Archivi del giorno: 7 agosto 2010

NON E’ SATIRA MA “BAGAGLINAGGIO”


NON E’ SATIRA MA SFOTTIMENTO

Un’arte in cui il giornale “Libero” (per modo di dire) eccelle.

Oggi c’è un articolo di Mario Giordano che prova a mettere insieme il governo tecnico o il governo istituzionale,  (come si sente dire da più parti).

I suggerimenti che vengono proposti sono vari e motivati.

PdC. : Ezio Mauro per quel che scrive e per quel che perde in lettori col suo partito PdR (partito della repubblica)

·         Viminale:  Giuseppe D’avanzo perché da tempo vuole presenre in mano le leve della Questura

·         Economia: De Benedetti, se ne intende di deficit

·         Esteri:  Saviano, così può viaggiare

·         Ministero Gioventù: Giorgio Bocca, con sottosegretari Levi Montalcini, Zavoli, ecc

·         Sostituzione del ministero del federalismo con quello della legalità: Travaglio? Flores D’Arcais? No, la spunta Totò Cuffaro

·         Infrastrutture: Casa  Caltagirone

·         Agricoltura: Rutelli, si occuperà delle API

·         Trasporti: D’Alema, ci tiene alla navigazione

·         Ministero per l’Asia: Veltroni (ma non voleva andare in Africa?) appunto

·         Rapporti col parlamento: Bersani, così potrà mettere d’accordo le sue correnti

·         Difesa: Rosy Bindi così dimostrerà di avere le palle

·         Lavoro: Luca Cordero di Montezemolo, non avendo mai lavorato in vita sua

·         Istruzione: Antonio Di Pietro

·         Giustizia: Gspare Spatuzza

Eccetera.

Per chi volesse leggere il tutto può cliccare qui.

Si fa satira? Forse, ma più che di satira, sa di “Bagaglino”,  spettacolo.

Si può provare a bagaglinare anche noi,  come ha fatto il blog l’89, che ha tentato, riuscendoci,  di sfidare il Marietto.

Divertente tenzone. Si può leggere :qui

DICONO DI LUI…INAFFIDABILE


SORVEGLIATO SPECIALE

INAFFIDABILE

E’ da tempo presente, nei nostri “alleati”, il sospetto che il nostro presidente del consiglio sia esposto a pressioni esterne.

Per le diplomazie straniere “Cesare” inquieta di più che il cavaliere-bavaglio o del premier-pinocchio.

Da tempo le cancellerie dei Paesi alleati, tengono sotto sorveglianza speciale, sia le vicende giudiziarie del cavaliere, sia quelle che investono i suoi fedelissimi.

I rapporti spediti ai rispettivi ministeri degli esteri sono sempre più imbarazzanti. Fanno persino fatica a tenere il passo delle rivelazioni che a cascata delineano un sistema di corruzione che non può essere concepito, tanto meno tollerato, da nessuna democrazia europea degna di questo nome.

Torna con forza il tema della ricattabilità del cavaliere.

Tema che collega presente e passato.

Serge Raffy (del Nouvel Observateur), sottolinea l’ipotesi di una infiltrazione della mafia russa al vertice dello Stato italiano, con riferimento all’inchiesta di Bari, alle escort, alla droga, alle escort arrivate dall’est, al ruolo di Gianpaolo Tarantini, tra l’altro consulente della russa Fisiokom.

Un riferimento, questo della Fisiokom, che fa da filo conduttore alle “amicizie personali”, agli attestati di stima, ai viaggi “particolari” del cavaliere nelle repubbliche dell’ex impero sovietico : a dominare è la “diplomazia del gas”, quella che lega Berlusconi al primo ministro russo Vladimir Putin e al discusso presidente della Bioelorussia Aleksander Lukashenko.

L’Italia di Berlusconi è osservata speciale. Un primo ministro che conduce una vita come quella di Berlusconi non è ritenuto affidabile, perché può essere ricattato, perché può prendere decisioni sconsiderate e quindi mettere in pericolo non solo la stabilità dell’Italia, ma anche quella di tutto il sistema Atlantico e dell’Unione europea.

Dal capo del governo dipendono i servizi segreti e le forze armate ed è in possesso dei nullaosta della Nato che danno accesso ai segreti degli armamenti nucleari.

Per questo la sua ricattabilità è un affare che va oltre i confini nazionali. Così come lo sono i torbidi intrecci tra affari, politica e holding criminali che, anch’esse, hanno una dimensione sovranazionale.

(Fonte:  quotidiani italiani e stranieri)