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NUDO COME UN VERME E LA PRIMA GALLINA CHE PASSA CI INGHIOTTE


NUDO COME UN VERME E LA PRIMA GALLINA CHE PASSA CI INGHIOTTE

Hanno preso l’italiano medio per un pollo, probabilmente a ragione, al quale instillate ogni giorno la giusta dose di becchime.

L’Italia affonda, naturalmente a causa del precedente governo (cit. Lezzi) o per un gravissimo complotto intergalattico, l’economia crolla perché i nostri governanti sono troppo abili e tutta Europa, gelosa di cotanta magnificenza, ce li invidia nel profondo.

Quando devono distrarre la nostra attenzione parte una manciata di becchime, nella terra dei fuochi si cospargono cuoricini.

Come si smaltiscono i rifiuti?

Un dettaglio.

Come si tolgono dal controllo della camorra, un inutile esercizio di retorica.

L’italiano si riempie le gote di becchime.

Si esalta. In fondo è un romanticone.

Roma è una discarica a cielo aperto, la sua condottiera in picchiata libera nei sondaggi?

No tutto è “bello, bellissimo”…

Ecco servito nella mangiatoia il mega blitz romano, 600 uomini per buttar giù quattro casette ascrivibili al clan dei Casamonica.

Giornalisti eccitati e trafelati a fare da eco all’evento.

Intanto in pieno centro a Roma lo stabile occupato da Casapound che vanta enormi debiti con l’amministrazione pubblica, prospera indisturbato.

Il governo balbetta?

Ed ecco arrivare altro becchime, il vice premier sedotto e abbandonato che, tra una seduta di autocoscienza e l’altra, sponsorizza in modo subliminale una casa vinicola, nel cui calice affonda i suoi dolori.

Scatta il processo di identificazione.

L’italiano medio gli si stringe intorno e solidarizza.

I migranti, prima tipologia di becchime utilizzata per vincere le elezioni, l’invasione del sacro suolo italico è finita in soffitta, le navi continuano a sbarcare, ma i giornalisti o presunti tali sono impegnati altrove.

Ogni tanto un viaggetto per darci una caratura internazionale.

Perché in Europa ormai ci schifano tutti, persino i sovranisti amici di Srl e Lega che mica sono così fessi da par pagare i nostri debiti ai loro paesi.

A Genova con un decreto indegno e vergognoso provano a prendere i genovesi per le terga.

Promesse, miracoli imminenti, apparizioni in pompa magna.

Becchime a tutto spiano.

Tutto langue. Il ponte un miraggio, la città in piena crisi.

Se l’italico pollo non smetterà di mangiare becchime avariato, pur bello grasso e in felice decrescita, finirà a bruciarsi le piume in pentola, fino rimanere spennato.

Nudo come un verme.

E la prima gallina che passa lo inghiottirà.

E questa vi piace come becchime?

https://www.ilmessaggero.it/italia/donazione_sangue_obbligatoria_scuola_salvini-4120040.html?fbclid=IwAR2ktf6VwrJiemaovzOFegQkzSCTGvHco9LY7K7HSWX7xR3UT3kIMar-qcc

 

LE DISCIPLINATE FORMICHE DI CASALEGGIO


LE DISCIPLINATE FORMICHE DI CASALEGGIO

Che senso ha meravigliarsi per quel che dicono e per quel che fanno?

Ogni loro azione, sia un gesto sia una parola, è un passo falso su una buccia di banana e, mentre volano gambe all’aria, si riflette più o meno volentieri sulla loro pochezza, sullo squinternamento logico, lessicale, politico che li governa senza eccezione alcuna.

Sul fallimento di chi li ha votati puntando sulla loro bandiera che è bandiera di vendetta, sulla apparente insulsaggine di chi li ha vagliati, reclutati, posizionati, ai vertici dello stato.

Sembrano, loro sì, i frammenti di una immensa bufala, di un enorme investimento sbagliato.

Ma è così che li volevano, così sono stati programmati, questo dovevano fare, sgomentare per insufficienza e ridicolo come bombe piazzate sotto gli architravi di questa fragilissima democrazia.

Stanno facendo esattamente ciò per cui sono stati creati, programmati, nessun errore, nessun passo falso.

Fossero stati bravi, esperti, simpatici, gentili, accorti, eticamente ben fondati non sarebbero mai riusciti a portare a compimento il programma.

I trecentosettanta gradi di Lezzi, i congiuntivi di Di Maio, i tunnel di Toninelli, gli Einstein di Paola Taverna son solo le disciplinate formiche di Casaleggio.

 

TU LE DICI: GUARDA QUANTE STELLE CI SONO IN CIELO, E LEI TI RISPONDE, MA LÀ C’È UN CANE CHE STA FACENDO PIPÌ


TU LE DICI: GUARDA QUANTE STELLE CI SONO IN CIELO, E LEI TI RISPONDE, MA LÀ C’È UN CANE CHE STA FACENDO PIPÌ

Da tempo, ma è cosa nota, sono un fan di Barbara Lezzi.

Sotto quella capigliatura bionda disordinata e felice ci sono delle sconnessioni neuronali che danno i brividi. Gli esempi si sprecano.

Avete mai provato a mettere un asciugamano su un gasdotto? No, signora, stanno tutti dieci metri sotto terra, non lo ha mai fatto nessuno.

Il Prodotto interno lordo l’estate scorsa è aumentato perché faceva caldo e i condizionatori giravano al massimo. Signora, l’Istat destagionalizza tutti i dati, stia tranquilla.

L’ultima riguarda la Tap.

Il gasdotto che parte dall’Arzerbaigian e che, arrivato in Italia, in Puglia, dovrebbe collegarsi alla rete europea: “Il Sud ha bisogno di altre infrastrutture”, dice la Lezzi per dire no alla Tap.

Signora, non è un’infrastruttura per il Sud, è un’infrastruttura europea, transcontinentale, per dipendere meno dal gas russo. In Puglia ne passano solo pochi chilometri, tutti sottoterra. Deve portare il gas in Europa, non in Puglia.

Ma le sconnessioni della Lezzi funzionano così. Tu le dici: guarda quante stelle ci sono in cielo, e lei ti risponde, ma là c’è un cane che sta facendo pipì.

La Lezzi è un caso molto evidente, ma quella delle sconnessioni è un dato generale dei 5 stelle. Vivono in un mondo talmente inventato, diverso dal nostro, che a volte risulta impossibile seguirlo.

La Tav e la Tap sono progetti internazionali, approvati da numerosi Stati, ma loro li vogliono bloccare facendosi forti dell’opinione di qualche migliaio di abitanti pugliesi o della Val di Susa.

Del resto del mondo non gli importa nulla.

Della realtà nemmeno (“Avete provato a appoggiare un asciugamano su un gasdotto?”).

Il decreto stupidità di Di Maio, partito con l’idea di tutelare i lavoratori, ne lascerà molti invece senza lavoro. Non importa, va bene così. La cosa importante è che quello che resta sia ordinato e felice.

Questa visione, ossessivamente giustizialista-perbenista, non è un caso.

Discende in forma diretta dal fondatore, Gianroberto Casaleggio, che tutti oggi chiamano un visionario, mentre era semplicemente un demente: fra le sue molte proposte (oltre alla democrazia diretta e altre sciocchezze), quella di rinchiudere i corrotti in gabbie, da sistemare ai bordi delle tangenziali urbane.

Il marchio di fabbrica dei 5 stelle è quello.

Il loro sogno, che però stanno perseguendo con una certa tenacia, è il ritorno a un’Italia silvo-pastorale che loro immaginano felice e pulita.

Poiché non sanno niente e sono figli politici di un demente, ignorano che gli italiani sono scappati a milioni in questo dopoguerra dalle campagne e che non vi ritorneranno mai.

Solo piccolissime avanguardie di radical-chic hanno ricomprato pezzettini di terra dei padri e stanno sperimentando la coltivazione di carote e broccoli come stile di vita.

Loro (non la Lega di Salvini) sono contro qualsiasi grande opera, cioè contro qualsiasi cosa che vada oltre il borsellino della casalinga di Voghera.

Eppure, dicono i sondaggi, i 5 stelle e i cugini della Lega, hanno in mano il paese. Come mai?

Per avere la risposta basta guardare a che cosa si è ridotta la politica tradizionale.

Il Pd sembra un’assemblea di condominio, dove tutti si siano già presentati ben bevuti.

Forza Italia sta appesa alle gambe dell’82enne Berlusconi.

In più, dal mondo della politica tradizionale non arriva alcun messaggio sensato.

Il Pd vaga per le periferie, non si sa bene a fare che cosa, Renzi è in sonno, Forza Italia cerca di resistere all’Opa di Salvini e di altro al momento non si preoccupa.

E l’Italia? Ma, chi lo sa?

E quindi? Quindi i 5 stelle e i loro cugini leghisti vanno distrutti.

Come dice Giuliano Ferrara “non per quel che fanno, ma per quel che sono”, cioè una massa di ignoranti con idee ricevute da un demente politico.

D’altra parte, tutto era già chiaro sin dai tempi di Saint-Just e della rivoluzione francese: al re va tagliata la testa, non perché ha fatto questo o non ha fatto quello, ma perché è il re. Le rivoluzioni sono questo.

I leghisti e i 5 stelle vanno eliminati perché sono quello che sono: il contrario di un’Italia competitiva sui mercati, progredita, civile, settima potenza industriale del mondo.

(Giuseppe Turani – Sconnessi e felici)

GUARDARE DALLA PARTE SBAGLIATA DEL CANNOCCHIALE


GUARDARE DALLA PARTE SBAGLIATA DEL CANNOCCHIALE

I consigli per l’estate aggiornati:

Non uscite nelle ore più calde.

Bevete molta acqua.

Mangiate molta frutta e verdura.

Non stendete un asciugamano sopra un gasdotto.

Che poi se lo mettete in lavatrice intossicate le tubature di tutto il palazzo.

O forse si potrebbe provare a volarci sopra tipo Aladin.

Suggerimento particolarmente utile d’estate col caldo: sdraiarsi sopra il gasdotto e il dimagrimento immediato è assicurato.

Ma non scherziamo. Con l’asciugamano non succede nulla. Lo sappiamo. È una battuta del ministro del Sud, signora Lezzi. Il problema è con il materassino. Se si mette un materassino sopra un gasdotto, potrebbe esplodere. Si sa.

E poi si spaventerebbero anche i pesci.

Visto il momento, vi dico che state guardando dalla parte sbagliata del cannocchiale e suggerirei: bevete poca acqua e molti superalcolici, uscite nelle ore più calde e dopo aver mangiato due porzioni di brasato con polenta.

Chissà, forse, qualcuno laureato all’Università della strada, potrebbe anche ascoltare e farne una legge obbligatoria.

Come la Raggi, a Roma, a proposito di vaccinazioni: “La scuola garantisce che sia rispettato il periodo di quarantena (4-8 settimane) per il soggetto appena vaccinato con virus attenuato al fine di evitare contagi indotti dalle stesse, secondo il principio di precauzione”.

Appunto guardare dalla parte sbagliata del cannocchiale.