POTER LICENZIARE SI’ – POTER LICENZIARE NO


POTER LICENZIARE SI’ – POTER LICENZIARE NO

cristantemi-fiori-novembre-1024x571E’ un pensiero sul lavoro.

Poter licenziare SI. Poter licenziare NO. Anche nel Pubblico Impiego.

Facciamo un esempio di lavoro privato: Un datore di lavoro dispone di 1.000 posti di lavoro nell’organico della sua azienda.

Egli dunque ha interesse ed esigenza di creare una squadra di fiducia e redditizia, se vuole che l’azienda produca bene, anche con un suo tornaconto.

Quando possiede una buona squadra di lavoratori non ha certo interesse a licenziare, anzi sono la “sua” forza.

Se però fra i mille lavoratori della sua squadra, ci sono 50 lavativi o persone che non rendono o che creano problemi di convivenza, l’azienda ne soffre. Si creano danni  economici e si rende difficile il  lavoro e lo sviluppo dell’azienda sul mercato. Quindi si mette a rischio la certezza nello stipendio anche degli altri 950.

Poter licenziare per riassumere, non credo sia un male, anzi, ma un bene per migliorare l’azienda ed il suo sviluppo. Finché la diatriba rimane sul “poter licenziare si, poter licenziare no”, sono d’accordo con Renzi, in quanto i posti, come da esempio, sono 1.000 e 1.000 rimangono.

Se non sono gli stessi a lavorarvici, saranno comunque 1.000 posti di lavoro conservati. Il problema dovrebbe allarmare se da mille diventassero 950, non se 50 posti cambiano nomi.

Capisco le paure di molti probabili lavativi che magari hanno avuto il posto per intercessione “di amici di”, ma sono convinta che ciò stimolerà tutti a lavorare meglio e più in armonia, anche al costo di licenziare per riassumere delle persone più responsabili.

Facciamo un esempio di lavoro nel Pubblico Impiego.

E qui parlo per esperienza personale. Di lavativi ne ho visti, ne ho avuto come “aiutanti” e mi sono arrabbiata più di una volta per certi atteggiamenti, ma ho sempre dovuto prenderla persa a causa delle protezioni del sindacato.

Un esempio: dovevo disporre la consegna di materiale, entro determinati giorni, entro determinate ore, a enti importanti. L’autista che mi era stato “concesso”, per altro grande grosso e ben cresciuto, pretendeva ogni volta un sovrappiù, perché non entrava nelle sue mansioni caricare o scaricare alcune scatole.  Quindi, per poter ottenere un lavoro decente, o gli si affiancava un facchino (di cui non disponevo) o l’amministrazione doveva riconoscere “l’extra”, con i soldi dei contribuenti.

Per fare l’autista nel Pubblico Impiego, non è necessario il concorso pubblico. Perchè non è mai stato possibile licenziarlo e sostituirlo?

Un altro esempio, questa volta non vissuto personalmente da me, ma da una mia amica impiegata alle poste. Come me era emigrata in Piemonte, come me era agli inizi della carriera. Proveniva da Catania, brava, intelligente, volonterosa e responsabile e lo sportello a cui sedeva non aveva mai la “coda”.  Le altre colleghe hanno coalizzato tra loro contro questa ragazza, perché lavorava troppo.  Beh! sono riuscite a spostarla in altro servizio.

Perché, se questa persona era capace di fare bene e meglio un lavoro? Ne guadagnavano moltissimo le persone comuni di un servizio svelto e ben fatto. Anziché premiarla i sindacati l’hanno, per così dire, retrocessa.

15 Risposte

  1. “… Finché la diatriba rimane sul “poter licenziare si, poter licenziare no”, sono d’accordo con Renzi…”

    Carissima Spera, a questo punto sono “sottolineature” superflue le tue! Credo che nessuno tra i bloggers che frequentano questo blog nutra più alcun dubbio sulla tua completa e incondizionata dedizione a Renzi.

    Tuttavia, dopo aver letto questa tua bella riflessione, ti voglio fare una domandina facile facile.

    Sei sicura (o convinta) che le conseguenze reali per i lavoratori (limitatamente al privato), a seguito della riforma che Renzi ha chiamato Jobs Act, siano quelle da te narrate?

    Per quanto riguarda i “dipendenti pubblici”, invece, ho un’altra domanda da farti. Mi sembra di aver capito che anche tu sia un dipendente pubblico. Dello Stato? Dirigente o contrattualizzato?

    Perché vedi, se sei statale “contrattualizzata” come me (da quasi un ventennio)… non capisco dove sta il problema, visto che sono licenziabile, soggetto a mobilità e cassa integrazione al pari del “privato” e pertanto il problema “licenziabile si, licenziabile no”, non esiste! Abbiamo ancora una parvenza di protezione grazie all’art. 18… ma Renzi e la sua giovane ministra ci stanno lavorando e, prima o poi, anche a noi faranno dono di quanto dispensato generosamente alle giovani generazioni di lavoratori: niente più articolo 18. Come il privato vado in pensione con le stampelle, come il privato vado in pensione con un assegno da fame, come il privato hanno annullato ogni diritto perché li definivano “privilegi” (Renzi compreso), dove sta il problema?

    Se invece sei un “dirigente”, capisco e come!! Perché per i dirigenti statali, quelli legati a doppio filo con la politica, Renzi ha in serbo una bella sorpresa: passarli tutti alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri! Na pacchia, altro che “licenziabili”!

    Ciao Spera, buona giornata.

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    1. Carissimo Carlo,
      non è da ora che sostengo Renzi e che parlo a suo favore.
      E’ da quando personaggi come Civati, che ho conosciuto personalmentente, qui a Bologna e altri come Bersani, che conosco ancora meglio, mi stanno deludendo in maniera incredibile.
      La loro fissazione contro tutto quello che Renzi propone, fa sì che il Partito democratico, (che Bersani chiama casa sua, ma che è anche casa mia) torni al massimo al 20% di consenso e si ritrovi nella condizione di doversi reinginocchiare davanti ai grillini. Cosa che per me è stata orribile.
      Su quel triste e purtoppo recente passato non voglio più tornare.

      In quanto al lavoro, carissimo Carlo, non sono sicura di niente. Forse ho un’idea un po’ troppo romantica e generosa dei datori di lavoro, che invece spesso si rivelano tutt’altro, soprattutto se sono grandi, forti, come le multinazionali. Questo per la verità mi fa un po’ paura perché mi dà un senso di spaesamento, ma sarà effetto della globalizzazione.
      Per il resto conosco persone che danno lavoro e che amano sinceramente i loro lavoratori. Ho davanti agli occhi la figura di mio zio, lavoratore agli alti forni. Onesto, bravo, generoso, caposquadra, ma assai benvoluto dal suo “padrone”. E dire che ha partecipato con agli altri lavoratori a tutti gli scioperi e manifestazioni varie.

      In quanto a me, sono dipendente statale, e lavoro con contratto statale. Non sono dirigente, ho una caterva di dirigenti sopra di me, ma sono contenta di lavorare in un posto “sicuro” e cerco di fare il possibile perché il lavoro funzioni. Mi sento con la coscienza a posto quando ho dato il massimo, quando ho fatto con diligenza e senza perdere tempo, il mio lavoro.

      Un abbraccio. Spera.

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  2. Ciao Spera, ho già detto in altre occasioni che ho perso ogni speranza nel PD e in molti dei suoi aderenti. Finora ero sicuro che nel PD c’erano anche persone di sinistra, in buona fede che venivano da esperienze nel PCI e nella DC, e che certamente non erano liberisti. Questa sicurezza sta venendo sempre meno. Hai fatto l’esempio di un onesto datore di lavoro che costretto, suo malgrado, a licenziare i lavativi deve poterlo fare pena la rovina della sua azienda. Questa e’ una visione romantica del datore di lavoro. Sicuramente ci sarà qualche illuminato, ma nella maggior parte dei casi, parlo anche per esperienza personale, i datori di lavoro perseguono il profitto a qualunque costo e se non la sai ce n’è qualcuno che tende a diventare “padrone” dei suoi dipendenti e delle sue dipendenti. Anche questi devono avere il diritto di licenziare quando qualcuno dei suoi non si piega (in tutti i sensi) ai suoi voleri? devo andare. un caro saluto.

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    1. Carissimo Luigi,
      A te ha deluso il Pd, a me no, mi hanno deluso moltissimo invece alcuni personaggi del Pd, ma non il partito.
      Ho seguito tutto il giro dell’oca, prima Pci, poi Pds, poi Ds. L’ultima riunione del circolo Ds fu convocata per decidere di scegliere la nascita del Pd. La stragrande maggioranza scelse il Pd. Altri Come Mussi, Cesare Salvi, per esempio, non aderirono il Pd.
      Si pensa che i veri radicati sul territorio del Pd sia la galassia ex Pci, Pds, Ds?
      Si scrive che se questi personaggi, una volta usciti dal Pd a causa di una scissione, il Pd attuale di Renzi evapori?
      Credo invece che la galassia degli ex sia solo quella rimasta pervicacemente arroccata ad una ideologia, rimasta teoria, irrealizzabile nel nostro paese, perché non è mai stato un paese di sinistra.
      Il vero Pd gode e si sviluppa aldilà delle nostalgie conservatrici, sempre più aperto e cosciente di che cosa significhi essere un partito in azione riformatrice e riformista.
      Ciao carissimo, un abbraccio Spera.

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  3. I lavativi cari miei esistono sia nel pubblico che nel privato, nella medesima percentuale, è il loro destino che cambia. Il lavoratore pubblico rispetto al privato ha ancora moltissimi privilegi. Certo in questi anni di crisi a pagare il prezzo più alto, rispetto al passato, sono i nostri giovani che lavorano anche con la febbre per paura di non essere confermati. E tutto questo è in parte, certo non la più importante, la causa delle difficoltà ad assumere.
    Cari amici faccio il medico di famiglia da moltissimi anni e conosco bene il problema, potrei fare infiniti elenchi degli abusi degli uni e degli altri (non voglio e non ho mai voluto fare il cane da guardia per i padroni, ma neppure per i sindacati come ci chiedeva Pietro Ichino) e prima di questa crisi la bilancia pesava di più, soprattutto nelle grandi aziende private e pubbliche) dalla parte dei lavativi. Che si sentivano e venivano considerati “FURBI DA IMITARE”.
    La percentuale degli assenteisti cronici è sempre abbastanza modesta per tutti i lavoratori,(insomma che vogliono la “mutua” sono sempre quelli) , nel pubblico il problema è più esasperato poiché questi lavoratori sono e si sentono INTOCCABILI. Ora per fortuna si è fatta qualche piccola correzione , ma siamo ancora molto lontani dalla parità di trattamento.
    Io credo bisogni , ogni tanto, mettersi nei panni degli altri e credetemi se ad un artigiano o a un piccolo industriale o ad un commerciante tocca un lavativo, per le finanze e per l’organizzazione dell’azienda è veramente dura ! … E di porcate i sindacati ne hanno fatte, non come i datori di lavoro o padroni , ma ne hanno fatte molte. Non è romanticismo potrei intrattenervi con migliaia di esempi molto peggiori di quelli descritti da Spera.
    Non accetto lezioni da voi di come essere di sinistra. Io sono di sinistra perché credo nei valori fondamentali della sinistra ; assistenza sanitaria universale, scuola pubblica o privata , ma gratuita per tutti, giustizia uguale per tutti, nessuna differenza di genere, … e figlia di operai, cerco di perseguire questi valori ogni giorno fra ingiustizie e privilegi di pochi su molti, senza garanzie e senza abitare in case popolari et similia.
    Certo non siamo al socialismo come dice mia madre , intendendo ” socialismo” come liberazione dal bisogno, ma non si può neppure giocare con la vita degli altri.
    Io non ho votato per Renzi, ho votato per Bersani e poi Cuperlo, mia figlia e mio marito per Civati, i tre nonni (92,86,85 anni) per Renzi, il perché lo chiesi all’indomani delle primarie, quando ci apostrofavano con : ” Abbiamo vinto noi” , perché mi ha risposto il nonno VERO partigiano siamo stanchi di perdere! E ora sono d’accordo con loro.

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    1. Lungi da me voler dare “lezioni sul come essere di sinistra”, sono piuttosto predisposto ad apprendere più che ad insegnare, mi sorge spontanea una domanda: quindi, pur di non sentirsi perdenti, si possono accantonare i “valori fondamentali della sinistra”?

      Faccio questa domanda perché in Renzi, personalmente, non vedo nulla ma proprio nulla di “sinistra”. Nelle politiche che persegue con tenacia e con altrettanta tenacia attua (con l’aiuto della destra) continuo a non vedere neanche il più timido bagliore di socialismo. Vedo, invece, una sanità pubblica che in nome di un falso risanamento, attuato attraverso continui tagli ai fondi ad essa destinati, viene privata di finanziamenti necessari al suo funzionamento (anche dall’attuale governo) e sempre più onerosa per chi ad essa si avvicina. Vedo una scuola pubblica che in nome di una falsa riforma, attuata attraverso continui tagli ai fondi ad essa destinati (anche dall’attuale governo) è svilita nella sua missione e sempre più costosa. Vedo una giustizia vilipesa e mortificata nelle se funzioni (anche dall’attuale governo), delegittimata, una giustizia che deve applicare leggi al servizio dei potenti, dei corrotti e di tutta la melma che invade la classe politica e dirigenziale di questo Paese. Vedo che la parità di genere è l’ultima delle preoccupazioni di questo governo, piuttosto propenso a non toccare la suscettibilità del clero che a perseguire politiche “socialiste”. Vedo che i privilegi di pochi aumentano, mentre si ingrossano le file di coloro che vivono nell’ingiustizia (anche grazie all’attuale governo). Vedo che le garanzie che i Padri costituenti ci diedero in eredità, oggi vengono chiamati “privilegi” (anche dall’attuale governo). Vedo una destra che tenta continuamente di stravolgere i valori ed i significati della Resistenza partigiana, quella stessa destra da cui Renzi accetta sostegno e voti in Parlamento. Vedo questo e tanto altro ancora e sono talmente nauseato da sentirmi orgoglioso di essere un “perdente”!

      Buona giornata.

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  4. “Dato che ci sono infiniti modi disordinati le cose andranno sempre verso la confusione – Voi non vedrete realmente me, ma un mucchio di informazioni su di me. Le cose possono entrare nel mondo della comunicazione solo mediante resoconti. Il numero di differenze potenziali in un oggetto è infinito, solo pochissime diventano differenze efficaci, cioè informazioni. L’informazione è concentrata nei contorni. Il chiaroscuro è un ottima cosa, ma gli uomini saggi vedono i contorni perciò li tracciano. ” G. Bateson

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    1. Magnifico! Lo dico sinceramente. Ricorrere ad uno dei metaloghi di Gregory Bateson è un’iniziativa fantastica!

      Però…. ammetto che possa conoscere il mondo attraverso le mie esperienze e che, questo, non significhi affatto conoscerlo in sé, come cosa concreta, bensì come una rappresentazione di simboli, pensieri e relative sensazioni emotive riconducibili alla mia esperienza.

      Ammetto anche, soprattutto perché non mi ritengo così presuntuoso, che non sono affatto quel “saggio” a cui si riferisce William Blake, capace di vedere i contorni e tracciarne le linee.

      Sarai d’accordo con me, però, che oggi, in pieno periodo post moderno, il problema del disordine ci riguarda da vicino. Andiamo sempre più verso il disordine. Ambientale con il completo squilibrio del ciclo naturale, politico con il crollo di vecchi giganti e di vecchi ordini nazionali, con la scomparsa di vecchie statualità e la comparsa di micronazioni, con la perdita di identità etniche, sociali ed economiche, disordine culturale soprattutto perché, di fronte ad un mondo così mutato, si vede l’insorgere di mille teorie, di mille dottrine, di mille soluzioni, di mille antidoti alle incertezze ed ai problemi.

      Conseguentemente, credo che abbiamo bisogno, forse, non tanto della galoppante
      irrazionalità del mondo moderno con i suoi profeti ed i suoi miracoli e neanche di ricercare la salvezza scrutando i cieli alla ricerca di un Dio extraterrestre o trascendente che ci venga ad aiutare ma di una nuova logica, di una nuova epistemologia che ci permetta di analizzare, in una maniera razionale e accettabile per tutti, gli eventi relativi alla nostra politica.

      Ti chiedo, quindi, quale attinenza abbia il metalogo con le critiche mosse al nostro giovane Renzi e se Bateson possa fornire la necessaria cornice epistemologica in grado di adattarla alle condizioni socio-politiche cui accennavo in un precedente intervento.

      Se preferisci, puoi ricorrere alla schimogenesi che, se non sbaglio, è anche il vero nucleo del pensiero antropologico batesoniano. Altrimenti, sempre se preferisci e vuoi rispondere, puoi ricorrere all’olismo che pur riprendendo i concetti chiave formulati dalla schimogenesi su base ontologica per mostrare modelli e idealitipi, fornisce una valutazione sulle modalità e finalità coscienti.

      Sarebbe interessante capire, soprattutto, chi sarebbero sti “uomini saggi che vedono e tracciano contorni”!!!

      Buona giornata

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      1. Geniale!!!

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        1. Come vedi, chi scrive qui è più “geniale” di chi tiene il blog.
          Ciao.

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  5. Per parafrasare (male)C.E. Gadda …. masturbazioni intellettuali .

    A proposito … “Il chiaroscuro è un ottima cosa, ma gli uomini saggi vedono i contorni perciò li tracciano. ” .. era riferito a TUTTI gli uomini … L’ossessione per Renzi ha sostituito per voi quella che avevate per Berlusconi!
    Bisogna fare (altra cosa è aspirare a…) con il mondo che c’è non con quello che si vorrebbe avere, per questo che ognuno di noi dovrebbe tentare di tracciare i contorni.
    Troppa fatica è meglio essere “orgogliosi di essere perdenti”

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    1. Carissima Roberta,
      lascia che ti esprima tutta la mia riconoscenza per quello che scrivi nel blog.
      Per timore di rompere l’atmosfera che sei riuscita a creare rispondo solo e questo tuo pensiero. e sottoscrivo quello che chiaramente hai espresso .
      “L’ossessione per Renzi ha sostituito per voi quella che avevate per Berlusconi”.
      Le ossessioni non ci hanno portato fortuna, anzi, sono state la causa dell’affossamento del partito, nel 2013. Ed anche credo sono state la causa della crescita del malessere nel paese, che si è poi manifestato con il boom dei grillini.
      Con Renzi si può rimediare e vincere. Questo è consolante per chi, come me, ne ha abbastanza di essere sempre anti-qualcosa o anti-qualcuno.
      Grazie ancora e un grande abbraccio. Spera.

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      1. Potrebbe forse trattarsi di ossessione, care le mie amiche di blogsfera. Oppure potrebbe essere che seppur da schieramenti politici opposti, il pregiudicato che per un ventennio ha sfasciato il Paese ed il “nuovo che avanza” al seguito dell’attuale Capo del Governo rappresentino, invece, la stessa identica pessima politica! E qua non è affatto questione di contorni ma di guardare alla realtà con mente sgombra da ogni possibile condizionamento.

        Sempre con stima.

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    2. Scusate l’intromissione, chi e’ che era ossessionato da berlusconi?

      leggete qui e rinfrescatevi la memoria prima di sputare sentenze sui dissidenti.

      27 marzo 2010.

      Che io ho una memoria di ferro.

      TUTTE LE PORCATE DI BERLUSCONI

      Buona giornata a tutti.

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      1. E’ vero e sottoscrivo quello che dissi. Ma non ho sostituito l’ossessione che avevo contro Berlusconi, con quella che, alcuni del mio partito, hanno contro Renzi.
        La diferenza sta qui.
        Ciao Zac.

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