NEI GIORNI DI RUBY, SI SCOPRE MOLTO ALTRO


NEI GIORNI DI RUBY, SI SCOPRE MOLTO ALTRO

Le scomode verità affogate

Di Claudio Fava

Senza nulla togliere a Ruby e all’ultimo scandaletto di corte, mi sembra che la cosa più devastante di questi giorni sia stato scoprire che nel garage in cui si confezionava l’autobomba destinata a fare a pezzi Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, c’era anche lo Stato. Rappresentato da un uomo dei servizi (di quali servizi? al servizio di chi?), spedito a officiare alla cerimonia per essere sicuri che l’esplosivo fosse ben collocato, che la missione fosse senza falle né ripensamenti: insomma che Paolo Borsellino due giorni dopo sarebbe morto. Infallibilmente.

Adesso sarà importante risalire alla catena delle responsabilità, sapere per conto di chi quell’uomo davvero lavorava, quali istituzioni deviate rappresentava e quale fosse il suo rapporto professionale con i macellai di Cosa Nostra. Ma è ancor più urgente (e desolante) azzerare e riscrivere buona parte della storia repubblicana. Diciamo quella degli ultimi tre decenni, tutta tessuta nel fitto ordito di schemi consolatori: c’è la mafia ma c’è lo Stato, gli assassini e i martiri, il male e il bene. Che alla fine prevale sempre, come nei format televisivi della domenica pomeriggio.

E invece scopriamo (scopriamo?) che non è così. Che il male, in questi anni opachi, non è stato solo la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta. Che quelli come Falcone e Borsellino ebbero e subirono nemici più altolocati e irriducibili dei Corleonesi. Che la loro morte non è stata un regolamento di conti tra giudici e fuorilegge ma un affare di Stato.

Di quale Stato? Ecco, questa è una domanda spietata ma necessaria. Quale senso delle istituzioni rappresentarono i due magistrati siciliani e tutti gli altri ammazzati con loro in quegli anni? E quale altro sentimento patriottico incarnarono invece coloro che furono complici dei mafiosi, che armarono la loro mano, che organizzarono attentati falliti e riusciti? Insomma, di chi siamo figli? Di quale nazione siamo davvero cittadini? Falcone e Borsellino (e Costa, Mattarella, Chinnici, La Torre, Dalla Chiesa, Terranova…) furono soltanto i più fessi? Gli ultimi poveri profeti di una religione che non esisteva più?

A chiacchiere sembrerebbe di no. Nei fatti, fatti negati e taciuti per un quarto di secolo, pare proprio di sì. Forse i veri profeti dell’Italia in cui viviamo (anche quella di Ruby, di Lele Mora, dei ministri con le case pagate dagli amici) sono uomini come il generale Mori, infaticabile testimone di tutte le vicende di mafia in Sicilia, oggi accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: che per un generale dei carabinieri, se l’accusa risultasse provata, più che un crimine sarebbe un alto tradimento.

Ma siamo proprio certi che il funzionario dei servizi che aiutò, in quel garage, i mafiosi a fabbricarsi la bomba abbia tradito? O piuttosto furono i magistrati con la schiena dritta a tradire un’idea di paese costruita sul principio di impunità?
Chi scriverà la storia di questi anni questa domanda dovrà mettersela sulle spalle. Senza fingere scorciatoie, senza farci credere che ci furono Falcone da una parte, dall’altra Riina e in mezzo niente. È quel niente che va invece raccontato. Senza liquidarlo come capricci di servizi deviati, episodi isolati, cose così.

Di cose così ne abbiamo pieni gli occhi e le tasche. A Roma, in fondo a uno scantinato del tribunale militare, per trent’anni tennero un armadio con le porte contro il muro, in modo che nessuno, nemmeno per caso, potesse aprirlo. Dentro c’erano i nomi dei massacratori nazisti e fascisti che avevano raso al suolo decine di villaggi durante la guerra partigiana. C’era la storia delle vittime, il ricordo dei testimoni, la prova dell’olocausto. Rinchiusero ogni cosa in quell’armadio e lo misero faccia contro il muro, come a voler mostrare quale sarebbe stato il rapporto che questo paese avrebbe nutrito nei confronti delle proprie verità: nessuno. Il silenzio. L’oblio. 

Di Ruby si parlerà ancora, e a lungo,. La signorina scriverà un libro, e Berlusconi forse per quest’ultimo peccato, come una goccia che tracima dal vaso, finirà definitivamente per perdersi e per perdere gli italiani. A me invece fa rabbia che di quell’uomo dello Stato che organizzò con i mafiosi la strage di via D’Amelio non ci si occuperà più.

Come se fosse scritto nel nostro destino che ogni verità è buona solo per affogare dentro un armadio. Con le porte ben chiuse e rivolte contro un muro.

28 Risposte

  1. c’è bisogno d’altro @Sole?NO vero 😉

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    1. Si Gabry, c’è bisogno di altro! Eccome, qui si rischia di affogare nella “cacca” (detta con rispetto fanciullesco).
      Ciao Gabry.

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  2. Milano ordina: uccidete Borsellino:

    Andiamo piu in alto: Mafia,Cia e Stato…

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    1. Jack carissimo, non conoscevo questo bellissimo video. Esaustivo e documentato, come sempre fa Beppe Grillo quando mette sul blog, i suoi commenti.
      Grazie infinite, ti sono riconoscente.
      E’ con tanta amarezza che si constata come il nostro paese non sia mai stato libero veramente, ma sempre preso dai lacci di altre potenze.
      Ora l’America, con la Cia, che tanti disastri ha combinato in Sud America, ora la mafia che si è fatta stato.
      Noi davvero siamo il Sud del mondo.
      Ancora grazie, Jack. Arrivederci.

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  3. Servizi segreti al servizio di chi?
    Oggi lo possiamo gridare con forza! Un uomo fallito, carico di debiti fino al collo che da oggi al domani impera sull’Italia come un’aquila, con l’arroganza di chi sa di essere circondato da una fitta protezione sia legale che illegale.
    Il coraggio di Falcone e Borsellino è un atto eroico motivato dalla voglia di verità e di riscatto per un’isola martoriata dalla mafia e dal malaffare. Le persone che hai citato non furono i più fessi, ma i più giusti, che fino alla fine hanno inseguito un sogno di riscatto e di legalità. Prima o poi quell’armadio verrà girato e aperto e lì vedremo tutte le verità nascoste che troppe persone hanno taciuto coprendo i responsabili: mandanti ed esecutori; allora, anche da morti, dovranno vergognarsi e con loro anche i discendenti colpevoli, loro malgrado, di portarne un cognome ed una parentela, per tutto il male commesso e/o nascosto in tutti questi anni.
    Si, passeranno alla storia, tanti libri si scriveranno ma saranno solo fiumi d’inchiostro inquinato (anche quello).
    Ciao speradisole.

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    1. La mafia si è fatta Stato e comanda il paese, non solo ora. Ha preparato, ne sono convinta, insieme ai servizi segreti al soldo anche della Cia, (la potente forza segreta più fascista che esista in America) ed assieme anche alle nostre segrete sette coltivate da Gelli, come la P2, la discesa in campo di un burattino da poter comandare a bacchetta.
      Sapevano di chi si trattava e sapevano di poterlo ricattare e maneggiare a piacere, era sufficiente farlo arricchire, dargli la parvenza di contare qualcosa, ed il paese sarebbe stato in mano loro.
      Da 20 anni l’Italia è bloccata, regredisce, perde i pezzi della scuola e dell’Università, va verso una strettoia difficile da attraversare.
      Ci sarà sempre chi riuscirà ad indirizzare il voto degli elettori verso la deriva mafia, servizi segreti, P2.
      In questo lavoro gli dà una buona mano anche la Lega, sfruttata anche lei, in nome di un federalismo che non riuscirà mai ad essere vero e solidale.
      L’armadio si aprirà, forse, ed i segreti usciranno allo scoperto, ma quando ciò avverrà, sarà troppo tardi per porvi rimedio.
      Un gioco di potere che, a mio avviso, personaggi come Andreotti e Cosssiga hanno contribuito a condurre.
      Non dimentichiamnoci che Aldo Moro, quell’uomo mite che poteva davvero cambiare il paese, è stato ucciso.
      E chi armava la mano degli assassini, sia per le stragi fasciste che per le brigate rosse, aveva sempre lo stesso colore.
      Voleva un paese morto, privo di libertà.
      Hanno raggiunto lo scopo col burattino premier, che si diverte a fare il pedofilo.
      Come mai nonostante tutto resta sempre dov’è? La risposta sta nei fatti: la P2, mai morta, i servizi segreti americani di destra, i nostri, e la mafia, gli fanno da scudo.
      Morirà a 120 anni su quella sedia o al Quirinale. Quando sarà al Quirinale modificherà la Costituzione per dire che il Presidente della Repubblica è come il Papa, una volta eletto ci resta ad “vitam aeternam”.
      Amen.
      Ciao Antonio, un abbraccio come sempre.

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  4. Speriamo che i storici trovino,quelle carte ma io sono ancora convinta,che ci sono politici vecchiotti,ma sanno tante cose.E’ un vulcano che se dovesse per qualche scherzo del destino eruttare,prima che anche l’ultimo colpevole di quelle stragi renda l’anima non so dove,ci sarebbe un’esplosione,che anche il sole tremerebbe.Tra gli anni ottanta e novanta,troppi stragi,e secondo me un solo filo conduttore.
    Devo dare ragione ad Antonio dopo, tutto si è calmato per magia,non aveva più ragione a commettere altre stragi era dentro una botte di ferro.Si spera quando saranno morti anche Andreotti e Gelli,verrà scritta la parola fine,e vai a capire in quale muro sarà murata la verità.
    Ciao un abbraccio Lidia.

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    1. Chi conosce tutto questo credo anch’io che sia ancora al mondo. Ma che non dicano niente è altrettanto assodato, sono troppo abituati a nascondere le loro malefatte, come i gatti sotto la sabbia.
      Ma la verità, Lidia, la verità verrà mai a galla?
      Non credo, come tutte le cose del nostro paese, ci sarà sempre una cortina di nebbia che circonda tutto. Ognuno girerà la frittata dalla parte che gli fa più comodo, per fare la miglior figura.
      Non vedi, debbono riesumare persino la salma del bandito Giuliano, per sapere se quelle ossa sono davvero sue. Dopo 70 anni e generazioni e generazioni.
      Silenzi, complicità, mezze verità tanto per essere un po’ credibili e avanti così.
      Non avrei mai immaginato che esistessero al mondo persone tanto meschine, servitori dello Stato anche loro, da arrivare ad uccidere servitori dello Stato, come Falcone e Borsellino.
      Ma la coscienza ce l’hanno? dormono bene la notte?
      Che cosa hanno avuto in cambio questi agenti dei servizi segreti da complottare con la mafia l’uccisione dei due magistrati?
      Sono tutte domande di cui mi sfugge la risposta e che non avrei mai pensato di dover fare.
      Grazie Lidia, come sempre un abbraccio.

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  5. il patto .leggetelo vi si aprirà un mondo..non scrivo di che ma immagino abbiate capito

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    1. Non credo di aver capito bene Gabry, alludi al piano di rinascita della loggia P2?
      Se alludi ad altro fammelo capire meglio.
      Grazie Gabry. Un salutone. Ciao.

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      1. @Sole,intendo questo,
        http://www.chiarelettere.it/dettaglio/66410/il_patto

        Molti attentati addebitati a Cosa Nostra non sono stati commessi da noi ma dallo Stato.(dichiarano gli affiliati)
        Voi lo sapete benissimo.”
        Luigi Ilardo, l’infiltrato.

        Le sue rivelazioni sono alla base del processo in corso a Palermo a carico dell’ex capo del Sisde e del Ros, generale Mario Mori, per la mancata cattura di Provenzano nel 1995.

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  6. @ Gabry, grazie infinite. Ho letto e confesso la mia ignoranza.
    Non sapevo che un infiltrato, un uomo d’onore della mafia, avesse rivelato tutto e avesse raccontato tutto, ovviamente non creduto. Si capisce anche, come mai la mafia l’abbia ucciso nel 1996.
    Comprerò immediatamente il libro e sono dispiaciuta che mi sia sfuggito.
    Aggiungo qui il commento al libro, nella speranza che altri, vengano a conosceza del “Il Patto” come ho fatto io.

    “Molti attentati addebitati a Cosa Nostra non sono stati commessi da noi ma dallo Stato. Voi lo sapete benissimo.”
    Luigi Ilardo, l’infiltrato. Le sue rivelazioni sono alla base del processo in corso a Palermo a carico dell’ex capo del Sisde e del Ros, generale Mario Mori, per la mancata cattura di Provenzano nel 1995.

    Sembra un film ma è una storia vera, e inedita, di cui pochissimo si è scritto e parlato. Un infiltrato dentro Cosa nostra negli anni delle stragi e all’inizio della Seconda repubblica. Un uomo d’onore al servizio dello Stato. Oggi le rivelazioni di Ilardo – raccolte dal colonnello Michele Riccio – sono alla base di un processo in corso a Palermo che vede come principale imputato il generale Mario Mori.

    Ilardo parla di patti e di arresti di capimafia (“In Sicilia i capi o muoiono o si vendono”). Fa i nomi. Cita Marcello Dell’Utri: “un esponente insospettabile di alto livello appartenente all’entourage di Berlusconi”.

    Sembra una storia sudamericana, ma accade in Italia. Meno di venti anni fa. E oggi, dopo le rivelazioni del figlio di Vito Ciancimino, molti all’improvviso parlano.

    Ilardo nel 1994 nessuno lo ascolta – a parte il colonnello Riccio, che registra tutto. Ed è incredibile perché proprio l’infiltrato porterà gli uomini del Ros nel casolare di Provenzano. Perché il boss non fu arrestato?

    Dice Mori ai magistrati di Palermo: “Non ricordo… tenga presente che io ero responsabile di una struttura quindi avevo una serie di problematiche…”. E il suo vice Mario Obinu: “Abbiamo localizzato il casale… (va considerata) la difficoltà tecnica di entrare, in quanto era costantemente occupato da pastori, mucche e pecore”. Risultato? Provenzano continuerà a trattare con i nuovi referenti politici della Seconda repubblica. E Ilardo sarà ammazzato dalla mafia nel 1996, pochi giorni prima di diventare ufficialmente pentito.

    Oggi si parla di misteri e ombre dietro le trattative tra Stato e mafia. Ma non ci sono né misteri né ombre. Basta mettere in fila i fatti, come fanno gli autori in questo libro. Basta ascoltare Ilardo (ci sono i nastri con la sua voce).

    È difficile da credere ma è tutto clamorosamente chiaro.

    Nicola Biondo, giornalista freelance, scrive per l’Unità. È stato consulente di diverse procure. Ha lavorato nella redazione di “Blu notte” di Carlo Lucarelli.

    Sigfrido Ranucci, giornalista inviato Rai. Ha realizzato, tra l’altro, inchieste sulla mafia, sull’utilizzo dei proiettili all’uranio impoverito e denunciato l’uso del fosforo bianco in Iraq.

    Il patto
    di Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci
    Da Ciancimino a Dell’Utri. La trattativa Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato.
    Collana Principio Attivo
    Pagine 338
    Prezzo 16,00

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    1. Grazie @Sole,un abbraccio e hai letto che è successo ul mio blog? 😦 Ne ho scritto in un post ti lascio il link al post nel login di riconoscimento comunque….l’ho sistemato subito “LO scemo” altro che questo hanno tentato in tanti anni di blogger,figurati se poche parole schifose mi spaventano

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      1. Sai reagire e reagire bene, non avevo dubbi. Bravissima davvero.
        Credo che il nostro compito sia anche quello di divulgare le notizie e di far sapere a chi ci legge come la pensiamo e condividere anche i pensieri con altri, per approfondirli ed ampliare anche le nostre conoscenze.
        Questo blog che porto avanti da poco tempo, è un blog dove spesso chi scrive e commnenta, non lascia solo una frase, ma il più delle volte l’argomenta, cerca di entrare nel merito della discussione e approfondire il discorso, come egli sa.
        Questo è un bene perchè spesso, nei blog, vedo commenti stringatissimi, due parole, una battuta magari spiritosa e poi nulla.
        Mi sforso, ogni volta che uno commenta, anche per la prima volta, di non essere povera di parole.
        La parole sono importanti per capire le persone e vedo che molti, dando un’occhiata al blog, cercano di essere più completi nel loro commento.
        Io questo lo apprezzo e difficilmente trovo personaggi che offendono per principio.
        So che spesso sono pesante.
        Al giorno d’oggi tutto è veloce, criptato, poco chiaro, ma il tutto manca di dolcezza e di umanità. Invece quello che conta è proprio l’umanità e l’ascolto.
        Un abbraccio Gabry e non sai quanto ti sono riconoscente per avermi fatto conoscere l’esistenza di un libro tanto importante, come “IL Patto”, e per tutte le altre cose che ho imparato da te.
        Ti abbraccio. Ciao

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  7. 21 MAGGIO 1981 – ROMA – L’ufficio stampa della presidenza del consiglio dei ministri ha distribuito in serata l’elenco dei nomi degli iscritti alla P2. Si tratta di fotocopie. Ogni nome è preceduto da un numero di fascicolo e da un numero di gruppo; segue un “codice”, al quale talvolta segue il numero della tessera e un appunto relativo alle quote sociali”.
    Nella lista ci sono 52 alti ufficiali dei carabinieri, 50 dell’esercito, 37 della Guardia della Finanza, 29 della marina, 11 questori, 5 prefetti, 70 imprenditori, 10 presidenti di banca, 3 ministri in carica, 2 ex ministri, il segretario di un partito di governo, 38 deputati, 14 magistrati.
    **********************************************
    Quest le notizie di agenzia dell’epoca.
    Tenete conto che autorevoli magistrati che in quel tempo si occuparono delle inchieste sui membri della loggia sono convinti che i nomi allora rivelati costituiscono soltanto UNA PARTE della PIRAMIDE INFERIORE di cui era composta la loggia. Molti nomi per ammissione dello stesso Gelli (circa 2.400 iscritti) non sono MAI stati scoperti e quindi rivelati.
    Un Paese che non saputo fare pulizia dei suoi scheletri, che li occulta con i SEGRETI DI STATO e li ricicla a incarichi di responsabilità istituzionale non dà molte speranze per il futuro.
    Una buona notte e un affettuoso saluto,cara speradisole, a risentirci.

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    1. approposito dei tentativi di bloccarmi,quando anni fa pubblicai la lista oltre alla storia dell aP2 di Gelli,guarda caso il blog(quello su blogspot,piattaforma Google)Improvvisamente i feed non funzionavano più,quindi chi mi aveva relinkato in link non vedevano più aggiornamenti,come feed sono ferma ai tempi del terremoto dell’aquila,ma continuo a scriverci-Guarda caso(echecaso)dalle statistiche del blog in quei giorni c’era stao una via vai giornaliero incredibile di I.P. che arrivavano da Arcore,delimitata la zona ,da dove esattamente?provate ad indovinare?

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      1. Sono convinta anch’io che tengano d’occhio i blog che hanno maggior traffico e quei blog che per il loro contenuto sono pericolosi per Arcore e dintorni.
        Sono convinta che ci siano anche a Palazzo Chigi osservatori del genere e che la linea telefoniche sia sotto controllo vigile.
        Ma questo non ci deve far paura, diciamo solo quello che pensiamo su certe situazioni, e non abbiamo pretese neppure di conversioni.
        Non facciamo proseliti, quelli li fanno i programmi futili della televisione, usati spesso per cancellare ed oscurare le cose peggiori che si stanno scoprendo.
        Come ora, si sta scoprendo cosa è successo in quel garage, dove preparavano il tritolo per uccidere Borsellino e, guarda caso, esplode il caso Ruby, che cancella completamente quella notizia dalle tv e dai giornali.
        Così la gran massa che va a votare non lo saprà mai.
        Ma noi non dobbiamo lasciarci influenzare e dobbiamo andare avanti nelle nostre idee.
        Ed essere noi, magari a parlare anche più forte per farci sentire, tra le porcherie che propagano per nascondere la verità.
        Ciao Gabry, un abbraccio

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    2. E ci troviamo messi così. Con gli stessi sporchi personaggi che segretamente tramavano di prendersi il paese in mano.
      Un paese che non ha saputo far piazza pulita neppure dei grandi gerarchi responsabili di stragi fasciste. Quegli stessi che ritornano fuori, pretendendo di revisionare la storia.
      Quegli stessi gerarchi che tentarono il colpo di stato contro Segni, io sono convinta che tutta quella gente sia confluita nella loggia P2, e da lì abbia continuato il suo lavoro.
      Un paese deve saper bruciare le proprie streghe ed i personaggi che hanno fatto solo del male.
      Un signore, che è venuto da me, per un problema di lavoro, si vantava di essere parente del Generale Graziani. Lodava le sue imprese in Africa e via dicendo.
      Non sapevo molto di questo generale, se non per quello che per caso avevo letto, senza porci attenzione. Ma desiderai saperne di più. Ho imparato che nella querra contro l beduini, in Etiopia ed in Somalia è stato un feroce assassino e che si divertiva ammazzare quella gente. Quel generale che telegrafava a Mussolini “oggi siamo entrati ad Addisabeba”!
      Ebbene questo era un uomo che andava giudicatio per le sue malefatte e non per i suoi eroismi.
      Questa gente esaltata ha da sempre avuto in mano il paese.
      Quei pochi che tentarono davvero di portare l’Italia sulla strada della democrazia sono morti troppo presto (De Gasperi, Berlinguer) o sono stati ammazzati (Moro).

      Un’altra bruttura è il segreto di stato. Non so che significa, ma ho l’impressione che sia solo un mezzo per non far sapere le tragedie che certe persone hanno combinato, come se lo Stato volesse porre “uno scudo” a loro difesa. Se certe cose la gente le sapesse, ci sarebbe giiustamente la sollevazione popolare. Meglio l’ignoranza per governare, questo è certo.
      Ciao gio, grazie per la tua testimonianza, preziona e circostanziata come sempre.
      Grazie anche per la contribuzione che dai al blog.
      Un abbraccio carissimo amico, e tanta gioia.

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  8. Il presidente del Consiglio telefona alla questura per esigere la liberazione della sua amichetta? e la questura si inchina ai voleri del Sultano
    La morale del caso Ruby è che in Italia il Bunga Bunga viene prima dello Stato

    Ruby Rubacuori e l’abuso di potere di Berlusconi e dei suoi amici

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    1. Credo invece che sia un gioco fatto ad arte per nascondere cose peggiori che noi non dobbiamo sapere. Più la cosa è scandalosa e più fa effetto.
      Che necesità c’era di far uscire tutto sto baccano sul bunga bunga e Ruby proprio ora, quando questo episodio risale almeno a 4 o 5 mesi fa?
      Ora, si stanno scoprendo cose tremende, carissimo sgrz. In un garage si preparavano gli esplosivi per uccidere Borsellino e la sua scorta ed in quel garage era presente gente dello Stato Italiano.
      Sostanzalmente lo Stato stava uccidendo i suoi migliori collaboratori.
      E’ questo che non si deve sapere, e questo che si deve nascondere.
      E più la notizia fa parlare d’altro più è efficace.
      Non cadiamo in questa trappola mediatica e cerchiamo veramente di capire che cose vogliono davvero nascondere questi fatti.
      C’era Dell’Utri in mezzo, quello che ha fondato il partito di Berlusconi! E’ questo che non si deve sapere perchè a parlare adesso non è solo Spatuzza o Ciancimino, ma i testimoni diretti che hanno lasciato la loro testimonianza a chi diligentemente l’ha raccolta. Poi il testimone è stato ucciso, naturalmente, ma è riuscito a svelare tante cose che adesso vengono a galla, nel processo di Palermo. E’ questo che non si deve sapere.

      Poi il fatto che Berlusconi sia un pedofilo, lo ha già detto la moglie, e per me, un vecchio di 74 anni che mette le mani addosso ad una ragazzina di 16-17 anni è un pedofilo. Andrebbe cacciato solo per questo fatto, ma sarebbe un reato minore, nonostante la schifezza dell’atto, rispetto all’aver contribuito all’uccisione di due servitori dello Stato per impadronirsi del paese.
      Ciao sgrz, grazie del commento, vedo che ogni tanto mi segui, ma se credi, parliamoci anche più spesso.
      Un abbraccio di cuore.

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  9. Illustri,
    il 21 maggio arriva la lista.
    Arriva a tutte le testate giornalistiche italiane, ma subito non viene pubblicata in forma integrale.
    Un caro amico giornalista all’Unita’ vede il telex e immediatamente riceve una telefonata “alta” che gli dice di aspettare.

    Poi comincia la saga.
    Non si sa’ come far passare la notizia in terzo piano.
    Poi un funzionario Rai trova la notizia che terra’ inchiodati gli italiani per giorni di fronte la tv.
    A oggi la più lunga diretta mai proposta dalla tv di stato, più dell’atterraggio sulla luna, più di qualsiasi telethon.

    E’ la triste storia di Alfredino Rampi, che deve la sua morte in diretta solo al bisogno di nascondere la lista P2.

    In quindici giorni si spostano prelati, si cancellano nomi, si invertono i gradi.

    Un buon lavoro, nulla da eccepire.

    Ciao,
    Zac

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    1. Hai perfettamente centrato il problema Zac, con la tragedia di Vermicino, nessuno fece caso a quella lista pericolosa, lista di personaggi che ancora scorazzano e comandano nel nostro paese.

      Ho anch’io l’impressione che tutto lo scandalo Ruby, il bunga bunga e tutto il resto, sia una scusa per nascondere il peggio e cieè quello che sta uscendo da Palermo in questi giorni.

      Non ha mica senso tirar fuori una notizia così scandalosa oggi, (la minorenne), quando l’episodio è accaduto 4 o 5 mesi fa.
      E’ evidente che ha lo scopo di nascondere qualcos’altro.
      Bene tocca a noi caro Zac, non lasciarci abbagliare dalle varie Ruby, e cercare di tenere accesa l’attenzione su ciò che accade e che non si vuol far sapere.

      Con l’aiuto del mitico (per me) Claudio Fava, ho cercato di allontanare un po’ di nebbia volutamente sparsa, per vedere che cosa si nascondeva.
      Si nascondeva un fatto gravissimo che servitori dello Stato, con un’idea sbagliata di Stato, preparavano le bombe per uccidere i migliori.
      A questo siamo arrivati!
      Ciao Zac. Un abbraccio.

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  10. Infatti, nel mio commento non ho menzionato questa fantomatica Ruby, perché come fai osservare anche tu, il vero problema è un altro : anni 1992/93.
    Ciao speradisole.

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    1. Dobbiamo andare a scavare sotto sotto e capire il perchè di tutta questa nebbia. Eppure la stampa non fa altro, ci casca sempre nel giochetto delle distrazioni di massa.
      Ciao Antonio carissimi, un abbraccio.

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  11. Il passaggio nel quale ti chiedi chi siano i profeti dell’Italia… potrebbe essere un compito da assegnare a noi stessi oggi: riflettere su quel punto (durante le pause della giornata ovviamente!)

    per il resto… ora ruby è maggiorenne, se ne vedranno le foto.

    Ah ecco che volevo dire… me ne stavo scordando: in sti giorni ho dato una occhiata al TG di Mentana. I servizi su queste vicende non sono stati affatto male.

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  12. Già i profeti, quelli che quando parlano e analizzano la situazione la sanno interpretare e si dimostrerà che, dopo del tempo, avevano ragione.
    Mi viene in mente Pasolini.
    Ma vedo pochi pasolini in giro, semmai vedo e sento qualcosa di buono e profetico nei discorsi di Vendola. Ma come tutti coloro che si proiettano nel futuro e ragionano per migliorare lo stato delle cose, non viene creduto e non ha seguito “ufficiale”.
    Stranamente anche lui è gay.

    Credo che la storia di Ruby sia devvero una nebbia morbosa che circonda il capo, e se debbo dire la verità, non so neppure chi abbia sollevato la questione adesso e dopo mesi dall’accaduto. Per questo dico che serve per nascondere altro, che potrebbe essere anche di maggior danno per il premier: quello che si sta discutendo a Palermo.

    Hai ragione, anche a me piece Mentana, e lui sembra proprio a nozze nel suo ambiente dove può decidere come vuole. E’ indubbiamente un bravo giornalista, e credibile.
    La parte brillante contro l’opacita servile del minzolini.
    Ciao ippaso, buona giornata.

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    1. Il “caso Ruby” non sembra altro che uno dei tanti. Ormai…
      Però non dobbiamo mai calare la guardia.
      Noi non siamo di certo profeti, ma siamo almeno in grado di riconoscere molti dei falsi profeti… e smascherarli davanti a tutti.

      Ciao!

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