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GERMANIA


GERMANIA

Sembra evidente che i nostri “amici” tedeschi non ci vogliano, in questo momento, particolarmente bene.

Prima di tutto salta agli occhi l’ennesimo attacco al nostro turismo con il loro giornale più popolare la “Bild”, pronta a diffondere notizie di improbabili attentati da parte dei venditori ambulanti sulle nostre spiagge http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/19/terrorismo-bild-spiagge-italiane-a-rischio-attentati-islamisti-travestiti-da-ambulanti/2650828/.

Inoltre, con la conclamata sfiducia da parte di alti rappresentanti del mondo finanziario tedesco nei confronti di Mario Draghi, “l’italiano”, per la gestione Bce, condita da rivendicazione per cui, dopo Draghi, deve “toccare a loro”.

Infine con la secca risposta negativa della Merkel al nostro Presidente del Consiglio Renzi, su una ragionevole proposta riguardante i seri problemi degli immigrati extra europei.

Si sono offesi con noi perché siamo “scolari” poco disciplinati nei loro riguardi?

Per metterci al loro livello, in questo momento piuttosto basso, dovremmo forse ricordare loro, con decisione, la dura aggressività di Berlino, verso gli altri Paesi con la politica nefasta dell’austerità, nonché la pessima figura fatta dalla Germania con lo scandalo Wolkswagen.

Una delle ultime trovate contro di noi: per la Bundesbank lo spread che oggi non assilla più i sonni del Tesoro italiano, di fatto è solo congelato: servirebbe un’operazione verità per arrivare ad una federazione europea. Come? Semplice, almeno per Weidmann (il tedesco): riducendo l’indebitamento pubblico e gli acquisti a piene mani di bond governativi da parte delle banche e facendo molte riforme. Sulla carta non sbaglia, ma questa ricetta per l’Italia significherebbe subito una bolletta da 100 miliardi di euro di titoli che si riverserebbero sui mercati, uscendo dai bilanci degli istituti di credito (che oggi ne hanno in pancia per 270 miliardi). E un aumento considerevole dello spread sui Bund tedeschi, che oggi viaggia poco sopra i 120 punti base.

L’Italia e parte dell’Unione sono ovviamente contrari a questo scambio irricevibile che ancora oggi Weidmann si ostina a riproporre, ovvero garanzia unica dei depositi contro tetto al possesso dei titoli di Stato. La Bundesbank e il governo della Merkel andranno avanti lo stesso, perché sono convinti che ciò che è buono per la Germania, sia buono per l’Europa e per l’Italia. Si sbagliano, ma sarà complicato convincerli di rivedere le loro posizioni.

Forse soffrono di inferiorità storica?

Perché no, in fondo, la Germania era una provincia romana!

“La Germania (ovvero la Germania magna dei Latini) era il nome della provincia romana costituita dopo le prime campagne di Druso del 129 a.C., sotto l’imperatore romano Augusto, ad oriente del fiume Reno, nei territori che i Romani identificarono con il nome di Germania Magna (in corrispondenza degli attuali Paesi Bassi e Germania). Della sua esistenza parla esplicitamente Dione[1]. Il suo confine orientale avrebbe dovuto coincidere con il fiume Elba, fino a comprendere il potente regno boemo dei Marcomanni di Maroboduo (vedi voce occupazione romana della Germania sotto Augusto).

Cessò di esistere solo 20 anni più tardi, nel 9 d.C. in occasione della disfatta di Publio Quintilio Varo nella battaglia della foresta di Teutoburgo”. (tratto da Wikipedia)

Da quelle terre germaniche sono partite orde di barbari che hanno invaso il nostro paese, distruggengo tutto e rovinando le bellissime strutture storiche di Roma. Un po’ come l’Isis, la loro forza era il potere. Il passato di Roma per quei barbari era inutile. E sicuramente non era roba loro e quindi si poteva distruggere. Non si sono mai smentiti, neppure nel secolo scorso.

C’è sempre un momento nella nostra vita, in cui vale la pena approfondire la storia. E’ affascinante leggere per esempio http://www.storiologia.it/popoliantichi/barbari.htm.  Per capire anche che i popoli non sono mai stati “fermi” su una terra sola. Anche allora i muri non servirono.