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COSA RESTA DI UN ANNO


COSA RESTA DI UN ANNO

Molte cose, ma cerchiamo di scegliere, fra le cose politiche, quelle che avranno conseguenze anche nell’anno nuovo.

La prima: Un pericoloso cortocircuito tra poteri dello stato, fatto di sovrapposizioni, ingerenze e connivenze.

La seconda: Due governi: uno giallo verde e uno giallo rosso. Tutti attaccati al palo della fortuna dei 5s. Sappiamo che il giallo verde ha lasciato in eredità disastri, come i decreti sicurezza, quota 100, reddito di cittadinanza, ma sappiamo anche che il secondo governo gallo rosso, non ha posto rimedio a nulla di tutto ciò. Ha lasciato tutto in essere. Qualcosa dovrà cambiare.

La terza: Un movimento, quello delle sardine, nato improvvisamente, con l’unico programma di contrastare la disumanità di Salvini e l’odio che ha sparso a piene mani durante tutto l’anno, attraverso il suo comizi e scritti. Una novità assoluta che forse continuerà.

La quarta: La nascita di nuove forze politiche, con scissioni per incompatibilità di carattere e di incapacità riformista di alcuni e di caduta sulla conservazione dello status quo di altri. Non sarà semplice mettersi d’accordo e le liti continueranno, questo è certo. Ovviamente parlo della sinistra, perché la destra, furba e opportunista, non mette in piazza le proprie crepe e differenze.

La quinta: Una persona, entusiasmata dai sondaggi si è creduta talmente importante ed indispensabile, da chiedere i “pieni poteri” per governare da solo, dopo 90 anni da un altro che aveva gestito malamente i pieni poteri, portando il paese alla guerra. Quel Salvini che, con ogni probabilità, sarà protagonista, ahimè, anche nell’anno prossimo.

Per quanto riguarda il primo punto, c’è un pericolo: Coloro che pensano, da posizioni di potere, di poter utilizzare il cancro della competizione fra poteri dello stato, per trarne vantaggio, non comprendono il grave rischio al quale stanno esponendo la credibilità e la tenuta del nostro sistema democratico.

Chi pensa ancora di poter regolare i suoi conti interni, sfruttando il debordare del sistema giudiziario, sta solo scavando la fossa alla sua credibilità e alla sua residuale autorevolezza.

Abbiamo già visto il disastro di una certa sinistra forcaiola e perdente, quando cercò la meschina rivalsa alla sua incapacità di ottenere consenso nel paese, cavalcò il giustizialismo contro Berlusconi, anziché provare a contrastarlo su programmi e proposte.

Potrebbe succedere la stessa cosa contro Salvini, se la politica rimane chiusa nell’antisalvinismo.

Il giudizio umano e politico nei suoi confronti è di condanna per la gestione del tema immigrazione tutta improntata sul becero immaginario.

Il blocco di alcune navi più grandi e “visibili”, ad uso e consumo dei media.

La totale noncuranza per gli sbarchi incessanti sulle nostre coste di imbarcazioni di minori dimensioni.

La strumentalizzazione del dolore e della sofferenza di esseri umani utilizzati come strumenti di ricatto politico.

La sua azione politica è stata condivisa e sottoscritta dai suoi alleati di governo, il m5s e il Presidente del Consiglio Conte, che si presentò gaudente in conferenza stampa per annunciare e sostenere i decreti sicurezza, armato di cartoncino che ne annunciava il varo e che adesso è diventato anche l’icona del Pd e il m5s l’alleato affidabile.

Chi l’avrebbe detto? Ma il tutto continuerà?

Il m5s, adesso, annuncia che voterà per la concessione dell’autorizzazione a procedere contro Salvini. Il volto double face del movimento 5s che ogni volta fa capolino. Il Pd, per imbonirsi la sua ala forcaiola ed in vena di rivalse, si accoda mestamente ai grillini.

La vera politica non è questa. Tutti noi dobbiamo essere altra cosa da questo e forse il movimento delle sardine lo stanno, educatamente e senza insulti, dimostrando.

Le azioni dell’ex ministro dell’interno, piaccia o no, erano condivise dalla maggioranza del Paese rappresentato nei suoi organi democraticamente eletti e quando Salvini lo rivendica è impossibile dargli torto.

Il governo giallo rosso non ha abrogato i decreti sicurezza di Salvini, ha fatto scempio della prescrizione e la sua anima forcaiola, sinistra e vendicativa fa orrore e paura.

Non cadiamo nel trappolone di rivalse insensate, gli italiani amano i martiri e li votano.

La politica si trova in una dei suoi momenti più bassi. E si nota. In particolare sulle difficoltà di risolvere, senza contraddizioni, liti con minacce di dimissioni, le peggiori situazioni come la questione economica, la questione giudiziaria, la salvezza delle industrie italiane, la cronica mancanza di lavoro e il continuo inceppamento sulla possibilità di sfruttare i soldi europei già in cassa, per ampliare le nostre infrastrutture e dare lavori a molti altri.

Non resta che fare politica e cercando il consenso sulle idee e con queste provare a convincere gli italiani e a sconfiggere i nostri avversari politici.

Cerchiamo di mantenere una nostra identità politica e di non farci travolgere da ricatti ed estremismi a noi estranei.

Non sarà facile. Nulla è semplice in democrazia.