Archivi tag: berluscono

COM’ERA BELLO PRIMA, PAROLA DI LEGAIOLO


COM’ERA BELLO PRIMA, PAROLA DI LEGAIOLO

Sulla “Padania” il quotidiano della Lega Nord, del 22 marzo si legge il seguente titolo: “Libia, la Lega detta le condizioni”.

E si è visto. Frattini è corso in Francia, ha cominciato a litigare con i francesi, perché non rispettano le condizioni volute dall’Onu, bombardano Tripoli mentre le Nazioni Unite avevano detto un’altra cosa.

Prima era tutto un fervore, diamo le basi, mandiamo gli aerei, dopo il colloquio con Bossi, siamo incerti se dare le basi , se inviare aerei,  se bombardare,  ma soprattutto nessuno deve comandare separato, ci deve essere la Nato che prende le redini in mano.

E qui il tutto si fermerà perché nella Nato c’è anche la Germania e sappiamo che questo stato non condivide del tutto la risoluzione 1973 dell’Onu.

Questo ripensamento del governo è dovuto al fatto che Bossi ha dettato le sue condizioni ed ha minacciato di far cadere la maggioranza.

Non si tratta di pacifismo leghista, cosa lontanissima dalla testa di Bossi e soci, ma solo di difendere quel trattato che consentiva a Gheddafi di trattenere nel deserto i profughi.

Per far paura ancora di più alla gente, la lega sostiene che nei paesi insorti contro i dittatori (Egitto e Tunisia), si instaureranno regimi islamici, alla talebana,  alla iraniana, o alla Bin Laden, che,  sicuramente, minacceranno l’Italia, in quanto cristiana.

L’esempio che i leghisti portano, a difesa di questo loro ragionamento, è che in Kosovo, adesso, i cristiani vengono massacrati. Questo lo dice il legaiolo Salvini, anche se non abbiamo riscontri attraverso altri media.

Si scopre il desiderio leghista che, in quei paesi dove le persone si sono ribellate contro i loro dittatori, tornino gli stessi dittatori, affinchè noi italiani e cristiani possiamo stare tranquilli. 

La realtà è cambiata,  in quei paesi, la rivoluzione è in atto e dovremmo augurarci che chi sale al potere abbia idee democratiche e sia in grado di trattare con noi, un’intesa che consenta a quella gente di restare al proprio paese.

Ma questo non viene detto perchè i legaioli sono convinti che con quella gente, anche se democratica, non si possa trattare,  a prescindere, perchè sono islamici, e sono convinti che le intese si possano fare solo con i dittatori assassini, come Gheddafi, che non hanno scrupoli ad ammazzare i profughi.

In sostanza: com’era bello prima, quando Maroni poteva dire abbiamo chiuso il centro di accoglienza di Lampedusa, abbiamo fermato il problema migratorio.

Ora questi bastarti di islamici, che reclamano una libertà a casa loro, ci hanno rimesso al centro di un problema che credavamo risolto. Ma il mondo cammina, non si ferma, come vorrebbero i legaioli ed i flussi migratori non li mai fermati nessuno.

E così, ancora una volta, la politica estera italiana diventa la politica del cucù. .

Conclusione: che cosa dobbiamo fare in Libia, non lo abbiamo capito, che ruolo abbiamo in questo contesto neppure, ma abbiamo capito che a Lampedusa si sta giocando con il fuoco e che con la Libia la linea chiara italiana non c’è.

LA PUNIZIONE


LA PUNIZIONE

UN’ALTRA LEGGE AD PERSONAM

Forse si sta raggiungendo il numero 40 di leggi ad personam, si stanno riempiendo i codici civili e penali, solo per le beghe del nano di Arcore.

Dal cilindro senza fondo del PDL è stata tirata fuori questa leggina ad personam: “L’ingiusta intercettazione”. Lo scopo è quello di “punire” certi pubblici ministeri, quelli comunisti, le toghe rosse, come ha detto il nano alcuni giorni fa, nel secondo videomessaggio.

Com’è noto, la legge sulle intercettazioni è finita su un binario morto, anche per il conflitto con i finiani, però con questa ennesima legge ad personam, rientra dalla finestra.

Si cerca di intimidire i pm con lo spettro di un “risarcimento” di tasca loro nel caso abbiano chiesto  di effettuare ascolti telefonici, per un’inchiesta  sulla quale non avrebbero competenza territoriale.  Ed è proprio questo che gli avvocati del nano contestano ai pm di Milano, Boccassini, Forno e Sangermano.

La proposta di legge è stata presentata dal deputato PDL Luigi Vitali, il 28 ottobre 2010, due giorni dopo la notizia della telefonata del nano alla Questura di Milano per chiedere il rilascio di Ruby. Una tempestività che dimostra un servilismo inimmaginabile.

Non appena il nanerottolo ha avuto in mano questa leggina, ha lanciato il monito televisivo “punire i pm”. E’ stata firmata da 29 deputati  e dovrà essere calendarizzata in commissione giustizia.

La proposta di legge si compone di 5 articoli ed introduce l’articolo 315 bis del codice di procedura penale. I pm rischiano di pagare 100.000 euro per ogni imputato assolto e per ogni testimonio terzo intercettato.

Che sia una ennesima legge ad personam lo dimostra il fatto che la “pena” per i pm è retroattiva, fino a 5 anni prima dell’entrata in vigore di questa legge punitiva.

LA BOMBA DI BIN LADEN


LA BOMBA DI BIN LADEN

E’ chiaro che Berlusconi, può dare il numero del suo cellulare  privato a chi vuole. Non vogliamo fare i sofisti.

Ma a pensarci bene a chi lo dà, in effetti, questo suo numero privato? Alla brasiliana Michelle, per citarne una, che può chiamarlo a qualsiasi ora del giorno e della notte, per chiedergli di tirare fuori dai guai una ladra, minorenne, clandestina.

In questo modo la  brasiliana diventa tanto potente e prepotente, da poter chiamare una alta personalita del nostro Stato, personalità che dovrebbe essere protetta al cento per cento in ogni momento, da pirati telefonici e da maniaci di ogni tipo. 

Non è un po pericoloso? E se la brasiliana fosse in contatto con Bin Laden? Con terroristi?

A questo punto fanno ridere le aitanti guardie del corpo che lo annichiliscono, sarebbe sufficiente mettere il cerino in mano alla brasiliana ed il gioco è fatto! Tanto non credo che le varie brasiliane che arrivano in quel palazzo siano perquisite.

Non so, forse Bin Laden se ne frega di Berlusconi, ma le bombe, però, pare che gliele mandi, sia pure dal lontano Yemen.

Non corre qualche pericolo, con la sua mania del sesso, a chiunque e con chiunque?

Ho  l’impressione che nessuno l’abbia informato che un pericolo del genere non è ipotetico, ma potrebbe essere reale.

Che senso ha, poi, per lui, sostenere  che si devono bloccare le intercettazioni telefoniche “per proteggere la nostra privacy”.

La nostra???

 

NAPOLEOOOOOOOONE!!!!!!!!!!!!!!!


IO SON NAPOLEON….TRALLALLERO, TRALLALLA’

E VOI CHE SIETE PER ME?……..

QUELLO CHE VENIVA DETTO A FANTOZZI….UNA MERDACCIA

ALLA FINE IL GRAN MAIALE

SI PAPPO’ IL QUIRINALE

 

 

UNA BENEDIZIONE ED UNA SGRIDATA


UNA BENEDIZIONE ED UNA SGRIDATA

DUE PRETI, DUE MISURE, DUE SCELTE

Recentemente Berlusconi ha festeggiato, in pompa magna, i 90 anni di Don Luigi Verzè, fondatore, creatore, animatore e sostenitore del “San Raffaele” di Milano. Ospedale di eccellenza. Benissimo.

Berlusconi, per l’occasione, ha fatto il suo show, prevedendo per lui e per don Verzè una vita media di 150 anni.

Questo prete, furbo si è attaccato alla manica del miliardario, dando uno spettacolo di sé abbastanza indecente per come ha esibito la sua amicizia col papi. E’ l’esempio del prete amico dei ricchi e dei ladri. E’ l’esempio di quella chiesa cattolica che si è prostituita al potere ed al denaro. Sotto l’ombrello del nome di Dio si compra e si vende.

L’amicizia è un conto, l’esibizione è un’altra cosa.

Andare incontro a chi, in un certo qual modo, è lontano dagli insegnamenti di Gesù, va bene. Anche Gesù mangiava con i pubblicani e le prostitute, con la differenza che questi, però, si pentivano dei loro malaffari. Qui non c’è pentimento, anzi, orgoglio, ma il prete don Verzè, benedice, abbraccia, e fa propaganda per il corruttore.

D fronte a tutto questo la Chiesa ufficiale tace. Condivide ed incassa.

Un altro prete, il vescovo di Marzara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, che è anche responsabile della Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici, ai microfoni della Radio Vaticana, ha affermato, a proposito del decreto “salva liste”  che “cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corso è un atto altamente scorretto, perché la democrazia è una realtà fragile che ha bisogno di essere sostenuta e accompagnata da norme, da regole, altrimenti non riusciamo più a orientarci. E non deve accadere che la democrazia,  sia diretta dall’arbitrio di qualcuno o possa essere improvvisata ogni giorno. Perché, in questo caso, mancherebbe la certezza del diritto, dei rapporti e delle prospettive».

Probabilmente è la prima volta che un vescovo siciliano parla con parole così chiare a difesa della vita democratica. Ha parlato, non in astratto e genericamente, quando non si “tocca” nessuno, ma all’interno di un contesto e di una situazione precisa. Ciò rappresenta indiscutibilmente un gesto educativo per i giovani, più di mille prediche che stanno “sulle generali”. 

Però, nel giro di qualche ora, il portavoce della Conferenza Episcopale Italiana si è sentito in dovere di prendere le distanze da quelle parole affermando che “la CEI non ha espresso e non ritiene di dover esprimere valutazioni sul decreto salva liste”.

 Tirando le somme, a Don Verzè, che abbraccia sfacciatamente i ricchi ed i ladri, gli affaristi ed i corruttori, gli uomini d’affari, nessun richiamo è giunto  dal vaticano, anzi semmai una discreta benedizione. Gli uomini d’affari, in questa chiesa cattolica ufficiale, trovano sempre grande spazio e benevolenza, (vedasi anche la recente affettuosa accoglienza riservata a Berlolaso, il volontario per eccellenza, in vaticano). A Mons. Mogavero, che ha detto una verità lampante, “in democrazia tutti debbono rispettare le leggi”, la Chiesa ufficiale  ha dato una sonora tirata d’orecchi.

 

QUESTA POI MI GIUNGE NUOVA


QUESTA POI MI GIUNGE NUOVA

Sul “Foglio” giornale diretto da Giuliano Ferrara, si sostiene che il 5 dicembre si terrà sì un  “NO B DAY”, ma non è un no contro Berlusconi, bensì  contro Bersani.

Poiché Bersani, di persona, non parteciperà al No B Day, la gente andrà in tutte le piazze d’Italia ad urlare che Bersani è un mafioso, che se ne deve andare, che è un malfattore ed inaffidabile perché “ha tradito” il Partito democratico. Quindi è il popolo del PD che si ribella.

Ce ne vuole della fantasia, ma questi giornalisti proprio ne inventano di insostenibili, pur di parare il culo a qualcuno e deviare le attenzioni. E qualcuno abboccherà.

Nelle piazze straniere dove tali manifestazioni si svolgeranno non sanno neppure chi sia Bersani, ma secondo le intelligenze de “Il Foglio”, le persone andrebbero a manifestare contro una persona  sconosciuta.

La verità vera e che in tutto il mondo si andrà in piazza a chiedere le dimissioni di Berlusconi.

L’Italia diventa un paese paragonabile all’Iran o all’Afghanistan!

Aggiungo, con piacere, l’elenco delle piazze dei vari paesi esteri dove si svolgerà il “NO B DAY”. Ovviamente il B sta per Berlusconi. 

(Tratto da L’Espresso)
Il No Berlusconi Day nel mondo

Da New York a Londra, da Montreal a Madrid. Ecco dove in Europa, Usa e Canada si svolgeranno le manifestazioni di supporto al No B day italiano del 5 dicembre

 AMSTERDAM
Appuntamento a Leidseplein alle ore 15
ATENE
Manifestazione ancora da confermare; non si conosce il luogo di ritrovo per il corteo
BARCELLONA
Nella città catalana ci si incontra tra le ore 20.30 e le 23 nella sede dell’ICV all’Eixample (passage de Maiol 8, di fronte alla Sagrada Família, altezza c/ València)
BELGIO/BRUXELLES A Bruxelles la manifestazione è anticipata a venerdì 4 dicembre (è in programma la manifestazione di ?Climate Coalition? per il giorno 5 dicembre). Il corteo parte alle 12 da square de Meeus in direzione Place Schuman.
BELGIO/CHARLEROI
Appuntamento sabato 5 dicembre alle ore 15 davanti al Consolato Italiano in boulevard Audent
BERLINO La manifestazione berlinese si svolge tra le ore 13 e 17 a Hiroshimastrasse 1. D-10785, di fronte all’Ambasciata italiana
COPENHAGEN
Appuntamento dalle ore 13 alle ore 15 di fronte al Consolato Italiano, Ngskiftevej 4 2100 Østerbro
DUBLINO
Appuntamento alle ore 13, di fronte al general Post Office O’Connell Street
EDIMBURGO
Ore 13 di fronte al Consolato italiano, 32 Melville St, EH3 7HA
FRANCIA/PARIGI
L’appuntamento a Parigi alle ore 14 presso il Parvis des droits de l’homme, Trocadéro.
Informazioni: noberlusconidayparis@gmail.com
FRANCIA/GRENOBLE
Appuntamento dalle ore 14 alle 18 in Jardin de Ville.
Informazioni: noberlusconidaygrenoble@gmail.com
HELSINKI
Appuntamento dalle ore 14.00 alle ore 17.00 in via Hallituskatu
LISBONA
Il No B Day portoghese è previsto in Praça Dom Pedro IV alle ore 14
LONDRA
L’appuntamento a Londra è davanti al Consolato italiano, a Eaton Place, alle ore 13
MONTREAL
La manifestazione canadese si svolge alle ore 10 davanti al Consolato italiano, al 3489 di Drummond Street
SPAGNA/MADRID
A Madrid l’apputamento è alle ore 14 davanti all’ambasciata italiana, in calle Lagasca, 98

SPAGNA/SIVIGLIA
A Siviglia l’appuntamento è alle ore 17,00 in Plaza Nueva
STATI UNITI/NEW YORK
A New York il No B Day ha come scenario la famosa Time Square, dalle ore 9 alle ore 13
STATI UNITI/CHICAGO
La manifestazione del 5 Dicembre è ore 14, al Millennium Park, vicino al ?bean?, la scultura anche nota come ?cloud gate?
STATI UNITI/SAN FRANCISCO
Appuntamento dalle ore 14 alle 17 di fronte al Consolato Italiano (2590 Webster Street, angolo con Broadway)
VIENNA
Apputamento a Elsen Platz alle ore 9
STOCCOLMA
Il gruppo di supporto del No B Day in Svezia sta preparando una manifestazione nella capitale svedese. Per informazioni sul luogo, consultare il sito nei prossimi giorni

(25 novembre 2009