LE BOMBE A GRAPPOLO


LE BOMBE A GRAPPOLO

Il primo agosto 2010 è entrata in vigore la Convenzione internazionale sulle cluster bomb che proibisce produzione, impiego, immagazzinamento e trasferimento delle bombe a grappolo. Queste consistono in contenitori pieni di sub- munizioni, che quali, sganciati dagli aerei, si aprono, lasciando cadere gli ordigni su un’area grande quanto due campi di calcio. Esistono cluster bomb sparate dai cannoni. Le sub- munizioni colpiscono molto i civili. Quando non esplodono  e ciò accade molto spesso, diventano vere e proprie mine.

Finora la Convenzione che bandisce le cluster bomb è stata firmata da 108 paesi, compreso il nostro (ma non da Usa, Russia, Israele, Turchia, India, Pakistan e Cina). 38 Stati l’hanno anche ratificata, integrandola pienamente nel loro ordinamento, questo l’Italia non l’ha  fatto.

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Bombe a grappolo da oggi vietate: scatta la convenzione di Oslo, ma l’Italia di Berlusconi e La Russa non ratifica

Messaggero Cluster-bombsROMA (1 agosto) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha salutato con soddisfazione l’entrata in vigore della Convenzione di Oslo che mette al bando le bombe a grappolo (cluster bombs): «Un grande progresso», ha detto, per liberare il mondo da quelle che ha definito «armi ignobili». La Convenzione è stata ratificata a Oslo nel dicembre 2008 da 30 paesi ed è stata finora sottoscritta da 107 paesi.

 Il documento proibisce l’impiego, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di armi a submunizioni, ovvero bombe che contengono all’interno decine di piccoli ordigni che si spargono sul terreno dopo l’impatto. La Convenzione di Oslo è stata firmata da Gran Bretagna, Germania e Francia, ma non da Stati Uniti, Cina, Russia, Israele e Italia.

«Sono felicissimo che la Convenzione sulle armi a submunizioni entri in vigore oggi, 1° Agosto 2010 – ha detto Ban Ki-moon – Questo nuovo strumento è un grande progresso verso il disarmo mondiale e ci aiuterà a lottare contro l’estrema insicurezza e le sofferenze causate da queste armi terribili, in particolare ai civili a ai bambini».

 Molti dei piccoli ordigni liberati dalle cluster bombs non esplodono e rimangono sul terreno, rappresentando una minaccia costante per chiunque li tocchi o li calpesti accidentalmente […]

«Con l’entrata in vigore della nuova Convenzione, alla cui adesione esorto tutti gli Stati – ha continuato il Papa – la Comunità internazionale ha dimostrato saggezza, lungimiranza e capacità nel perseguire un risultato significativo nel campo del disarmo e del diritto umanitario internazionale». «Il mio auspicio e incoraggiamento è che si continui con sempre maggior vigore su questa strada, per la difesa della dignità e della vita umana, per la promozione dello sviluppo umano integrale, per lo stabilimento di un ordine internazionale pacifico e per la realizzazione del bene comune di tutte le persone e di tutti i popoli», ha concluso.

Senatori Pd: l’Italia non ratifica convenzione. «L’Italia continua purtroppo a distinguersi per non aver ancora ratificato la Convenzione sulle Munizioni Cluster per la messa al bando delle micidiali ‘bombe a grappolo, che entrerà in vigore a fine 2010. Sarebbe inaccettabile se il motivo di questa mancata ratificata fosse da ricercare, come sospettano le associazioni che promuovono la “Campagna italiana contro le mine”, nell’esigenza del Ministero della Difesa circa uno stanziamento per sostituire le armi messe al bando».

Lo dichiarano i senatori del Pd Della Seta, Ferrante, Amati, Di Giovan Paolo, Nerozzi e Soliani, che, sul tema, hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e ai ministri degli Esteri e della Difesa. 

 

10 Risposte

  1. Conosco bene cosa vuol dire trovare delle bombe.Sai che sono nata dopo guerra,abitavo in una scuola in una collina pochissime case e molto sparse.E’ vero la scuola era tappezzata di manifesti che ti facevano vedere bambini mutilati e quant’altro.Io una domenica mattina tornavo dalla messa,la chiesa era quasi a 5 km,al ritorno presi una scorciatoia e trovai una palla comincia a prenderla a calci ma era dura era una bomba.ero piccola 5 anni.Meno male che incontrai il guardiacaccia che mi prese per mano e mi accompagnò a casa,raccontò il fatto alla mamma che poco mancò che non svenisse,ma io non capivo perchè tutto questo.In seguito ho capito il pericolo che ho corso.Ma se io fui fortunata tanti banbini, contadini che lavorano la terra sono a rischio continuo.Ma il nostro presidente non firmerà per non contraddire il suo amico russo,e così lo scempio continuerà.
    Ciao speradisole a presto.Lidia

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    1. Il mio grande sospetto per la mancata ratifica della convenzione è il fatto che noi, queste armi le produciamo.
      Rinunciare ad un introito simile psre non se ne abbia voglia, ma la distruzione di esseri innocenti, non tocca la coscienza di chi, invece, dovrebbero essere i primi a ratificare questo obbrobrio, i governanti italiani, del paese con una più lunga storia di civiltà.
      Migliaia di ordigni sono nascosti nei terreni e faranno migliaia di vittine, per anni ed anni. Perchè questa bombe più piccole, spesso non esplodono, quando toccano il terreno, sono come mine pericolosissime.
      Si calcola che nel Libano, per esempio, durante la recente guerra, ne siano state sganciate 4.000.000 di quelle grandi.
      Nelle zone del Pakistan e dell’India dove c’è ora un’area grandissima colpita dalle alluvioni dovute alle piogge monsoniche, un numero infinitesimale di queste piccole bombe sono tracinate, a valle, inesplose e quindi pericolose perchè sono diventate delle mine. Oltre all’alluvione ci possono essere altre vittime da esplosione di queste mine.
      E’ allucinante se ci si pensa, in quale inferno vive quella gente.
      Anche noi contribuiamo al massacro.
      Grazie Lidia, sepmre cara, arrivederci ed un abbraccio.

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  2. E’ un tema molto delicato. Solo chi ha avuto modo di subirne le conseguenze potrebbe dare una risposta sensata. Da parte mia posso solo dire, come persona contraria a qualsiasi forma violenza a parte quella di ricevere un paio di cazzotti sempre che io abbia torto, i responsabili che non firmano questa moratoria o non hanno figli oppure non capiscono il male che causano queste armi, in termini di bambini. Come fanno a prendere sonno alla sera? come fanno ad essere orgogliosi del lavoro che svolgono? cosa raccontano ai loro nipoti o ai figli, se ne hanno? E’ mai possibile che abbiano messo la coscienza in soffitta?
    Guarda speradisole, ho tanta di quella rabbia in corpo in questo momento da poter dire tante fesserie, anche perché questa mattina ho assistito, in prima fila, ai funerali di Cossiga, incuranti delle sue volontà, si sono presentate delle facce che se avessi avuto delle uova avrei fatto scempio delle loro facce e del loro modo di apparire, a costo di essere arrestato ma con soddisfazione.
    Ciao speradisole, avrei voluto dare un contributo più sensato ma, in questo momento, non so esprimermi meglio di così.
    Ciao a tutti.

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    1. La faccia tosta del nostro paese però è questa, formalmente la convenzione è stata firmata, ma non è stata ratificata nei nostri ordinamenti.
      E’ come dire: “Sono d’accordo con quello che la convenzione dice, ma io continuo a fabbricarle, queste bombe”.
      In questo sta il doppiogiochismo del nostro paese. Ma la gente questo non lo sa, e pensa chi l’Italia, con la firma della convenzione sia a posto. No, non siamo a posto.
      Una sola bomba di questo tipo contiene centinaia di piccoli ordigni, che nel cadere coprono un’area pari a due campi di calcio e la maggior parte non esplode. Prova ad immaginare quanto territorio può essere minato, con lo sgancio di 4.000.000 milioni di bombe di questo tipo.
      E’ un eccidio perpetuo e noi contribuiamo a questo eccidio.
      Hai sentito se, per caso, la tv di Minzolini ne ha parlato, o ha preferito parlare del caldo e del nido delle rondini?
      Anche questo a me fa rabbia.

      A proposito dei funerali di Cossiga, c’era da scommetterci che qualcuno, contro qualsiasi volontà del morto ed in totale mancanza di rispetto di un morto, andasse a farsi vedere.
      Come a una festa.
      Certa gente non può lasciarsi sfuggire un’opportunità come il funerale di una persona importante, a dispetto anche di quello che ha lasciato detto.
      Tanto non torna di certo per protestare.
      Credo che Cossiga abbia voluto negare la presenza dei paparazzi che ora governano, al suo funerale, proprio per evitare le scene di “gioiosa festività” cui spesso abbiamo assistito durante i funerali di Stato.
      A me per esempio, risultano insopportabili gli applausi ad un funerale.
      Ciao Antonio, un saluto grande ed una buona giornata anche a te.
      P.S. Hai fatto bene, da buon corregionale, a salutare in prima fila Cossiga.

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  3. il nostro governo non ne insacca una, cosè mette la firma per farsi dire bravo bravo dai chi non si informa o chi non capisce e sotto sotto continua a tirarsi il suo, non stiamo parlando di cioccolattini ma di bombe che uccidono e loro sempre a cercare guadagno e consenso pubblico…

    per curiosità quali paesi non hanno ratificato?

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    1. I paesi che hanno sottoscritto la Convenzione internazionale a Oslo (dicembre 2008) contro le cluster bomb, sono finora 108, ma solo 38 l’hanno ratificata, cioè inclusa nei propri ordinamenti. Tra i paesi che l’hanno ratificata troviamo la Gran Bretagna, la Germania, la Francia, ma non l’Italia).
      Ci sono paese come USA, Russia, India,Turchia, Israele, Pakistan e Cina che non hanno neppure firmato la Convenzione.
      Per fartene un’idea guarda un po’:

      Ciao Mercante di Vento.

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  4. Non so se ricordate un imprenditore bresciano,che fabbricava bombe antiuomo,poi per le domande dei figli,cessò la sua attività.
    Addirittura andava nei paesi ai quali sapeva dove erano state vendute e come volontario andava a cercarle,rischiando la vita.
    Allora fu una notizia,ma non al punto di dargli tanto spazio mediatico.
    Ciao speradisole a presto Lidia.

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    1. Solo se si vede con i propri occhi certi obbrobri colpiscono anche il cuore.
      Ma non dovrebbero neppure farle le bombe!
      Non lo ricordo questo episodio dell’imprenditore, magari i figli facessero ravvedere i padri, in queste cose.
      Grazie Lidia, come sempre, un abbaccio.

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    2. Ciao Gibran, volevo chiederti se ti ricordi come si chiamasse quell’imprenditore di cui parli, che poi si è pentito. Mi piacerebbe parlarci. Sono un regista di documentari e ne sto facendo uno sull’eredità della guerra.

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      1. Carissimo Riccardo,
        purtoppo da almeno due anni Gibran non frequenta più questo blog. Per me era una cara amica, ma che il tempo e forse altre cose, l’hanno allontanata.
        Un saluto. Speradisole.

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