CHE SIA LA SEDIA CHE SCOTTA?

Questa storia litigarella, tra Fini e Berlusconi,  ne richiama un’altra del tutto simile successa al governo Prodi.

Si ricorderanno le esternazioni di Bertinotti contro il governo Prodi. Le comparsate in tv, specie da Vespa, di cui era l’ospite fisso e l’opinionista d’eccellenza.

In quelle occasioni Bertinotti parlava contro Prodi.  Più di una volta ha detto che era un governo “morto”. Il gergo verbale espressivo, quasi lirico, mandava in brodo di giuggiole il conduttore,

Bertinotti, presidente della camera, non sopportava il governo Prodi, le scelte e le alleanze forzate. Era il combattente nudo e crudo,  della sinistra sinistra, quella piena di ideali e di pochi fatti concreti. Tutto purezza ed buoni propositi.  Ed intanto tagliava il ramo su cui era seduto e contribuiva a far cadere il nido dove, anche lui, aveva messo il sedere.

Bertinotti, quando era presidente della Camera, faceva politica, aveva un partito ed il 6% di consensi, addirittura scendeva in piazza contro il proprio governo, ma nessuno gli ha mai detto che non poteva fare anche  il presidente della Camera. Non sta scritto da nessuna parte.

Il governo cadde, non direttamente per colpa di Bertinotti, ma per le tensioni che anche Bertinotti aveva contribuito a far crescere.

Adesso, col governo del papi, non succederà la stessa cosa. La maggioranza bulgara si mostra compatta col papi, ma per alcuni deve essere una sofferenza, dover dire sempre e solo sì. E legiferare sempre e solo per risolvere i problemi del capo.

Staremo a vedere se la  litigarella tra Fini e Berlusconi, questa volta direttamente tra due persone, porterà a qualche crepa nella maggioranza, oppure se, per tre anni, staremo ancora qui a discutere su chi se la tira più lunga.

Per il paese che sta soffrendo e che potrebbe esser travolto dalla crisi economica, al pari della Grecia, non è una bella prospettiva.