MIGNOTTA


MIGNOTTA

«È impressionante vedere come nella nostra lingua alcuni termini che al maschile hanno il loro legittimo significato, se declinati al femminile assumono improvvisamente un altro senso, cambiano radicalmente, diventano un luogo comune, un luogo comune un po’ equivoco che poi a guardar bene è sempre lo stesso, ovvero un lieve ammiccamento verso la prostituzione.

Vi faccio degli esempi.

Un cortigiano: un uomo che vive a corte; Una cortigiana: una mignotta.

Un massaggiatore: un cinesiterapista; Una massaggiatrice: una mignotta.

Un uomo di strada: un uomo del popolo; Una donna di strada: una mignotta.

Un uomo disponibile: un uomo gentile e premuroso; Una donna disponibile: una mignotta.

Un uomo allegro: un buontempone; Una donna allegra: una mignotta.

Un gatto morto: un felino deceduto; una gatta morta, una mignotta.

Non voglio fare la donna che si lamenta e che recrimina, però anche nel lessico noi donne un po’ discriminate lo siamo.

Quel filino di discriminazione la avverto, magari sono io, ma lo avverto. Per fortuna sono soltanto parole. Se davvero le parole fossero la traduzione dei pensieri, un giorno potremmo sentire affermazioni che hanno dell’incredibile, frasi offensive e senza senso come queste. “Brava, sei una donna con le palle”, “Chissà che ha fatto quella per lavorare”, “Anche lei però, se va in giro vestita così”, “Dovresti essere contenta che ti guardano”, “Lascia stare sono cose da maschi”, “Te la sei cercata”.

– Le parole di Paola Cortellesi.

 

 

Per fortuna sono soltanto parole, ma…….accade.

 

 

4 Risposte

  1. Subito mi ha fatto ridere questo scritto. Non conoscevo queste parole della Cortellesi…
    …poi però le risate si sono trasformate in pensieri… triste realtà lo scritto!

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    1. E’ così, anche le parole, apparentemente innocue, possono ferire profondamente.
      Un modo per ribadire come il maschilismo si mascheri anche dietro espressioni gergali comuni.

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  2. Sì è così la cultura parte dal linguaggio

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    1. Linguaggio offensivo però.
      Non è la parolaccia tipo “cazzo” spesso pronunciata ormai come gergo comune, ma questo linguaggio ferisce molto le donne..

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