, le margherite sui prati tutto ci parla di una terra che si risveglia e forse questo ci potrà dare comunque un po’ di conforto e una sana dose di ottimismo in questi tempi difficili.

La vita va avanti, nonostante quello che sta accadendo e la natura ci ricorda che, in fondo, la primavera torna sempre dopo l’inverno, anche quello più difficile e che di questa occasione dobbiamo fare tesoro per crescere, diventare più forti e migliori.

C’è un passo di una bellissima poesia, opera della giornalista e scrittrice Irene Vella, che sintetizza benissimo tutto questo…

“Perché la primavera non lo sapeva
Ed aveva continuato ad esserci
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte
Perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita”.

I PRATI DEL MOLISE


I PRATI DEL MOLISE

Con tutte le brutte notizie che in questi giorni si sentono, mi riferisco all’attacco dell’Isis, contro cittadini inermi, avvenuto a Bercellona, sentiamo che le notre vite subiscono contrattacchi spaventosi, e dovunque ci sentiamo in pericolo.

Conosco bene la Rambla, mi è piaciuta molto, ed è una passeggiata meravigliosa che sbocca nel mare. Bellissima. Sapere che anche in posti così si può venir ammazzati, fa male al cuore.

Profondamente.

Non saprei che altro aggiungere, se non che i nostri occhi e le nostre vite hanno bisogno di pace e di serenità per vivere. e invece ci costringono, a vivere con l’incubo che possa succedere, inaspettatamente, qualcosa di tremendo.

Non è una guerra, non è una battaglia, è malvagità. Da dove derivi questa voglia di rivendicazione e di possesso delle nostre terre, e da dove nasca il desiderio di uccidere la nostra civiltà, è difficile da capire. Se, come dicono, è scritto in testi regligiosi,  il tutto è anche più orribile.

Tuttavia, come sempre, l’occidente, si dovrebbe fare domande sul perché della recrudescenza di questi attacchi mortali. Non voglio qui fare alcuna polemica, ma sappiamo bene che la nostra civiltà, con la smania di esportare la democrazia con le armi, o di volersi impossessare delle risorse petrolifere, non si è comportata molto bene, né in passato, né di recente, andando ad uccidere e ad accendere focolai di risentimento, in quei paesi dove già era stato fatto tanto male.

Per riposare il cuore e la mente, teniamo davanti agli occhi qualcosa di bello che la nostra terra, l’Italia, ci regala, gratuitamente: Un prato del Molise. Colori e profumi incredibilmente belli.

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UN MINUTO DI PRIMAVERA


UN MINUTO DI PRIMAVERA

I FIORI DI LILLA

Lilla (Syringa vulgaris)

Lilla (Syringa vulgaris)

Un minuto di primavera
dura spesso più a lungo
di un’ora di dicembre
una settimana di ottobre
un anno di luglio
un mese di febbraio.
(Jacques Prévert)

Lilla (Syringa vulgaris)

Lilla (Syringa vulgaris)

 

Lilla (Syringa vulgaris)

Lilla (Syringa vulgaris)

In campagna, sugli appennini bolognesi e in particolare nell’alta Valsamoggia,  ci  sono ancora molte siepi di lillà, attorno a vecchi casolari. Alcuni proprietari mantengono ben potati alti cespugli di lillà creando un effetto “cipresso”, altri ancora lasciano che sventolino libere di crescere secondo la loro natura, non dando loro alcuna forma. Sono queste forse le più belle.

Profumano divinamente, e il loro profumo è talmentente fine e leggero da incantare. Dire che ne sento la nostalgia è poco. In città non va di moda il lillà, forse perché la sua fioritura è breve, forse perché il cespuglio non è molto decorativo, ma soprattutto perché gli spazi sono piccoli, i giardini altrettanto minuscoli. Peccato però, perché il lillà è un fiore bellissimo e, come il glicine, trasmette tanta allegria nell’aria.

NUVOLE BICOLORI


NUVOLE BICOLORI

La stagione dei fiori è partita e i garden center fanno a gara per presentare le novità in fatto di piante. Con un po’ di pazienza e soprattutto se si va a colpo sicuro, per esempio con una lista di  nomi precisi, si possono acquistare varietà straordinarie, in fatto di colore, crescita e robustezza.

Non tutte le piante hanno la stessa potenzialità quelle con il marchio PW (Proven Winners) visibile nell’etichetta, sono, in assoluto, le varietà migliori selezionate e testate in tutto il mondo. Le varietà PW, oltre ad offrire una gamma di colori attraenti, sfoggiano corolle a due tonalità una vera chicca per chi è alla ricerca di novità.

È il caso di Corona Amethyst, una nuova serie di petunie con corolle viola e orlo bianco, medio grandi, dalla fioritura ininterrotta fino a settembre, ideale per balconi al sole e di Sunsatia Cherry on ice, una nuova generazione di nemesia, con colori intensi, rosso ciliegia e bianco ghiaccio, perfetta per le grandi fioriere da collocare in giardino.

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Corona Amethyst

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Sunsatia Cherry on ice

Superbells Cherry star e Superbells Lemon Slice sono i nomi della nuova serie di callibrachoa : rosso ciliegia a strie oro, la prima, giallo limone a strie bianche, la seconda. Entrambe stanno bene nei cestelli appesi.

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Superbells Cherry Star callibrachoa

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Superbells Lemon Slice callibrachoa

Queste varietà poiché dotate di una capacità di fioritura illimitata sono esigenti in fatto di nutrimento e di acqua. Al momento del rinvaso, aggiungere al terriccio una dose di fertilizzante granulare a lenta cessione, dopo un mese, concimare con fertilizzante liquido per piante fiorite ogni sette-dieci giorni. È consigliabile sospendere il fertilizzante da metà luglio a metà agosto.

Per evitare “colpi di secco” utilizzare vasi e cassette con riserva d’acqua che, tra gli altri vantaggi, evitano i ristagni d’acqua a contatto con le radici. Annaffiare con costanza, tutti i giorni, ma solo il terriccio e, se possibile, affidarsi all’impianto di irrigazione automatico.

Per mantenere in ordine la chioma, non trascurare una potatura decisa dei rami più disordinati  a metà stagione, in coincidenza col grande caldo. La nuova vegetazione ricrescerà velocemente.

NONOSTANTE GLI UOMINI…LA PRIMAVERA


NONOSTANTE GLI UOMINI…LA PRIMAVERA

Invano gli uomini ammucchiati a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, si sforzavano di isterilire la terra su cui vivevano; invano la ricoprivano di pietre affinché nulla vi crescesse; invano strappavano anche il più piccolo filo d’erba e affumicavano l’aria col carbon fossile e la nafta; invano tagliavano alberi e scacciavano animali e uccelli. La primavera era sempre primavera, anche tra le mura della città. Il sole scaldava, l’erba dove non la raschiavano, cresceva d’un bel verde vivido; e cresceva non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra. I pioppi, le betulle, i pruni stendevano le loro foglie vischiose e profumate, i tigli si gonfiavano di gemme pronte a schiudersi. Come sempre in primavera, le gracchie, i passeri e i colombi preparavano lietamente i loro nidi, e le mosche, riscaldate dal sole, ronzavano sulle pareti.

Le piante, gli uccelli, gli insetti e i bambini erano lieti. Soltanto gli uomini – i grandi, gli adulti – continuavano a ingannare e a tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini, che non apprezzavano nè quel mattino di primavera né quel divino splendore dell’universo, creato per il bene dei viventi e per predisporli tutti alla pace, alla concordia e all’amore; gli uomini, che consideravano sacro e importante soltanto ciò che essi stessi avevano inventato per dominare gli uni sugli altri.

(Leone Tolstoj – Resurrezione – Incipit)

I FIORI PRIMA DEI FRUTTI


I FIORI PRIMA DEI FRUTTI

(Quando la natura esagera)

(Come la natura, ho esagerato anch’io, per un arrivederci tra pochi giorni)

SONO NATA IL VENTUNO A PRIMAVERA (Alda Merini)


 Sono nata il ventuno a primavera

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

[Alda Merini, da Vuoto d’amore, 1991]

UNA LEZIONE PER L’OPPOSIZIONE


LA POTENZA DEL MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:   

 «Sono cieco, aiutatemi per favore»

Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un’altra frase. 

Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote.

Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.
 

Il pubblicitario rispose: ‘Nulla che non sia vero, ho solamente scritto la tua frase in un altro modo’.
Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:

“Oggi è primavera e io non posso vederla”. 

Morale.
Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio.

L’OPPOSIZIONE dovrebbe imparare, dovrebbe fare più pubblicità per se stessa ed essere più efficace, anche negli annunci, per toccare le corde giuste nel cuore della gente.