NOI SIAM COME LE LUCCIOLE


NOI SIAM COME LE LUCCIOLE, BRILLIAMO NELLE TENEBRE

Noi siam come le lucciole, brilliamo nelle tenebre,

schiave di un mondo brutal, noi siamo i fiori del mal.

 Se il nostro cuor vuol piangere,noi pur dobbiam sorridere

danzando sui marciapiè, finché la luna c’è.

Sono le parole del ritornello di una vecchia canzone degli anni venti (1927),  sulla prostituzione per strada.

A Bologna il Comando provinciale dei Carabinieri ha distribuito da settembre a dicembre dell’anno scorso, un questionario alle “lucciole” che esercitano sui viali cittadini. Nel questionario si chiede anche dove abitano e quanto guadagnano.

L’iniziativa ha destato molte polemiche soprattutto da parte delle associazioni che si occupano delle prostitute, e dei consiglieri comunali di Sinistra e Liberta. In particolare contestano l’iniziativa del Carabinieri, perché  il questionario si configura come un censimento e una schedatura vera e propria mentre  nulla è stato chiesto loro a proposito della loro situazione di “tratta” o di “sfruttamento”.

Il comandante dei Carabinieri Alfonso Manzo, ha difeso l’iniziativa segnalando che non si tratta di una schedatura ma di una operazione per dare  «tutela alle donne che sono sulla strada» ed una «risposta , in termini di rispetto del decoro urbano, alle migliaia di cittadini che lamentano questo problema».

Particolarmente contro è la consigliera comunale del Sel, Cathy La Torre, che parla di un’operazione «illegittima e ipocrita». Illegittima perché contrasta con la legge Merlin che vieta qualsiasi tipo di schedatura  delle donne prostitute, ipocrita perché non può considerarsi volontaria adesione  «il rispondere a domande poste da esponenti delle Forze dell’ordine a donne che in molti casi vivono situazioni di emarginazione».

I carabinieri in tre mesi hanno controllato 248 “lucciole”. La maggioranza (95%) proviene dalla Romania. Il resto dalla Russia, Moldavia, Uruguay. L’età media: 26 anni,ma le associazioni  contestano anche questi dati, perché in realtà l’età media è di 21-22 anni, arrivano da paesi poveri e la prostituzione per loro non è una scelta individuale, ma una costrizione. Quasi tutte vivono sotto la minaccia di uno sfruttatore.

«Per stanare chi affitta in nero – dice la consigliera – ci sono altri metodi».

(Cronaca Locale di Bologna)

A chi dareste ragione?

7 Risposte

  1. Dalle mie parti la prostituzione in strada non esiste e dalla cronaca locale mi risulta in misura limitatissima in appartamento, pertanto non conosco bene il problema, ritengo però che delle leggi al passo con i tempi , quantomeno per prendere atto e regolamentare il fenomeno ci vogliano, non è possibile nascondere ipocritamente il problema, per cancellarlo , ma trovare la soluzione per tutelare delle ragazze, nuove schiave, portate sui nostri marciapiedi in gran parte non per libera scelta, mai da uno stato di necessità e miseria

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    1. L’unica cosa che si può fare, secondo me, è togliere da quell’inferno quelle che vi sono costrette, liberarle e consentire loro di scegliere un’altra vita.
      Le donne invece che per scelta vogliono vendersi, credo che possono essere libere di farlo in questo paese. In fondo il corpo è loro, la coscienza e loro e la libertà è loro. Non mi sento di condannare nessuna, se si tratta di una propria scelta.
      Ma punirei selvaggiamente chi le sfrutta.
      Ciao Sileno, un abbraccio.

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  2. I Carabinieri hanno fatto un’emerita cazzata..e te lo dice uno che conosce bene il problema.
    Concordo su quanto detto dalla Consigliera..altri sono i metodi..
    Schedare le ragazze non serve a nulla…magari seguire chi le porta lì e che viene a riprenderle..potrebbe essere una buona idea..se l’obbiettivo è eliminare la tratta di esseri umani…se invece è solo per dare il contentino agli abitanti del quartiere..allora va bene il questionario.
    Prostituzione in appartamenti…ci sono interi stabili adibiti a questo e le forze dell’ordine lo sanno perfettamente…anche perchè spesso e volentieri usufruiscono..di “servizi”..come so per certo.
    Comunque, ora per strada si trova di tutto…anche quelle che lo fanno veramente senza essere sfruttate ma semplicemente perchè non arrivano a fine mese, è un mercato in espansione..l’offerta è in costante aumento.
    a.y.s. Bibi

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    1. Anch’io sono d’accordo con la consigliera, non si può procedere ad un censimento così plateale delle prostitute. Mi è venuto in mente l’episodio delle impronte ai bimbi rom, avrà lo stesso effetto.
      Non serve a niente.
      Ma quel che è certo è che alcune donne non sono libere, non hanno scelto quella vita, qualcuno le ha costrette, perchè in questo modo è facile fare denaro. e credo anche che i Carabinieri sappiano chi siano gli sfruttatori. La storia del del questionario è solo fumo negli occhi per gli abitanti della zona che si sono lamentati.
      Le domande sul guadagno servono per l’Agenzia delle entrate, così hanno detto i Carabinieri, ma l’Agenzia non saprà che farsene perchè non è possibile tassare un lavoro che non è legale nel nostro paese.
      Ciao Bibi, un abbraccio.

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  3. Sono d’accordo con Bibi,quelle di un certo stile hanno l’appartamento o male che vada un camper lungo la strada sulle piazzole,le altre vengono schiavizzate dai papponi.
    Ciao speradisole un abbraccio Lidia.

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    1. E’ vero quelle cosiddette di alto bordo altro che appartramento!!!! Quelle del tipo che frequenta Arcore non hanno problemi, ma per me è un mondo lontano che capisco e seguo poco.
      Quelle che sono sulla strada, dico solo che sono delle poveracce, che cosa debbono sopportare lo sanno solo loro.
      Ci sono dei puzzoni, degli uibriachi, dei prepotenti, di quelli che hanno un fiato che ammazza. Non so che dire se non che sono delle vere poveracce. anche se prendono dei soldi.
      Ciao Lidia, un abbraccio

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