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PERCHÈ IL POPULISMO DEL M5S SEMBRA IMBATTIBILE?


PERCHÈ IL POPULISMO DEL M5S SEMBRA IMBATTIBILE?

Non è vero che il populismo a 5 stelle sia imbattibile. Sarebbe sufficiente fargli davvero la guerra. Cosa che oggi, qui in Italia, non si fa.

Ci si potrebbe chiedere, e infatti ci si chiede, come possa resistere al centro del sistema politico italiano, una creatura abnorme come i 5 stelle. Un movimento politico che si segnala per la sua assoluta mancanza di democrazia, per la totale stravaganza delle sue idee e per essere, di fatto, posseduto da un comico (non certo uno statista) e da una S.r.l. E per l’assoluta immodestia dei suoi rappresentanti in parlamento.

La risposta è semplice.

Benché quasi tutto nel movimento sia illegale, la maggior parte dei giuristi e dei costituzionalisti italiani non solleva il problema. I protervi difensori della Costituzione nulla hanno da dire nei confronti di questo mostro giuridico (di cui, tecnicamente, non si sa più nemmeno bene chi sia il capo o il responsabile).

La spiegazione di questo disinteresse-approvazione è duplice.

Alcuni ritengono che non valga la pena di perdere tempo con le contorsioni dei 5 stelle. Altri, molto astuti, pensano invece di poterne ricavare qualcosa di buono, poltrone, per essere chiari.

Mi viene in mente il povero Rodotà (eminente studioso, custode della Costituzione, e che Dio l’abbia in gloria) che, in occasione dell’ultima nomina del presidente della Repubblica, aveva addirittura accettato di essere il loro candidato alla massima carica istituzionale, si era commosso, per pochi clik e dopo un colloquio telefonico con Grillo. Invece di sbattergli il telefono in faccia, da studioso e bravo qual era, gli ha risposto ok.

Ma, se è capitato a lui un “simile” onore, anche per altri la buona sorte può avere in serbo qualcosa, in caso di governo a 5 stelle. Uno stipendio di quelli che convincono, per esempio.

E allora stiamo zitti e lasciamo che il grillo faccia strame della politica italiana e della Costituzione.

Se la “cultura grillina” ha queste debolezze, la politica militante non è da meno e sta offrendo uno spettacolo ignobile di se stessa.

In tutta Europa, e nel mondo (dopo Trump) il problema sembra essere il populismo.

Meno in Italia.

Qui, in Italia, a parte l’ala renziana del Pd (e forse Berlusconi), tutti gli altri in pratica corteggiano i 5 stelle. Fanno finta che siano onesti, per bene e competenti. In realtà, come si sa, sperano solo che i 5 stelle abbiano bisogno di arricchire il loro eventuale governo con qualche faccia esterna. E loro sono pronti.

Poi ci sono i dementi (vedi Bersani) che addirittura pensano, se sarà il caso, di aggiungere i loro eventuali (pochi) voti a quelli di Grillo per fare un governo fascio-comunista. La vicenda è buffa: demonizzano Renzi, dicendo che vuol fare un governo con Berlusconi. Intanto, loro sono pronti a farlo con Grillo, (attraverso giggino) che è molto peggio e che è il cuore del populismo in Italia. Ho una definizione particolare per loro, che mi fa sorridere: sono come cagnolini che scodinzolano e annusano il didietro di una cagnetta in calore, tanto sono patetici.

In sostanza, i grillini prosperano, e forse arriveranno davvero al governo perché nessuno, in Italia, a partire dai giornali, tutti pro grillismo, sta facendo la guerra al populismo. Anzi, molti sperano che vinca e sognano di fare un governo insieme.

Basterebbe questo per affermare che oggi la politica italiana, mediamente, sta fornendo uno dei peggiori spettacoli in Europa. Anzi, il peggiore.

Non è vero, quindi, che il populismo a 5 stelle sia imbattibile. E’ vero invece che nessuno gli si oppone, a parte Renzi. Tutti gli altri “stanno a vedere”, pronti a saltare sul carro dei ciarlatani penta stellati.

Mi sembra persino da dementi aver dato il nome a un partito politico (perché di un partito si tratta), la parola movimento non significa niente, sono sempre “di parte”, di un albergo a cinque stelle. Solo per ricchi. Ridicolo.

I PERSONAGGI CHE OGGI SPARANO A ZERO SU RENZI NON SANNO RICONOSCERE I PROPRI FALLIMENTI


I PERSONAGGI CHE OGGI SPARANO A ZERO SU RENZI NON SANNO RICONOSCERE I PROPRI FALLIMENTI

Un fallimento così grande che ha non ha uguali al mondo ha portato Berlusconi e il PD di D’Alema nel 2011 ad appoggiare Monti e la sua austerità nefasta, fatta solo di tagli e tasse infami sui redditi più bassi e pensioni e la richiesta di rientro immediato entro 6 mesi dei fidi alle imprese che, in un paese fermo da 20 e sempre senza investimenti, in 2 anni ha fatto perdere il 25% di produzione industriale, più di 500.000 posti di lavoro.

Una tal politica, che davvero non ha niente a che fare con la politica, ha fatto crescere le famiglie in povertà assoluta da 2,6 a 4,4 Milioni. Ha creato milioni di precari CoCoCo e di finte partite IVA senza diritti sociali e contributi e di giovani disoccupati.

Ha aumentato il deficit del Pil, e una perdita di quasi il 10% di PIL che diminuiva ancora del -1,9%, precipitando l’Italia in una spirale recessiva.

Come si fa a riproporre D’Alema, Bersani e anche Berlusconi. Capisco che lui ha i soldi e i media e tutti gli altri sono in bolletta, ma un minimo di onestà intellettuale ci vorrebbe.

In 20 anni poi, Berlusconi e Monti hanno creato le condizioni sociali di degrado, miseria e povertà che hanno permesso ai due padroni 5S e al nuovo gruppo mediatico di Cairo/La7/il Fatto di sviluppare un secondo partito padronale fatto di imbonitori. Non ne bastava già uno, figurarsi quanto in basso può precipitare il nostro paese con due.

Certo non si possono ricuperare 20 anni di declino e la mazzata mortale di Monti in 3-4 anni, ma Renzi ha fatto ripartire il paese realizzando molti provvedimenti concreti, per aumentare il benessere delle fasce più basse della popolazione, ormai allo stremo dopo 20 anni di continuo declino e per favorire il rilancio degli investimenti per l’ammodernamento di tutti i settori del paese.

Così il PIL è passato dal -1.9% del 2014 al +1.5% del 2017 e si è ridotto costantemente il deficit annuo rispetto agli anni precedenti.

La verità è che l’Italia è in recupero in Europa e il nuovo PD di Renzi ha già proposto di ottenere una maggiore flessibilità fino al 2,9% del PIL, per aumentare e accelerare gli investimenti per l’ammodernamento di tutti i settori del paese, ridiventare competitivi com’eravamo prima del 95 e ottenere così aumenti sostenibili di produttività e redditi medi. in un quadro di giustizia sociale ed inclusione.

Questo tutti i pennivendoli non lo scriveranno mai.

E adesso D’Alema e Bersani, cui si è aggregato, pare Pisapia, hanno giurato che riporteranno l’Italia, in pochi mesi, ai grandi altezze, solo se Renzi si toglie dai piedi.  Vogliono un paese derenzizzato.

Renzi è segretario del Pd perché votato dai cittadini che vengono umilmente da sinistra. Ma per certi personaggi, che definisco rancorosi, perché loro non hanno avuto le stesse capacità, si vede che è un grosso problema.

Ma chi credono di essere, le fatine con la bacchetta magica? La sinistra in Italia, prima dei PD con Renzi segretario, è sempre stata minoranza destinata ad essere costantemente all’opposizione, senza alleanze. Figuriamoci la sinistra radicale, con Vendola, Civati, Fassina, Fratoianni, Ferrero, Grasso! In politica e per salvare un paese bisogna essere realistici.

Una cosa mi ha fatto ridere dell’indeciso e poco importante Pisapia, è quando ha detto: “Non ci stiamo a far il cespuglio del PD “. Ma non è il Pd che vi relega in quel ruolo, son gli elettori che vi pesano come e meno di un cespuglio.

E’ triste constatare che il futuro dell’Italia sia inchiodato e dipenda da come si comporterà il vecchio PD, nella seduta della Commissione d’Inchiesta sulle banche relativamente al caso Mps.

Le intimidazioni e le minacce che stanno esercitando i club di potere (istituzionali, imprenditoriali e politici) su Renzi, stanno diventando disperati e sintetizzati dallo scoramento espresso da Prodi.

Non la perdoneranno a Renzi ma spero che i cittadini capiscano, chi, fino al 2013 ha portato il Paese al quasi disastro.

Renzi nel suo muoversi ha pestato i piedi a tanta gente, però, se la sinistra ne avesse la volontà e la capacità per sfruttare l’occasione offertale da questa legge elettorale, avrebbe la grossa opportunità d’avere i numeri per governare il paese. Se non ci riuscirà non dipenderà né dalla destra né dai votatori di pancia del buffone, ma da quei politici di sinistra che hanno avuto le stesse opportunità di Renzi, ed hanno fallito.

Il numero dei voti del Pd, quando Renzi ha preso in mano le redini del paese, non erano quelli del Pd di Bersani? Anzi Bersani rimproverava Renzi di governare coi suoi voti e allora perché non ha fatto coraggiose riforme, ma ha lasciato il timone e si è alleato a Berlusconi per formare il governo Monti?

Un motivo di fondo c’era. Non era neppure riuscito ed eleggere un presidente della Repubblica  ed ha pregato in ginocchio che Napolitano restasse. Di conseguenza Napolitano non ha potuto affidare alcun incarico a Bersani. Era la sconfitta più feroce.

Poi di suo Napolitano ha nominato Monti. E a Bersani non è rimasto altro che fare il servo di quel governo.

Tuttavia, aldilà di nomi e personalismi, l’Italia si salverà soltanto se ci si riprende tanta responsabilità.

Tutti quanti! E per “tutti quanti”, intendo anche la mitica società civile. A leggere certi giornali, e relativi commenti, non solo viene il latte alle ginocchia, ma viene la sensazione che sia solo un gioco mediatico in sostituzione alla mediocre capacità di stare al mondo!

(Pochi minuti fa ho appreso dal Tg3, che Mdp, Bersani, Speranza e D’Alema, chiedono al Pd, per unirsi, che vengano azzerate tutte le riforme fatte da Renzi e che lui scompaia. In pratica vogliono ritornare al 2013, ma con l’economia in ripresa. Semplicemente indecente. Cosa vorrebbe dire tutto qiesto bizzarro ragionamento: rovinare ancora il paese per qualche anno, riportarlo in basso e poi richiamare Renzi, per disperazione? Per la miseria nera, non avete ancora capito che siete dei falliti?)