BISOGNA ESSERCI OGGI, SE DAVVERO VOGLIAMO CREDERE DI AVERE ANCORA ANCHE UN DOMANI.


BISOGNA ESSERCI OGGI, SE DAVVERO VOGLIAMO CREDERE DI AVERE ANCORA ANCHE UN DOMANI

Forse ha ragione una mia carissima amica quando scrive che adesso ci manca qualcosa, e dice;

“Ho ascoltato l’intervento conclusivo di Matteo Renzi alla Leopolda, e non ho potuto fare a meno di cogliere un particolare non da poco, ovvero che, nelle sua pur logica e condivisibile costruzione del discorso, ci sono due falle, due pezzi mancanti che saltano subito all’occhio perché sono macroscopici.

Il primo, è il presente.

Perché parlare di futuro è bello, importante e persino necessario, ma resta da affrontare l’oggi.

E non basta dire che i nostri parlamentari si battono in aula e nelle commissioni , ci mancherebbe altro, li abbiamo eletti per questo, quando ciò che manca davvero, per fare opposizione, è una linea politica netta e senza equivoci, una controproposta forte e politicamente competitiva, una leadership salda e riconosciuta.

La frasetta quotidiana di Martina ai TG, sempre quella, non basta, non pesa, non sposta nulla.

La battaglia, quella vera, non la si fa.

La rappresentanza, a tutti noi, non la trasmette e non la fa sentire.

E questo, non si può ignorare e tantomeno rimandare ad un indefinito domani.

Oggi, bisogna esserci oggi, se davvero vogliamo credere di avere ancora anche un domani.

Il secondo pezzo mancante è quello del Congresso.

Renzi afferma che rispetterà chiunque lo vinca, dunque anche qualunque linea politica ne esca.

Ora, ad oggi, abbiamo una parte del Pd che ancora crede, contro ogni dato oggettivo, che avremmo dovuto governare con i Cinquestelle.

Poi c’è una parte che ritiene che avremmo dovuto fare noi questa manovra finanziaria, ripescando l’assistenzialismo come controvalore del riformismo, ritenuto invece il nemico da abbattere ovvero, detto chiaro, la stagione renziana da archiviare.

Se vincono queste due correnti, molto vicine fra loro, chi di noi, che abbiamo sostenuto il progetto riformista, chi di tutto il cosiddetto popolo della Leopolda, si riconoscerà ancora nel Pd?

E alle elezioni europee, chi rappresenterà le nostre istanze, i nostri valori, le nostre convinzioni?

Renzi è persona troppo intelligente e navigata per non sapere che questi vuoti esistono, e che ad oggi, nonostante il successo della Leopolda, ci sono sempre e comunque risposte non date a domande che premono ad ognuno di noi.

E questo continuo prendere tempo e rimandare non aiuta nessuno, neanche lui.

Perché, seriamente, alzi la mano chi, oggi, volendo vedere una opposizione seria, combattiva e condotta sul campo ogni singolo giorno, possa sinceramente dire di sentirsi rappresentato non da un singolo, che ha un peso molto limitato, ma da un partito e da un leader”.
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8 Risposte

  1. Io dico che questo signore ha fatto più danni lui da solo che tanti governi democristiani succeduti negli ultimi due lustri. Vorrei avere 1/100 della sua faccia di bronzo. A casaaaaaa…….

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      1. Mi riferisco a chi é riuscito ad allontanare dal partito una gran fetta di iscritti e di elettori ed a mettere il paese nelle condizioni odierne. Poi vedi te….

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        1. Ho capito, sono da sempre vicino ai riformisti, e quindi anche a Renzi
          Incolpare una sola persona è semplice. Così come gettargli addosso fango. Facile.

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          1. Carissima, dici che incolpare una sola persona è facile, ma quella persona quando è arrivata al vertice ha rapidamente estromesso tutti coloro che non erano allineati e coperti cominciando da Civati accanto a lui nella prima edizione della Leopolda e poi sempre avanti senza ascoltare nessuno che non fosse del “Giglio magico” e senza mai una parola per spiegare i motivi per i quali dopo le elezioni Europee ogni altra tornata elettorale è stata una disfatta, allora di chi è la colpa? Degli elettori? Del destino cinico e baro? O forse mia?
            Oppure di un uomo solo al comando?

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            1. Carissimo Sileno,
              i discorsi attorno ai quali giriamo sono sempre quelli.
              Per te il carattere di Renzi, il timore della deriva autoritaria, per me la delusione che ho provato quando Bersani (e ciò che lui rappresentava in quel momento), presentava le terne a Berlusconi perché scegliesse il Presidente della Repubblica, e quando pur approvando in parlamento ogni comma, ogni paragrafo delle riforme proposte sì da Renzi, ma votate anche dagli altri, poi al dunque il 4 dicembre hanno votato no. Un comportamento inspiegabile.
              Ma forse il problema è più profondo, deriva dalla fusione a freddo e frettolosa di due partiti che non si sono mai sopportati.
              E così la politica di sinistra non è mai cresciuta.
              Un abbraccio.

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  2. ma gli estromessi, quelli che Renzi ha cacciato, quanto hanno preso alle ultime elezioni? per sapere…
    perché ad un certo punto, bisognera’ pure fare i conti.
    Quanti sono? perché” Essi” non sono riusciti ad attirare gli elettori di ” sinistra” che hanno votato movimento? perché sti elettori potevano votare per loro, mostrando a Renzi la lingua e facendo gli un pernacchio…
    ma no, mi pare che non sia cosi, forse che Essi a scimmiottare e correre dietro al mov, gli elettori di sinistra hanno votato per l’originale, il movimento e la lega..
    ma la sinistra, é cosi’? somiglia alla lega e al movimento? Renzi mi pare di centro sinistra e scusate, ha pure diritto di esserlo….
    La Sinistra piuttosto, quella bella e pura, dove si colloca?
    quand’é che diventea’ adulta e comincera a ragionare con i piedi per terra?
    sarebbe pure ora.. e fatelo sto aprtito si sinistra pur jus, che aspettate? sperando che la scissione non avvenga prima della fine della presentazione, magari.

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    1. Grazie carissima,
      diventerà un post.
      Vedremo se qualcuno risposnde.
      Un abbraccio.

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